CRESCE IL BISOGNO DI TUTELA LEGALE
La normativa europea sulla privacy pone nuove criticità per il settore assicurativo. Il rischio concreto è che una non corretta gestione dei dati personali possa attivare un intervento dell'autorità garante, innescando lunghi processi giudiziari. Con costi ed esiti imprevedibili
25/07/2018
👤Autore:
Alessandro Giuseppe Porcari
Review numero: 56
Pagina: 47
☁Fonte immagine: Valeria Beltrami Photo
Spese processuali, onorario di avvocati e periti, assistenza legale e consulenziale. Sono i pilastri delle polizze di tutela legale, sempre più apprezzate nel mercato assicurativo europeo. Guglielmo Elefante, responsabile dell’underwriting di Das, ha ricordato che, in fase di sottoscrizione di un polizza di responsabilità civile, si commette spesso l’errore di considerare solo il potenziale danno arrecato con la propria attività, senza considerare eventuali danni che si potrebbero subire. Così un polizza di responsabilità civile potrebbe non bastare a tutelare il cliente, come ad esempio nel caso di responsabilità penale. Per imprenditori e professionisti, una criticità emergente potrebbe derivare dall’entrata in vigore della Gdpr, che estende le aree di rischio alla gestione dei dati personali, con un pericoloso legame con gli attacchi informatici finalizzati al furto di informazioni sensibili. “Il regolamento europeo – ha detto Elefante – non dà indicazioni precise su come proteggere i dati personali ma ci dice che occorre farlo in modo efficace ed efficiente”. Sarà quindi necessario dotarsi di un sistema di protezione dati, la cui efficacia dovrebbe essere valutata successivamente dall’autorità competente, con possibili contestazioni. Il rischio concreto per le aziende e per i professionisti è dover ricorrere a un avvocato per tutelare i propri interessi ed evitare le sanzioni. Anche attorno alla privacy si aggira quindi lo spettro dei lunghi processi, con incertezza di costi e tempi della giustizia, che possono impattare duramente sui bilanci.
POTENZIALITÀ E TREND DI SVILUPPO
Il dato europeo del 2016 è eloquente: la tutela legale valeva già 10,4 miliardi di euro. La parte del leone è occupata dalla Germania, che da sola occupa il 44% del mercato, il triplo rispetto a quanto rappresentato dalla Francia (il 15%). Il terzo posto è condiviso da Belgio e Paesi Bassi, con l’8%. L’Italia si ferma al 5%, in linea con il Regno Unito, al di sotto della Svizzera (6%). Il trend in Italia è tuttavia in crescita, a prova dell’alto potenziale rappresentato dai prodotti di tutela legale. Se nel 2006 il mercato italiano totalizzava 258 milioni di euro, dieci anni dopo raggiungeca i 393 milioni di euro, con un tasso di crescita annuale composto del 4,3%. Un andamento opposto rispetto al ramo auto (con un cagr del -2,4% tra il 2006 e il 2016) e superiore al +1,3% registrato nello stesso periodo dal settore danni non auto. I dati relativi al quarto trimestre del 2017, mostrano un ulteriore rafforzamento del trend: la tutela legale ha segnato un +6,1%, ben superiore rispetto al +1,1% del ramo danni non auto.
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