UNA NORMATIVA ALL’ASCOLTO DEL MERCATO

Il cambiamento delle regole è da anni uno dei motori principali della trasformazione del settore assicurativo. Eiopa ha individuato una serie di priorità, che vanno dalla sostenibilità alla protezione del consumatore, dal value for money alla vigilanza integrata. Ma attenzione a non rinunciare alle specificità del comparto dei rischi

UNA NORMATIVA ALL’ASCOLTO DEL MERCATO
Finanza sostenibile, trasformazione digitale, risk management e stabilità finanziaria, governance. Ma anche disegno dei prodotti, protezione del consumatore, vigilanza coordinata: tutti temi, obiettivi e programmi comuni ai regolatori del settore assicurativo, europeo e nazionali, e ai legislatori, nell’ottica di rafforzare sostenibilità e resilienza del mondo dei rischi in tutta l’Unione Europea. 
La normativa è ormai da anni uno dei motori principali del cambiamento del settore assicurativo. Eiopa ha indicato la propria strategia, a partire dalla sostenibilità. I rischi a essa connessi, e ai cambiamenti climatici preoccupano sempre di più il regolatore sul medio e lungo periodo: i rischi relativi alla sostenibilità saranno integrati progressivamente all’interno di una nuova impostazione e nuove regole di condotta.
E tuttavia, nel breve termine, l’autorità sta monitorando da vicino il rischio geopolitico, una minaccia terribilmente concreta dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le tante crisi a livello globale. Ecco il perché dello stress test lanciato ad aprile da Eiopa, (i cui risultati saranno pubblicati a dicembre), volto a verificare la resilienza del mercato assicurativo in uno scenario di crescenti tensioni geopolitiche. 

LO STRESS TEST GEOPOLITICO

“L’esercizio di quest’anno – spiega Eiopa – prevede un’intensificazione o un prolungamento delle tensioni geopolitiche e valuta come gli assicuratori europei affronterebbero le conseguenze ad ampio raggio sui mercati economici e finanziari”. Lo scenario prevede shock che vanno oltre la normale resilienza richiesta da Solvency II: ecco perché alle compagnie è richiesto di fornire alle autorità di vigilanza nazionali informazioni sulla propria capacità di resistere agli impatti. Eiopa analizzerà quindi i risultati aggregati per valutare le potenziali vulnerabilità a livello di settore. Questo approccio, definito microprudenziale, consentirà all’autorità europea e ai singoli istituti nazionali di formulare raccomandazioni sia al comparto nel suo complesso sia, se necessario, di discutere potenziali azioni con i singoli assicuratori per migliorare la loro resilienza. 


Stefano De Polis, segretario generale di Ivass
© Insurance Connect

LA VIGILANZA COORDINATA,  GLI APPROCCI CONDIVISI

Questo approccio si inserisce nel solco della strategia di Eiopa volta ad accrescere il dialogo tra le autorità nazionali anche attraverso la trasformazione digitale. La convergenza di approccio è quindi favorita a livello organizzativo anche sui rischi relativi alla sicurezza informatica e, come detto, al cambiamento climatico: a questo proposito, Eiopa effettuerà stress test su base periodica incentrati sul rischio climatico. 
Il regolatore europeo, attraverso un monitoraggio costante, verifica che le Autorità di vigilanza dei singoli Stati membri raggiungano un livello minimo di convergenza di approccio, in particolare rispetto al product design, che dovrà considerare il miglior interesse dei contraenti, e il value for money. Attraverso queste pratiche, Eiopa intende inoltre identificare eventuali gap di protezione, accertando le ragioni della sottoassicurazione in alcuni parti del territorio del Vecchio Continente.



LA PROTEZIONE DEL CONSUMATORE 

Le preoccupazioni di Eiopa si inseriscono nel grande quadro della Retail Investment Strategy (Ris), la direttiva omnibus con la quale la Commissione Europea si propone di modificare una lunga serie di discipline, tra cui, come noto, la Idd e la Mifid, ma anche (almeno in parte) Solvency II e il regolamento sui Priips. Con Ris, il legislatore continentale vuole incoraggiare gli investitori al dettaglio a partecipare più attivamente e a trarre un maggiore vantaggio dai mercati dei capitali”. Come ha recentemente sottolineato Stefano De Polis, segretario generale dell’Ivass, “la mancanza di fiducia è uno dei motivi che contribuiscono a ridurre i livelli di partecipazione degli investitori al dettaglio al mercato dei capitali: la Retail Investment Strategy – ha precisato – si propone di risolvere questo gap”. 
Tra le finalità della direttiva vi è anche assicurare lo stesso livello di protezione all’investitore retail a prescindere dal canale di investimento cui si rivolge e dalla tipologia di prodotto acquistato, finanziario o assicurativo.
La Commissione Europea ha individuato una serie di difficoltà che limitano la capacità degli investitori retail di sfruttare appieno i mercati dei capitali. Alcuni di questi intralci interessano direttamente il settore assicurativo: la difficoltà di accedere a informazioni complete e facilmente comprensibili sui prodotti; marketing non realistico se non ingannevole, scarse informazioni su commissioni e incentivi ai distributori e l’assenza di un corretto rapporto costi/benefici (value for money) di alcuni prodotti d’investimento caratterizzati da costi elevati.



TUTELARE LE PECULIARITÀ DEL COMPARTO DEI RISCHI

L’Ivass è particolarmente concentrato proprio sul tema del value for money e sulla definizione di un benchmark di mercato per i prodotti unit-linked e ibridi: “non sono pochi coloro che temono che tale misura finisca per introdurre un vero e proprio sistema di regolazione dei prezzi”, ha commentato De Polis. “La normativa – ha chiosato – deve favorire il buon funzionamento del mercato e della concorrenza puntando sulla chiarezza, sulla trasparenza e sulla confrontabilità dell’offerta”. 
Nelle pagine che seguono la normativa sarà il tema centrale: attraverso contributi di esperti e addetti ai lavori si affronteranno le specificità del settore assicurativo, con uno sguardo attento e dedicato. È, del resto, il metodo a cui richiama la stessa Eiopa che ha criticato la tendenza del legislatore europeo a emanare regolamenti con “un approccio omogeneizzante e orizzontale”, che rischia di eliminare le peculiarità del comparto dei rischi. L’obiettivo dell’Autority è invece preservare l’unicità del settore assicurativo, affinché le istanze del mercato siano ascoltate con attenzione e competenza. 

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