EMBEDDED INSURANCE, IDENTIKIT DI UN MERCATO

Dimensioni e prospettive di crescita di un modello di business che non si limita alla sola vendita di polizze in abbinamento ad altri beni e servizi: per Antonio Orlando, partner di Efc Reply, bisogna strutturare subito processi e prodotti per cogliere le opportunità di questo innovativo genere di attività

EMBEDDED INSURANCE, IDENTIKIT DI UN MERCATO
👤Autore: Giacomo Corvi Review numero: 106 Pagina: 50
Il concetto di embedded insurance non può essere ridotto alla semplice vendita di polizze in abbinamento ad altri beni e servizi. Secondo Antonio Orlando, partner di EFC Insurance Reply, si tratta infatti di “un modello di business del tutto autonomo che, in quanto tale, necessita di processi, flussi e prodotti specificatamente pensati per questo particolare genere di attività”.
Certo è che il fenomeno si è fatto prepotentemente spazio sul mercato negli ultimi anni. “Attualmente, circa il 2% della raccolta danni complessiva in Italia è attribuibile a formule di embedded insurance veicolata tramite canali digitali”, ha affermato Orlando, introducendo i risultati di un osservatorio che Efc Reply ha lanciato nel 2021 per monitorare l’evoluzione del settore. “Secondo le nostre previsioni – ha aggiunto – la quota di mercato dell’embedded insurance dovrebbe arrivare nel 2030 a sfiorare la soglia del 10% della raccolta”.

OPERATORI E OFFERTA DEL SETTORE

L’osservatorio è stato realizzato su un campione di 80 imprese attive in otto diversi settori merceologici, per un totale di oltre 200 soluzioni assicurative distribuite attraverso il modello dell’embedded insurance. “Più del 50% degli operatori partner analizzati presenta almeno un’offerta assicurativa embedded, con punte significative nel travel e nella sharing economy e con trend di crescita particolarmente marcati nei settori digital retail, gdo e telco”, ha illustrato Orlando. Dal punto di vista assicurativo, il 50% dei primi 30 gruppi assicurativi italiani danni per raccolta premi risulta attivo nell’ambito dell’embedded insurance. “A queste – ha specificato il manager – bisogna poi aggiungere altri sei operatori esteri specializzati nei business partnership & affinity”.
Le polizze viaggio (22%) costituiscono il principale elemento di offerta, seguite da coperture per infortuni e salute (16%), auto e moto (13%) e danni accidentali (11%).

LE PROSPETTIVE DI CRESCITA

Il modello dell’embedded insurance, secondo Orlando, garantisce vantaggi per tutti gli operatori di mercato. “I partner industriali – ha osservato – hanno la possibilità di generare nuovi introiti e di ampliare l’offerta, mentre le compagnie possono diversificare le entrate e intercettare i bisogni latenti della popolazione; i clienti, infine, possono godere di un modello di fruizione semplice e accessibile”.
Le prospettive del settore appaiono dunque positive. A patto però che le compagnie si rivelino in grado di fronteggiare le criticità che questo modello di business si porta con sé. “L’embedded insurance presenta costi di commissione elevati, premi contenuti, una crescente competitività e una visibilità presso il cliente che resta scarsa”, ha osservato Orlando. “Per superarle – ha concluso – sarà necessario predisporre sistemi di go-to-market specializzati nella gestione delle gare che caratterizzano questo mercato, istituire fabbriche prodotto dedicate e flessibili, puntare sulla customer experience digitale, adottare un modello operativo basato su Api e sistemi plug & play e, in definitiva, mantenere una certa propensione all’innovazione”.

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