CALAMITÀ NATURALI: ORA CI SIAMO

Aipai presenta un progetto di gestione integrata dei sinistri cat-nat: solo una posizione unitaria di tutti i periti, senza personalismi e individualismi, può portare al successo del mondo assicurativo e offrire l’opportunità di ulteriori importanti sviluppi in futuro

CALAMITÀ NATURALI: ORA CI SIAMO
Autore: di Giuseppe Degradi, presidente di Aipai Numero Review: 1 Digitale Pagina: 14-15

Tutti si aspettavano un’altra proroga, e invece no: il 31 marzo 2025 è stato confermato come termine entro il quale stipulare le aziende italiane dovranno dotarsi obbligatoriamente di una polizza assicurativa contro le calamità naturali.  
Ormai il dado è tratto, e tutto il mondo assicurativo dovrebbe essere pronto per affrontare qualunque evento catastrofale, un’alluvione, un terremoto, assicurando una perfetta gestione dell’innumerevole quantità di sinistri che ne conseguirà.  Ci piacerebbe poter confermare che sia tutto pronto, ma purtroppo riteniamo che, al contrario, ci sia ancora molto, moltissimo da fare. 

COME SARÀ AFFRONTATO UN EVENTO GRAVE

Ricordando che l’obbligo di assicurarsi vale per tutte le aziende con sede in Italia (e anche per quelle con sede all’estero ma che hanno un’organizzazione stabile in Italia) che sono tenute all’iscrizione nel registro delle imprese, possiamo certamente dire che tutte le compagnie si sono attrezzate per predisporre polizze da offrire al mercato e che probabilmente sono stati stipulati moltissimi nuovi contratti. Ma c’è un timore che affligge chi, come noi, si occupa della gestione dei sinistri. Il timore che, in realtà, nessuno abbia pensato a come affrontare un grave evento catastrofale che si dovesse verificare nel momento in cui davvero tutte le aziende saranno assicurate.
Dio non voglia ma, se accadesse un terremoto come quelli avvenuti in un’epoca non lontana (L’Aquila 2009, Emilia Romagna 2012, Marche 2016) oppure un’alluvione come quella del 2023 in Emilia o altre anche più gravi verificatesi tempo fa (per esempio quella del 1994 in Piemonte) saremmo davvero in grado di affrontare la gestione di decine di migliaia di sinistri, o financo più di centomila, avvenuti nello stesso momento? L’impressione è che nessuno abbia pensato in modo unitario a questa eventualità, che prima o poi, conoscendo le caratteristiche del territorio del nostro paese, possiamo essere certi che accadrà.
Dopo la terribile esperienza dell’estate 2023, quando i gravissimi eventi atmosferici del mese di luglio hanno sferzato tutto il nord Italia e ci si è trovati ad affrontare (sappiamo bene tutti con quali difficoltà) un’innumerevole quantità di sinistri, tutte le compagnie hanno cercato di riorganizzare la propria struttura sinistri e le proprie procedure gestionali e di rivedere la configurazione della propria rete peritale. Ma qualcuno è in grado di dire che questo abbia risolto il problema, e che ora il mondo peritale italiano sia in grado di affrontare adeguatamente qualunque tipologia di evento? Sarebbe bello ma temo che non sia così. Qualche compagnia ha aumentato su tutto il territorio nazionale il numero di studi o società peritali che facevano parte del loro panel di fiduciari, aggiungendo quindi qualche fornitore (“avevo 20 studi peritali in quell’area geografica, ora ne ho 40 …”), dimenticando tuttavia che non è aumentato il numero complessivo di periti in Italia. Salvo che una compagnia riesca a ottenere l’esclusiva da parte di una struttura peritale (mi risulta che questo avvenga in rarissimi casi e solo per studi locali di piccolissime dimensioni), tutti i periti operano per diverse compagnie e, nel momento in cui dovessero ricevere un gran numero di incarichi da ciascun cliente, andrebbero comunque in crisi, come è avvenuto appunto nel 2023.

