RCA, I TREND DI MERCATO E UNA NORMATIVA INCOMPLETA

In apertura del convegno sull’Rc auto di Insurance Connect, i cambiamenti della mobilità e delle abitudini dei guidatori, le tendenze della domanda e dell’offerta, l’arrivo dei veicoli elettrici, ma anche tutti i risvolti giuridici e regolamentari con le relative conseguenze e gli impatti sul settore assicurativo

RCA, I TREND DI MERCATO E UNA NORMATIVA INCOMPLETA
Il convegno di Insurance Connect sul mercato motor, dal titolo Rc auto, dal cliente alla sostenibilità del sistema, è partito col fare un quadro delle tendenze della mobilità, per costruire uno scenario chiaro su cui declinare le riflessioni e i dibattiti lungo tutta la giornata del convegno.
Alina Fantozzi, partner di Innovation Team – Mbs Consulting (gruppo Cerved), ha esordito dalla crisi dell’automotive: prima del Covid si vendevano 2,6 milioni di vetture l’anno, post pandemia se ne vendono un milione e mezzo. “I veicoli circolanti sono meno – ha spiegato Fantozzi – ma la spesa complessiva per l’auto è aumentata”. Ed è per questo che il valore da assicurare continua a crescere, così come la concentrazione del rischio che incide soprattutto sulle garanzie non obbligatorie, ma anche sull’Rc auto per via dei rincari sui prezzi dei pezzi di ricambio. “In quattro anni – ha rivelato l’analista – l’inflazione su pezzi di ricambio e manodopera è cresciuta a doppia cifra”. 
A livello di mercato c’è ovviamente una forte spinta verso modelli ibridi ed elettrici. Un parco auto sempre più green impatterà sulle garanzie Cvt, ha commentato Fantozzi, perché il valore di questi veicoli diminuisce più rapidamente rispetto a quelli a motore termico.
 
NOLEGGIO E SMART WORKING: COME CAMBIANO LE ABITUDINI

Ciò che potrà dare una nuova accelerazione al cambiamento della mobilità è lo slittamento progressivo dall’idea di proprietà dell’auto a quella di uso del veicolo: il noleggio, sia a breve sia a lungo termine, è sempre più diffuso e quindi contemporaneamente sta mutando anche il tipo di offerta assicurativa. Questo cambio culturale, d’altra parte, va di pari passo con altre mutazioni della quotidianità delle persone. Come noto, la pandemia ha cambiato le modalità di frequentazione dei luoghi di lavoro e di conseguenza gli spostamenti delle persone: da un mondo in cui tutti si muovevano agli stessi orari per andare e tornare dal lavoro si è passati dapprima a una modalità di full smart working per poi atterrare al modello ibrido odierno, un po’ in presenza e un po’ da remoto, in cui, ha sottolineato Fantozzi, il “traffico è distribuito diversamente durante tutta la giornata”. Anche queste nuove abitudini influiscono e influiranno sul settore assicurativo motor che si troverà a dover fare i conti con picchi di frequenza e momenti meno intensi.
Infine, per concludere il quadro, Fantozzi ha ricordato che “nel 2024 per gli assicuratori si è innestata la questione dell’aggiornamento delle tabelle milanesi che hanno avuto un impatto importante”, così come lo avrà nei prossimi anni l’emanazione della tabella unica sulle macrolesioni: “restano dunque aperte molte questioni normative”, ha chiosato Fantozzi.


UN SETTORE NELL’INCERTEZZA

E proprio a proposito di questioni di diritto, leggi e regolamenti, come sempre illuminante è stato l’intervento di Maurizio Hazan, managing partner dello studio legale Thmr, che ha passato in rassegna i molteplici risvolti giuridici che caratterizzano il cantiere Rc auto, tra dubbi interpretativi, norme incomplete, sempre alla ricerca di un sistema sociale che sappia davvero accompagnare l’assicurato.
“L’Rc auto – ha detto l’avvocato – presenta una legislazione a macchia di leopardo, con norme anche incomplete”. Una condizione che condanna il settore e gli operatori, ma anche i consumatori, a “vivere nell’incertezza”. Siamo ancora lontani, ha continuato Hazan, dall’idea di una riforma generale: finora i problemi dell’Rca sono stati affrontati con “interventi che pongono anche questioni di applicazione pratica”, ha riflettuto il giurista. “Per il settore assicurativo non è facile dare delle risposte certe ai bisogni degli assicurati su più fronti”, ha spiegato Hazan. Permangono dubbi interpretativi sulla possibilità di utilizzare polizze a consumo, oppure sulle modalità di copertura del rischio sia statico sia dinamico. Anche le modalità di sospensione non sono chiare: “ci sono questioni che la norma non ha risolto”, ha detto Hazan riferendosi alle ultime regole introdotte a livello europeo e nazionale con il decreto 184/2023 che ha modificato il Codice delle assicurazioni.

IN ATTESA DI UN CAMBIO DI PASSO

In questo contesto, normativa e tecnologia sono le due facce della stessa medaglia. Può sembrare strano ma è particolarmente evidente affrontando la questione delle scatole nere. Nella discussione sul ddl Concorrenza, la scatola nera potrebbe trovare una nuova disciplina: la legge dovrebbe consentire al consumatore la libertà di disinstallare la scatola nera o comunque di portare con sé i dati in caso di cambio di polizza cui la black box è abbinata. Sembra però infattibile, giacché la nuova legge rimanderebbe a un decreto attuativo mai emanato: da qui la possibilità, molto fragile, di riferirsi semplicemente alla norma primaria.
“La tecnologia – ha raccontato Hazan – ci aiuta anche a pensare a un diverso modo di istruire i sinistri: per esempio, il tribunale di Benevento ha recentemente commentato che stante l’attuale tecnologia il tempo delle cause con testimonianza è finito”. 
Insomma, ha aggiunto Hazan, “ci aspettiamo un cambio di passo sia dal legislatore sia dal mercato assicurativo”. Secondo l’avvocato del foro di Milano, l’assicurazione danni è sempre di più “un’assicurazione di protezione, un’assicurazione sociale”. È urgente, per questo, adeguare alle necessità delle persone da proteggere le forme di risarcimento: per farlo correttamente occorre creare un sistema, basato sul servizio, “che sappia accompagnare il danneggiato lungo tutto il percorso”, una presa in carico completa magari pensando anche, ha concluso Hazan, “a una polizza specifica per la non autosufficienza da sinistro stradale”. 

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