NUOVI ORIZZONTI PER L’IOT
Se già oggi il settore assicurativo si è rimodellato sull’innovazione tecnologica, nuove prospettive si possono aprire con la diffusione dell’Internet of things, un fattore abilitante per offrire servizi da associare ai prodotti di protezione in tutti i rami
12/04/2019
L’evoluzione verso il mondo interconnesso è un work in progress che passa, più che dal disegno di progetti globali, dalla realizzazione di soluzioni a specifiche esigenze nei vari settori. L’IoT e il 5G sono, e soprattutto saranno, tecnologie abilitanti di applicazioni che rispondono a esigenze di mercato, sociali, sanitarie in cui la componente di servizio determina il vero valore aggiunto.
Lo ha spiegato Roberto Polli, head of IoT sales, southern region di Vodafone, società che già dieci anni fa ha iniziato a ragionare sulla relazione tra macchine con la divisione Machine to machine, evoluta poi nella Internet of Things.
L’obiettivo presentato da Polli è quello di individuare le aree in cui tecnologia e assicurazione si possono incontrare per dare luogo a nuovi servizi per l’auto, per la casa, per la salute: “Abbiamo 90 milioni di oggetti connessi che comprendono ad esempio contatori del gas, automobili, strumenti di monitoraggio cardiaco, e che possono essere collegati al mondo assicurativo”.
La crescita dell’IoT è rapida: in un anno le imprese che hanno adottato tecnologie IoT aziendali sono passate dal 29 al 34%, nel 76% dei casi applicate ad ambiti core dei servizi aziendali in cui, per il 95%, il beneficio è risultato tangibile già nel primo anno di adozione. Sono settori che riguardano la casa, il retail, o l’healthcare, dove è possibile il monitoraggio da remoto dei parametri vitali e l’allerta alle strutture sanitarie nel caso di anomalie.
EFFICIENZA, IL NUOVO VALORE
Nell’esperienza illustrata da Polli, le applicazioni IoT possono portare concreti cambiamenti in tutti i settori di attività, a partire da quello pubblico, dove c’è spazio per l’efficientamento dei servizi operativi e l’ottimizzazione dei consumi energetici. A tal proposito, le utilities possono migliorare la capacità di gestire le risorse già presenti, cambiando il modo di generare, distribuire, quotare l’energia elettrica o l’acqua, e ottenendo un riscontro positivo anche sulla riduzione della dipendenza dalle fonti fossili e delle emissioni di CO2 in atmosfera.
L’applicazione nell’automotive, con le tecnologie dell’auto connessa, è uno degli ambiti oggi più avanzati, ma le sfide collegate alla mobilità sono anche altre. Sono in atto trend di cambiamento delle attitudini più comuni: si sta assistendo a una riduzione della motorizzazione degli italiani tra i 18 e i 45 anni, che è passata dal 53 al 37% negli ultimi 10 anni. Si va verso un periodo in cui cambierà l’approccio alla proprietà dell’auto, con le case automobilistiche che già oggi si stanno orientando verso la fornitura di servizi in una logica di mobilità differente, con modalità di trasporto alternative. Il concetto di mobility as a service per ora è limitato alle città, ma la semplificazione porterà a fornire servizi sempre più capillari. Ecco quindi che un’altra sfida che soppeserà nel prossimo futuro il valore dell’internet delle cose, sarà come rendere semplice un’esperienza di mobilità su più mezzi.
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