CAT NAT, EMERGENZE E POLIZZE ASSICURATIVE

La competenza del corpo peritale è essenziale per garantire e agevolare il processo di compensazione, contribuendo così alla ripresa delle comunità colpite da una calamità naturale

CAT NAT, EMERGENZE E POLIZZE ASSICURATIVE
L’Italia è un paese caratterizzato da elevata vulnerabilità a eventi naturali, come terremoti, alluvioni e frane. Negli anni, il numero e la gravità delle calamità sono aumentati, portando a danni ingenti e a una pressione significativa sulle finanze pubbliche. Condizione che ha imposto la necessità di introdurre una polizza copertura dei danni da eventi catastrofali. Il terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009 ha avuto per lo Stato italiano un costo di oltre 16 miliardi di euro, necessari alla ricostruzione di case private, edifici pubblici, scuole, ospedali e altre infrastrutture, per la gestione dell’emergenza che ha coinvolto oltre 80mila persone. 

Il terremoto dell’Emilia nel 2012 ha avuto un impatto economico da oltre 13,3 miliardi: la maggior parte dei fondi è stata destinata alla ricostruzione di edifici residenziali, scuole, ospedali e altre infrastrutture pubbliche. Il costo della ricostruzione degli edifici residenziali è stato di circa sette miliardi, mentre le persone sfollate sono state oltre 60mila. Il terremoto del Centro Italia del 2016, con epicentro ad Amatrice, ha avuto un costo di oltre 23 miliardi, di cui 13 per la ricostruzione di case private, edifici pubblici, scuole, ospedali e altre infrastrutture. 

I danni assicurati

In questo scenario apocalittico, l’incidenza della partecipazione delle polizze assicurative è stata limitata, per scarsa cultura assicurativa e incapacità della popolazione di comprendere gli effetti positivi insiti nel trasferimento dei rischi relativi a tali devastanti eventi, anche se, naturalmente, previo pagamento di un necessario premio.  

  • Terremoto de L’Aquila (2009): dei danni totali stimati in circa 16 miliardi di euro, solo circa un miliardo è stato coperto da assicurazioni. 
  • Terremoto dell’Emilia (2012): su circa 13 miliardi, le coperture assicurative hanno interessato solo una modesta frazione dei sinistri, e si stima che non più del 15% delle perdite sia stato oggetto di indennizzo. 
  • Terremoto di Amatrice (2016): a fronte di danni per 23 miliardi di euro, meno del 20% degli edifici è risultato coperto da adeguate polizze. Anche in questo caso, ancora una volta, le liquidazioni hanno rappresentato solo una piccola parte dei danni totali.
  • Alluvioni in Romagna (2023 e 2024): danni in parte ancora in fase di stima, il costo dovrebbe superare il miliardo di euro, con la stragrande maggioranza di queste perdite non coperta da polizze assicurative.

I dati evidenziano chiaramente la necessità di implementare la diffusione della polizza assicurativa, in grado di trasferire una quota maggiore dei danni al settore assicurativo, contribuendo a rendere più rapidi i processi di liquidazione. Attualmente, la copertura per eventi naturali è limitata al 30% degli immobili che dispongono di una polizza assicurativa. Tale situazione comporta un elevato rischio per aziende e privati, che, in seguito a una calamità, si trovano sprovvisti del necessario supporto economico: ciò genera un aggravio della crisi e ritarda il processo di recupero e ripresa. 

Il confronto tra sistemi

In Europa, diversi paesi hanno adottato meccanismi assicurativi per eventi catastrofali, con strutture diverse ma conseguendo risultati generalmente simili: una diffusione maggiore della protezione assicurativa e una gestione più efficace dei rischi. In funzione delle diverse realtà europee, emergono situazioni fra loro notevolmente differenti.

