TECNOLOGIA, NIENTE PANICO
Agenti e broker non hanno motivo di temere i nuovi strumenti digitali: nulla, secondo Stefano Sardara di Double S Insurance Broker, potrà mai sostituire la consulenza degli intermediari. Non bisogna avere paura della disintermediazione, ma sfruttare le potenzialità offerte dall’innovazione
02/09/2022
Gli intermediari non devono aver paura della tecnologia. Anzi, secondo Stefano Sardara, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato di Double S Insurance Broker, dispositivi sempre più moderni ed efficienti potranno addirittura rivelarsi uno strumento fondamentale per allargare ulteriormente il giro d’affari di agenti e broker. “È innegabile che tecnologia e incremento del business vadano ormai di pari passo”, ha commentato. “La tecnologia – ha aggiunto – può consentirci di ridurre i costi di gestione automatizzando mansioni ripetitive dallo scarso valore aggiunto, e può inoltre permetterci di entrare in settori che prima, con gli strumenti tradizionali, erano inavvicinabili”.
Insomma, la tecnologia può fare molto. Tuttavia, ha aggiunto Sardara, non può ancora fare tutto. E non può, in particolare, “sostituire la consulenza che noi intermediari siamo in grado di offrire al cliente”. Ecco perché la tecnologia non deve spaventare troppo agenti e broker.
NESSUNA DISINTERMEDIAZIONE
Sardara si è mostrato piuttosto netto su questo punto. “La tecnologia non può sostituire la consulenza: stiamo parlando di una materia che richiede anni di studio, un aggiornamento continuo e persino il superamento di un esame per l’iscrizione a un albo professionale”, ha osservato.
In quest’ottica, anche il dibattito sulla disintermediazione ha poco senso: la tecnologia non potrà mai sostituire gli intermediari. “È un po’ come parlare del sesso degli angeli”, ha commentato Sardara. “Le compagnie possono avere tutti i sistemi tecnologici del mondo – ha proseguito – ma saremo sempre noi, agenti e broker, a gestire i rapporti con il cliente: la tecnologia non è finora mai riuscita a entrare in contatto con il cliente con la cura e la profondità con cui lo facciamo da sempre noi intermediari”.
SPECIALISTI DELL’ULTIMO METRO
Secondo Sardara, la tecnologia va affrontata con lo stesso spirito con cui agenti e broker hanno affrontato le sfide degli ultimi anni. “Ci hanno dati per morti almeno venti volte, eppure siamo ancora qua”, ha affermato.
“Gli intermediari – ha aggiunto – devono dotarsi di tecnologia per migliorare la relazione con il cliente e per rimarcare, in questo modo, il proprio ruolo all’interno della filiera assicurativa: essere specialisti dell’ultimo metro”. Nella visione di Sardara, agenti e broker costituiscono infatti una sorta di hub che lega e unisce tutti gli operatori del settore. Un lavoro che una tecnologia può contribuire a rendere più semplice ed efficiente. Ma che non potrà mai svolgere da sola.
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