LA GESTIONE FUTURA DEI SINISTRI

Come Aipai nel corso di tutto il 2024 ci siamo posti l’obiettivo di dare il nostro contributo al mondo assicurativo e al mondo politico per cercare di prepararci ad affrontare in modo adeguato la gestione dei futuri sinistri da eventi catastrofali, ma abbiamo faticato a trovare interlocutori che volessero ragionare su queste questioni in modo unitario e globale. Il mondo politico si è occupato di predisporre i decreti attuativi. Ha designato Consap come soggetto che deve predisporre il Ruolo dei periti cat-nat. Ha avviato l’iter parlamentare per l’applicazione della legge. Ma non ha pensato a come gestire i sinistri. Del resto, le esperienze già vissute di gestione di grandi numeri di sinistri (anche se non assicurativi) hanno mostrato tutti i limiti di organizzazioni che non sono attrezzate per gestire dei sinistri. Basti pensare all’esperienza fallimentare della distribuzione di contributi dello Stato alla popolazione e alle aziende dell’Emilia Romagna a seguito dell’alluvione del maggio 2023: nonostante il Governo abbia stanziato dei fondi significativi e abbia affidato la gestione della distribuzione a un’importante struttura commissariale, i contributi non sono arrivati a destinazione perché la popolazione non ha avuto a disposizione dei professionisti che predisponessero le perizie per la valutazione dei danni.
È evidente che la gestione dei futuri sinistri da calamità naturali debba essere affrontata dal mondo assicurativo ma, proprio per questo, dopo aver atteso per decenni che venisse varata in Italia una legge sull’obbligo di assicurarsi, se il mondo assicurativo non dovesse dimostrarsi all’altezza, sarebbe un enorme flop. Per poterci preparare adeguatamente, riteniamo che la questione debba essere affrontata in modo unitario e organico, innanzitutto attraverso un dialogo e un confronto tra tutte le compagnie con il mondo peritale. Per dare il nostro apporto, come Aipai stiamo predisponendo un progetto per la gestione integrata dei sinistri da eventi catastrofali da sottoporre alle compagnie e al mercato. 
L’idea è quella di poter organizzare l’intero comparto peritale – che può contare su migliaia di periti, che sono gli unici ad avere le competenze necessarie per svolgere questo tipo di valutazioni di danni – per affrontare la prima fase di emergenza dopo un evento, con l’obiettivo di realizzare in tempi relativamente rapidi (qualche settimana o qualche mese, a seconda dell’estensione e della gravità dell’evento) un primo screening di tutti i siti danneggiati e restituire una prima stima indicativa dei potenziali danni e una mappatura dei siti con danni rilevanti. Questo consentirebbe di avere una prima quantificazione attendibile del possibile impatto complessivo dell’evento e permetterebbe poi a ciascuna compagnia di procedere in modo autonomo con la gestione dei propri sinistri rilevanti, utilizzando la propria struttura peritale o comunque le modalità che riterrà più opportune.
Per presentare questo progetto e dialogare con le diverse componenti del mercato, stiamo organizzando un importante convegno che si terrà a Milano il 2 e 3 ottobre 2025, al quale parteciperanno personaggi di rilievo del mondo assicurativo, politico, dell’informazione, delle imprese industriali e commerciali e i diversi stakeholder che siano interessati alla realizzazione di questo progetto.

UNA SVOLTA EPOCALE

Sappiamo bene quali difficoltà potrebbe incontrare la gestione dell’emergenza, anche e soprattutto dal punto di vista logistico, proprio perché l’abbiamo vissuta moltissime volte in passato. Ma siamo convinti che solo una gestione unitaria di tutti i periti, senza personalismi e individualismi, possa portare al successo del mondo assicurativo e offrire l’opportunità di ulteriori importanti sviluppi in futuro, per esempio un ampliamento dell’assicurazione cat nat al mondo retail.
Diversamente si correrebbe il rischio di dare un risultato assolutamente insoddisfacente, che verrebbe probabilmente strumentalizzato da chi, per varie ragioni, vuole denigrare il mondo assicurativo e osteggiare questa iniziativa del mondo politico, e si rischierebbe di prestare il fianco a iniziative che costringerebbero le compagnie ad accettare l’imposizione di pagamenti forfettari o l’utilizzo di professionisti diversi dai periti assicurativi o chissà quali altre soluzioni. Si tratta di una svolta epocale, e come Aipai vorremmo che si confermasse una grande opportunità di sviluppo per tutto il mondo assicurativo.


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