LA TECNOLOGIA COME STRUMENTO UTILE
L’innovazione tecnologica ha fatto passi da gigante negli ultimi trent’anni, a un ritmo che ha portato le imprese a inseguire, invece che governare. L’ottica va invece rovesciata, e l’obiettivo è capire con quali strumenti è possibile realizzare i progetti immaginati
17/04/2019
La novità, l’invenzione, ha spesso il sapore della scoperta. E come tale richiede il tempo di essere conosciuta e studiata, per poi essere applicata. Ma l’invenzione, o la sua applicazione, diventa poi come quel primo movimento della neve che dà vita, via via, a una valanga che allarga il proprio fronte e aumenta di velocità.
In parallelo, possiamo immaginare così il percorso storico della rivoluzione tecnologica che ha avuto nel microchip la sua pietra miliare. Dai primi anni il passo dell’evoluzione è aumentato, e le innovazioni si sono susseguite a un ritmo sempre maggiore, aprendo continuamente nuovi fronti.
Questa sequenza è stata illustrata da Marco Burattino, direttore commerciale per l’Italia di Guidewire Software, come un monito per non fermarsi una volta trovata la soluzione tecnologica a un’esigenza di risposta al mercato.
“Nel suo libro The Game, Alessandro Baricco capovolge l’ottica sulla rivoluzione digitale affermando che si tratta in realtà di una rivoluzione mentale, nella quale ci siamo costruiti gli strumenti che volevamo”, ha commentato Burattino. Oggi, c’è la prospettiva per cogliere l’evoluzione. Nei primi vent’anni, dal 1977 al 1997, il mondo fisico ha iniziato a diventare mondo liquido: nel 1977 è uscito l’Apple II, nel 1998 è nato il World Wide Web, nel 1997 il cd rom riscrivibile che ha soppiantato i floppy disk e ha permesso l’archiviazione di una più grande mole di dati.
VERSO UNA REALTÀ “GASSOSA”
Dal 1998 stiamo assistendo a un’accelerazione della velocità del cambiamento, di cui è esemplare il passaggio dall’innovativo Blackberry all’Iphone: nel 1999 Napster, solo un anno dopo i cd riscrivibili, è iniziata la via verso lo streaming, nel 2002 ha aperto il social Linkedin, nel 2003 è uscito il Blackberry Quark, nel 2004 Facebook, nel 2006 Twitter, nel 2007 l’Iphone. Se consideriamo inoltre che i brand web oggi più noti dieci anni fa non esistevano, comprendiamo meglio il ritmo del cambiamento.
Dal 2008 la nuova svolta dell’utilizzo commerciale del cloud computing, determinante per la tecnologia del futuro. Apple ha creato l’App Store e poi nel 2011 ha lanciato il cloud: “con la diffusione dei sistemi cloud si è sviluppata la condivisione, e la consistenza liquida diventa gassosa: l’accesso alla rete ha assunto la forma di una utility al pari di gas e luce”, ha osservato Marco Burattino. Altro step significativo, nel 2016, grazie all’intelligenza artificiale, AlphaGo ha battuto a scacchi Lee Sedol.
In questo turbine di velocità serve sapersi reinventare: “Dobbiamo entrare in un concetto di rivoluzione mentale in cui la tecnologia è lo strumento per realizzare ciò che ci serve”. Il parallelo con il gioco è nell’approccio allo strumento tecnologico, e nella capacità di fornire risposte semplici e attraenti a domande complesse. Un esempio è nel progetto realizzato da Guidewire per Aviva, nato dall’esigenza di semplificare il prodotto assicurativo e il servizio a esso connesso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA