RC AUTO, UN CANTIERE APERTO
Antonio De Pascalis, capo del servizio studi e gestione dati di Ivass, ha illustrato lo spirito e gli obiettivi delle azioni intraprese quest’anno dall’autorità di vigilanza. Ma, nel settore dell’assicurazione più regolato, normato e riformato, non mancheranno anche nei prossimi mesi ulteriori interventi e novità da parte del regolatore
12/12/2018
Nell’anno dell’entrata in vigore di Idd e del grande lavoro sulle polizze vita dormienti, l’Ivass ha comunque dovuto mettere mano, ancora una volta, al settore dell’Rca. Dai regolamenti attuativi delle nuove leggi, fino alla progettazione del nuovo preventivatore, passando per la riforma Card, e senza dimenticare una paventata ennesima correzione eterodiretta delle tariffe sul territorio, l’istituto guidato da Salvatore Rossi ha occupato molto del proprio tempo a regolamentare il settore auto.
Di tutte le attività fatte, e di quelle ancora da completare, ne ha parlato Antonio De Pascalis, capo del servizio studi e gestione dati di Ivass.
Il funzionario dell’autorità di vigilanza, intervistato da Maria Rosa Alaggio, direttore di questa testata, ha ricordato come la deriva di un mercato sempre più parcellizzato, dematerializzato e fluido, spesso sia in contrasto con i rigori delle norme.
BLACK BOX IN STAND BY
Un caso emblematico è quello della scatola nera. La legge sulla concorrenza ha sostanzialmente bloccato la diffusione delle black box, strumento su cui le compagnie avevano scommesso pesantemente, con ottimi risultati: “da un anno – ha precisato De Pascalis – la diffusione a livello nazionale è ferma al 21%. Pensiamo che il mercato abbia scelto una soluzione attendista, proprio per temporeggiare e capire come si evolveranno i regolamenti”.
Uno in particolare: il Regolamento 37, quello che riguarda gli sconti obbligatori. A distanza di molto tempo, la legge è sostanzialmente ancora lettera morta perché non ci sono ancora i decreti attuativi di Mise e del Mit. “Di fatto – ha commentato – è inapplicato, o comunque non sappiamo se le compagnie lo stiano già applicando di loro spontanea volontà, in qualche forma”.
RISULTATI CONCRETI DALLA DEMATERIALIZZAZIONE
Tornando alla scatola nera, si potrebbe però pensare che il mercato sia giunto alla sua saturazione. In fondo l’Italia è il Paese dove Io strumento si è sviluppato meglio e più velocemente. De Pascalis, tuttavia, non la pensa così: “se effettivamente in ottica tariffaria la black box potrebbe mostrare dei limiti, anche in contrasto con il principio di mutualità, secondo me c’è ancora molto spazio per arricchire lo strumento di servizi, soprattutto in ambito antifrode”.
Ciò su cui i risultati sono già tangibili, invece, è la dematerializzazione dei documenti, cosa che ha debellato il fenomeno delle false attestazioni; mentre il Codice identificativo univoco di rischio (Iur) sta sostanzialmente impedendo comportamenti di concorrenza sleale da parte dell’intermediario. Bene, infine, lo sforzo dell’Ania e delle singole compagnie nell’applicazione delle nuove classi di rischio, “materia su cui comunque occorrerà tornare per chiarire aspetti tuttora poco intellegibili”, ha commentato il funzionario di Ivass.
LA RIFORMA CARD
Sempre in collaborazione con le compagnie, il regolatore ha messo mano agli accordi Card: “tutti gli operatori, dalle compagnie agli intermediari, passando per le associazioni dei consumatori – ha spiegato De Pascalis – ci hanno dato una mano”. L’Ivass ha quindi creato una sorta di dashboard dove il regolatore ha le informazioni di tutte le compagnie e la singola impresa può monitorare autonomamente i propri dati: anche in questo caso, l’Ivass ha lavorato in collaborazione con Ania e Consap.
“Ma la cosa più importante – ha aggiunto – è stata la modifica del Provvedimento 18 in materia di penalizzazioni e incentivazioni: la novità principale è una sorta di competizione virtuosa tra compagnie per favorirne l’efficienza. Abbiamo anche inserito l’attività antifrode tra i parametri da considerare: le compagnie che avranno risultati migliori riceveranno delle compensazioni da parte delle imprese che alla fine dell’anno risulteranno meno efficienti”. In tutto questo meccanismo, il principio di proporzionalità resta al centro dello schema.
Infine un accenno all’Aia, l’Archivio integrato antifrode, che molte compagnie vorrebbero fosse disponibile anche in fase di sottoscrizione. È uno scenario che De Pascalis definisce “possibile, e anzi probabile”, giacché la legge Concorrenza lo consente. E tuttavia poco utile, secondo il funzionario, perché il meccanismo di richiesta di informazioni resta lento e poco efficace. “Il sospetto – ha concluso De Pascalis – è che si voglia utilizzare l’Aia a fini tariffari, cosa contro la legge, e quindi da censurare”.
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