RC AUTO, LA COPERTA SI FA CORTA

Secondo i dati dell'Osservatorio AIBA 2015 proseguono il calo della raccolta e la discesa dei listini, con una sempre più affannosa corsa allo sconto per non perdere clienti. Per le compagnie, complice una minore frequenza dei sinistri, l'andamento tecnico continua a essere positivo. Sul settore, tuttavia, resta l'incognita legala alle nuove disposizioni normative in materia di concorrenza.

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Autore: Beniamino Musto Numero Review: 22 Pagina: 18 - 19
La discesa non si ferma. A partire dalla seconda metà del 2012, il calo delle tariffe Rc auto è proseguito e, a gennaio, i listini hanno fatto segnare un ulteriore calo del 5,7%. Ai listini più magri si affianca una raccolta premi che continua a contrarsi, ferma, a fine 2014, a 15,1 miliardi di euro (-6,9% rispetto ai 16,2 miliardi del 2013). Uno scenario che mostra una coperta sempre più corta, secondo quanto dicono i dati raccolti dall’Aiba nell’edizione 2015 del suo annuale Osservatorio auto. Lo studio fotografa anche una sempre più affannosa corsa agli sconti per trattenere i clienti e attirarne di nuovi: nel 2014, il 25% dagli assicurati ha avuto uno sconto del 14,3% al momento del rinnovo della polizza, mentre il 74% di coloro che hanno cambiato compagnia ha avuto uno sconto medio del 14,6%. I premi diminuiscono in tutte le province, ma le riduzioni più marcate si sono registrate nei territori più rischiosi: a Bari (-8,5% da gennaio 2014 a gennaio 2015) e a Napoli (-6,6%); il trend è stato più contenuto nelle altre grandi città, come Roma (-5,2%), Milano (-5%), Firenze (-4,8%), Torino (-4,6%), e Palermo (-3,6%). 


ANDAMENTO TECNICO POSITIVO, FINO A QUANDO?

Il calo delle tariffe è una diretta conseguenza della diminuzione della frequenza dei sinistri, -4,7% nel 2013 e -0,9% nel 2014, come ha ricordato il direttore generale di Consap, Paolo Panarelli, presente nel corso della presentazione dell’Osservatorio, a Milano. Panarelli ha anche fornito gli ultimi dati relativi al Fondo di garanzia vittime della strada che, nel 2013, ha visto scendere sia l’importo medio dell’indennizzo (-22%), sia l’importo complessivo dei risarcimenti elargiti (-7%). Per il momento, il risvolto sui risultati tecnici delle compagnie si conferma positivo: il combined ratio Rc auto si attesta al 90,3% (leggermente superiore rispetto al record di 88,1% del 2013). Non si abbandona però all’entusiasmo il presidente di Aiba, Carlo Marietti Andreani, che parla di “indicatori positivi che però dipendono dal difficile contesto economico-sociale”. Per giungere a una riduzione non congiunturale delle tariffe “servirebbe un intervento strutturale, iniziando dal rivedere l’oneroso profilo fiscale che – sottolinea – incide mediamente per il 26,1% del premio lordo”. 





LIBERALIZZAZIONI, ASPETTANDO GODOT

La presentazione dell’Osservatorio è stata anche un’occasione per riflettere sull’evoluzione della normativa in materia di Rc auto. Marietti ha ricordato le tante misure annunciate e rimaste lettera morta, incluse le norme approvate ma inapplicate (dematerializzazione del contrassegno, contratto base, realizzazione sistema antifrode, controlli telematici sulla copertura assicurativa) che restano in attesa dei decreti attuativi necessari all’entrata in vigore. E poi ci sono le novità più recenti, contenute nel ddl Concorrenza presentato dal Consiglio dei ministri lo scorso 20 febbraio. Su alcune misure contenute nel provvedimento, l’Aiba si dice “perplessa” soprattutto sull’imposizione di sconti, e sull’obbligo per gli agenti plurimandatari di mostrare ai clienti alcune comparazioni rispetto al prezzo del contratto base. L’associazione è critica anche nei confronti della norma che vieta discriminazioni di premio per clienti nella stessa classe di merito: una misura che per Marietti “denota una mancanza di conoscenza approfondita della materia, in quanto la personalizzazione consente alle imprese una classificazione interna libera rispetto al sistema delle classi universali di riferimento”. Il giudizio di Aiba è invece positivo per altre misure del ddl come l’obbligo di innalzamento dei massimali minimi per gli autobus, il valore probatorio dei dati registrati dalla scatola nera, la restrizione nell’uso delle prove testimoniali con identificazione dei testimoni contestualmente alla denuncia, la portabilità della black box e, soprattutto, la disposizione che allinea la durata della polizza Rc auto a quella delle garanzie accessorie.


QUANDO L’AUTOMOBILE SI CONDIVIDE

Sebbene ci siano dei timidi segnali di ripresa delle immatricolazioni, la quota di privati che acquistano un’auto nuova continua a ridursi. Oltre alla crisi economica iniziano a incidere su questo comportamento anche le nuove alternative all’acquisto di una vettura: noleggio a lungo termine, car pooling, ma soprattutto il car sharing, che ha registrato un vero e proprio boom negli ultimi anni, con la discesa in campo di diversi nuovi player. 

L’Osservatorio auto Aiba 2015 ha voluto indagare questo fenomeno realizzando, in collaborazione con la società di consulenza Innovation Team, la prima indagine sulle tutele assicurative offerte in questo settore. A emergere è una situazione molto poco omogenea: sebbene tutte le società offrano la copertura Incendio e furto, i massimali Rca variano dai sei milioni di Car2Go ai 25 milioni di Enjoy e Io Guido, mentre la copertura Kasko è offerta da Car2Go e Io Guido, ma non da Enjoy. La ricerca ha riscontrato anche grandi differenze sul valore riconosciuto dalla copertura Infortuni del conducente (da 60mila a 500mila euro), mentre la garanzia Assistenza è compresa solo dal servizio fornito da Io Guido a Parma e Genova. 

Secondo Carlo Marietti Andreani, presidente di Aiba, “Il car sharing è un fenomeno destinato a svilupparsi con sempre maggiore forza”, e proprio per questo “servirebbe maggiore chiarezza da parte degli operatori nel fornire informazioni sul livello di tutela”, giacché “quello delle coperture assicurative è un aspetto regolarmente trascurato dagli utenti”. 


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