  • In Francia, il sistema Catastrophes Naturelles, istituito nel 1982, include automaticamente la copertura per eventi catastrofali nelle polizze assicurative per danni alla proprietà. Di conseguenza, chi stipula un’assicurazione per immobili è protetto anche contro calamità naturali. In caso di eventi riconosciuti, gli assicuratori possono attingere a un fondo di garanzia statale, che consente di distribuire il rischio tra compagnie e governo. Gli assicuratori versano una commissione su tutte le polizze per finanziare questo fondo. 
  • Nel Regno Unito, il sistema di gestione per le catastrofi naturali è più frammentato, ma ugualmente efficace. Le polizze di assicurazione domestica coprono vari eventi calamitosi, ma con specifiche variazioni che dipendono dalla compagnia e dai singoli contratti. Parallelamente, il programma Flood Re offre riassicurazione per i proprietari in aree ad alto rischio di alluvione, consentendo loro di ottenere coperture a costi accessibili, con il fondo che contribuisce ai risarcimenti. 
  • In Italia, l’assenza di un adeguato strumento assicurativo complementare al sostegno statale ha sinora comportato un deciso aumento del carico sul settore pubblico, che deve stanziare ingenti somme per assistere le popolazioni colpite, con compromissione di un già debole bilancio che tende a limitare le risorse disponibili per altre necessità, come la sanità e l’istruzione. Difficoltà e latenze nella generazione legislativa specifica per ogni evento, ritardi nella ricostruzione con paesi, città e provincie ancora profondamente ferite, maggiore complessità nella distribuzione dei fondi pubblici con generazione di contenziosi.
Questo fenomeno ha spesso come conseguenza il protrarsi dell’emergenza abitativa e sociale per le comunità colpite. I danni non si limitano agli edifici ed enti fisici, ma si riflettono anche sull’economia locale: le aziende colpite da catastrofi, che spesso non ricevono un adeguato supporto economico, possono infine dover chiudere o ridurre in modo significativo la propria attività, generando un processo di stagnazione economica nelle aree interessate. 

Cosa può fare un perito

Appare dunque chiara la necessità e l’urgenza di uno strumento che supporti la popolazione e la struttura produttiva italiana, garantendo una sostenibilità economica necessaria al trasferimento al settore pubblico del comparto assicurativo. In questo contesto, il ruolo dei periti esperti, rappresentati da Aipai, la principale associazione peritale italiana nel settore, è di fondamentale importanza per garantire un sistema assicurativo efficace ed equo. Grazie alla loro esperienza, questi professionisti assicurano la competenza contrattuale e tecnica per una corretta applicazione dei contratti e dei relativi strumenti tecnico-economici, e un efficace processo estimativo e liquidativo. 
Dopo un evento catastrofico, la valutazione dei danni diventa un processo cruciale e complesso. I periti sono responsabili della stima dei danni a strutture, beni e infrastrutture, effettuando un’analisi approfondita e documentando accuratamente le condizioni riscontrate. Mantenendo una coerenza con i costi di mercato e dei materiali, forniscono stime dettagliate e comprensibili per il ripristino delle aree colpite, garantendo che i risarcimenti siano equi e appropriati. Al contempo, sono in grado di valutare in modo analitico e circostanziato l’impatto di un evento catastrofale anche in termini di danni indiretti, quali il fermo (parziale o totale) delle attività produttive e commerciali delle realtà colpite. La competenza del corpo peritale è una variabile essenziale per garantire e agevolare un processo di rapida e giusta compensazione, contribuendo così alla miglior ripresa possibile delle comunità colpite. 
La delicatezza del tema impone la profusione sul campo delle maggiori e migliori professionalità, ciascuna per quanto di propria competenza e nel rispetto dei reciproci ruoli, al fine di agire e operare congiuntamente, secondo criteri condivisi e obiettivi comuni: ognuno al proprio posto, con le proprie capacità e risorse. Ognuno impegnato al meglio nel proprio ruolo e con la propria prospettiva professionale.

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