IL VALORE AGGIUNTO DELL’EQUILIBRIO DI GENERE
Nel gruppo Intesa Sanpaolo la diversity è un tema in agenda da tempo, un percorso che ha portato ad avere attualmente una percentuale femminile del 35% tra i dirigenti e del 43% tra i manager. Tra i punti di forza del percorso evolutivo, l’attenzione alle iniziative di conciliazione tra vita e lavoro
28/06/2021
La divisione Insurance del gruppo Intesa Sanpaolo, una delle sei divisioni al centro del piano d’impresa 2018-2021, negli ultimi sei anni è cresciuta mediamente del 4% annuo in termini di ricavi netti, contribuendo per circa il 30% all’utile lordo del gruppo. Essendo una realtà in crescita, ha naturalmente attratto numerosi giovani e le migliori professionalità presenti sul mercato, raggiungendo i 1.200 dipendenti, un terzo dei quali sono millennial.
Tutto il gruppo Intesa Sanpaolo si è distinto, negli anni, per l’attenzione e gli strumenti concreti messi in campo per la valorizzazione delle professionalità femminili e per come affronta i temi della diversity & inclusion, e la divisione Insurance, guidata da Nicola Fioravanti, si caratterizza per risultati eccellenti: il 54% della popolazione aziendale e il 43% dei manager a tutti i livelli gerarchici è donna, così come il 35% dei dirigenti. Queste percentuali sono state raggiunte in modo naturale ormai da qualche anno, perché crediamo nell’importanza dell’equilibrio di genere in azienda e mettiamo il merito al centro delle nostre scelte, sia nel selezionare nuovo personale, sia nello scegliere a chi affidare un ruolo di responsabilità.
Competenza, impegno e risultati vengono valorizzati senza pregiudizi e indipendentemente dalle caratteristiche di genere. Ma occorre incoraggiare le donne che, per merito e motivazione, vogliano crescere nelle organizzazioni. In quest’ottica, per esempio, abbiamo promosso a ruoli di responsabilità diverse colleghe in procinto di assentarsi per maternità e la nostra fiducia è stata pienamente ricambiata.
Inoltre, grande attenzione è posta alle iniziative di conciliazione vita/lavoro, importanti per uomini e donne ma per queste ultime in particolar modo, visto che sono ancora loro a farsi carico in maniera prevalente di attività famigliari e di caring. Cito tra tutte lo smart working introdotto già nel 2015, la presenza di asili nido di proprietà o convenzionati, la banca delle ore.
QUATTRO DONNE “AL COMANDO”
In questo momento di cambiamento epocale delle modalità di lavoro nelle aziende verso una modalità ibrida diffusa, personalmente credo che possa essere più che mai vincente uno stile manageriale improntato su delega e fiducia, empatia, ascolto, attenzione al benessere degli altri, sostenibilità, caratteristiche che sono più tipicamente rappresentative di uno stile manageriale femminile. Questo non significa ovviamente che siano appannaggio esclusivo delle donne, ma sono sensibilità e skill di cui le donne sono in larga parte portatrici.
Nella divisione Insurance altre quattro donne occupano posizioni di rilievo a diretto riporto del responsabile Nicola Fioravanti: Maria Luisa Gota, Daria Cigliana, Rita Esposito e Federica Vicenzotto. Ognuna di loro ha avuto un percorso professionale unico, ma tutte si contraddistinguono per capacità, impegno, costanza e spirito di sacrificio.
Maria Luisa Gota, cresciuta ad Alessandria, si è trasferita a Torino per seguire la sua passione per i numeri. Laureata in Matematica e con un dottorato di ricerca in Matematica per l’Economia, inizia la sua carriera professionale come analista quantitativa, e solo un anno e mezzo dopo assume la responsabilità di una neonata funzione di risk management, ambito di attività che ha seguito per anni in primarie compagnie di assicurazione ricoprendo ruoli di crescente responsabilità.
Una crescita che l’ha portata a diventare nel 2016 Cfo della divisione Insurance e nel 2017 amministratore delegato e direttore generale di Fideuram Vita: “un percorso professionale – ha spiegato Gota – di grande soddisfazione, costruito grazie alle competenze giuste al momento giusto: nei primi anni della mia carriera lavoravo nel settore del risparmio gestito che si trovava in una fase di crescita straordinaria, la mia nicchia era quella del risk management, un mestiere fondamentalmente nuovo; le due cose insieme, settore in crescita e nicchia, sono state un acceleratore formidabile per la mia carriera”.
Daria Cigliana, di Ivrea, fin da piccola ha avuto una passione per la matematica tanto da laurearsi, anche lei, in Matematica all’Università di Torino, vincendo in seguito una borsa di studio post-laurea dell’istituto nazionale di alta matematica Francesco Severi di Roma. Si è occupata di diversi progetti legati all’applicazione della materia a svariati ambiti, tra cui anche quello assicurativo e finanziario. Dopo una prima esperienza in Ras, ha intrapreso poi il suo percorso all’interno del gruppo Intesa Sanpaolo, fino a diventare responsabile della funzione attuariale di Intesa Sanpaolo Vita nel 2018. “Sono determinata a portare avanti quella che per me è una condizione necessaria, l’equilibrio lavoro – passione: sono convinta che a volte bisogna fare anche scelte difficili per seguire quello che ci appassiona”, ha detto Cigliana.
LAVORO DI SQUADRA E TRASVERSALITÀ SONO CARATTERISTICHE BASILARI
Rita Esposito, di origini campane, dopo la laurea in Economia e commercio con indirizzo bancario ha cominciato il suo percorso professionale come revisore esterno per il settore finanziario. All’età di 28 anni si è trasferita a Torino, dove, come internal auditor, ha avuto l’opportunità di spaziare dall’asset management al private banking, passando anche per il credito specialistico, fino ad arrivare al settore assicurativo. Nel 2015 è diventata responsabile della funzione audit di Intesa Sanpaolo Vita. “L’esperienza maturata – ha osservato – mi ha insegnato l’importanza del lavoro di squadra per competere in un mondo sempre più complesso e mutevole e che, quanto più la squadra è diversificata in termini di esperienze e contributi, tanto più è resiliente nei momenti di difficoltà e soprattutto capace di creare valore ed innovazione”.
Federica Vicenzotto, nata e cresciuta nel nord est d’Italia, ha studiato Economia a Trieste specializzandosi sul bilancio delle società assicurative. Il suo percorso lavorativo ha preso il via nell’area finance in una delle big four e poi in una banca, di quello che allora era il gruppo Banca Intesa. Quando si è prospettata l’opportunità di occuparsi di compliance, occasione che l’ha portata oggi a diventare chief compliance officer della divisione Insurance, ha visto la potenzialità di agire con quelle caratteristiche del ruolo che più la appassionano: la trasversalità e la possibilità di dare valore all’azienda, accompagnandola nel rispetto delle regole sin dal primo momento in cui si formano le nuove iniziative.
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