L'AUTO DIVENTA UNA RETE SOCIALE

I.Car lancia un progetto per la creazione di un vero e proprio social network di veicoli: l'obiettivo è generare flussi di informazioni professionali, sociali e commerciali

L'AUTO DIVENTA UNA RETE SOCIALE
👤Autore: Beniamino Musto Review numero: 40 Pagina: 34
Se milioni di persone in tutto il mondo comunicano attraverso i social network, è perché ciascun iscritto è associato a un identificativo: un’email, un numero di telefono. Anche la targa di un’automobile è un identificativo: dunque lo strumento attraverso cui poter mettere in connessione tra loro milioni di vetture. È sulla base di questo principio che I.Car ha registrato un brevetto, I.Car Code, attraverso cui trasformare le automobili in nodi di una rete sociale, “in modo da consentire – ha spiegato Michele Bacci (nella foto), responsabile innovazione e progetti di sviluppo tecnologico di I.Car – una comunicazione diretta tra il veicolo e il mondo esterno”. L’idea tiene conto del fatto che ogni vettura è mediamente immobile per l’84% del tempo. “Attraverso una piattaforma che abbiamo sviluppato, Cloud car, I.Car Code si propone come un nuovo social network dei veicoli per generare flussi di informazioni professionali, sociali e commerciali”, ha precisato Bacci. 





UN HUB DI SERVIZI DIGITALI

Nel progetto di I.Car l’interazione  è possibile attraverso un Qr code da esporre sul parabrezza, vero e proprio “hub di servizi a cui accedere per avere informazioni”. Il Qr code si potrà utilizzare scaricando un’apposita app a disposizione del cliente. Sarà poi l’utente stesso che definirà chi potrà avere le autorizzazioni di accesso alle informazioni, anche in base all’operatore che sta effettuando il rilevamento, quindi nel rispetto della privacy. Informazioni come quelle sull’assicurazione, ma non solo: dati sanitari dei passeggeri o sullo stato di manutenzione del veicolo. I.Car Code attraverso la fruizione di informazioni del veicolo e dei servizi abbinati, grazie alla definizione di cluster e profilazioni delle utenze, può anche diventare un nuovo canale di comunicazione, con il quale veicolare informazioni pubblicitarie, commerciali, offerte riservate, oppure creare banner per l’advertising. “Inoltre è possibile aggiungere anche aspetti ludici – ha concluso Bacci – in modo da stimolare i clienti a usare la app non solo per un utilizzo burocratico”. 




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