I DETECTIVE DEL FUOCO
I passi per capire quando un incendio è doloso: la Fire Investigation spiegata da per. Un’attività che inizia a diffondersi in Italia e che consente, anche nei sinistri di piccole dimensioni, di garantire risparmi significativi per la compagnia
30/06/2013
Approccio tecnico-scientifico e know how: queste le caratteristiche distintive di per Consulting, società del Gruppo per, specializzata in analisi e valutazioni dei rischi, Drp e consulenza post sinistro.
Le richieste spesso arrivano dagli stessi periti: “Sono proprio loro che, intervenendo sul luogo del danno e analizzando la situazione, si accorgono di elementi che fanno dubitare della genuinità del sinistro e chiedono di avvalersi della nostra consulenza per approfondire, con valutazioni tecniche e analisi di laboratorio, gli elementi emersi. Negli ultimi anni, la collaborazione tra noi e i periti ha permesso di scoprire diversi casi di dolo, portando a un grande risparmio in fase di liquidazione. Ultimamente, ci è capitato anche di essere convocati direttamente dal cliente: dopo due anni di restauri, la sua villa quasi ultimata prende fuoco ed è tutto da rifare. È naturale che si desideri sapere cosa sia successo alla propria abitazione e solo un’accurata indagine tecnica può svelare la verità e identificare le responsabilità”.
GRANDE RISPARMIO
Una fire investigation approfondita può arrivare a costare anche 10-20 mila euro. “Tuttavia, quando il danno generato o la scopertura per cause dolose sono significativi, una tale somma può rappresentare una piccola percentuale del risarcimento dovuto dalla compagnia. Quindi, se c’è anche solo un dubbio che il sinistro non sia genuino, vale la pena indagare più a fondo”.
Un’attività adatta, non solo in caso di danni gravi: “Dall’analisi svolta con alcune compagnie, è emerso che la percentuale di sinistri di fascia media, potenzialmente fraudolenti, è in crescita e per questo è necessario intervenire con tecniche di indagine standardizzate, che abbattano il costo delle ricerche.”
L'INDAGINE SUI SINISTRI SOSPETTI
Sono due le componenti dell’indagine sui sinistri sospetti: un’attenta osservazione e raccolta dei dati e la loro rielaborazione attraverso calcoli e appositi software. “La cosa migliore sarebbe poter essere sul luogo dell’incendio insieme ai pompieri o almeno prima che lo scenario sia irrimediabilmente alterato, ma questo capita raramente; il più delle volte siamo chiamati settimane o mesi dopo l’evento e perciò è necessario ancora più acume per la ricerca dei dati necessari all’identificazione della causa del sinistro. Innanzitutto, bisogna cercare la presenza di focolai e verificare la possibilità che il fuoco possa essersi trasferito naturalmente da uno all’altro, dando origine alle distruzioni presenti. Segue l’analisi delle condizioni meteorologiche, della conformazione del fabbricato (dimensioni, aperture) e del suo contenuto, come liquidi e sostanze combustibili solide, verificandone temperature di flash point o di autoaccensione”.
Informazioni utili sono deducibili anche dai rapporti dei Vigili del Fuoco, dalle registrazioni delle telecamere o dai log degli impianti di rilevazione fumi o anti-intrusione. Tutto questo, e molto altro ancora, è utile per farsi un’idea di come si sia sviluppato l’incendio; la verifica di quanto ipotizzato è effettuata attraverso un software in grado di risolvere i sistemi di equazioni di Navier-Stokes, che governano i moti dei fluidi e quindi descrivono l’andamento di un incendio.
COME CAPIRE SE UN SINISTRO NON E' GENUINO
Per capire la natura di un sinistro vi sono diversi campanelli d’allarme; a volte possono essere anche le parole del danneggiato al momento della denuncia del sinistro. “Per esempio: siamo stati chiamati per un incendio avvenuto, per la seconda volta in un anno, in una società che trasforma gomma; anche se quella della gomma è una lavorazione a rischio, il riaccadere del sinistro imponeva verifiche più accurate. Il primo era stato liquidato senza ulteriori indagini; alla denuncia del secondo, il danneggiato dichiara che l’incendio si è generato per autoaccensione di una balla di gomma, portando a supporto un saggio del Politecnico di Barcellona. Spesso ci si accontenta di documentazioni simili, dandole per buone in quanto relazioni scientifiche, senza riportarle nel caso specifico: la gomma, infatti, può subire fenomeni di autocombustione solo a una temperatura di 250 gradi ma i rilievi effettuati mostravano che non era possibile che fosse stata raggiunta una quota così elevata. In più, se anche fosse avvenuto quanto detto, l’incendio nella balla si sarebbe spento per assenza di ossigeno. Molti altri segni svelavano che l’incendio era doloso, ma – conclude – non chiedete a me chi sia stato: non c’è calcolo matematico o prova scientifica che smascheri il volto del colpevole”.
“Proprio quest’ultima – spiega Alberto Lagi, direttore tecnico di per – ha registrato una sensibile crescita di fatturato, grazie allo sviluppo di nuovi servizi volti all’analisi delle cause del danno, sia esso incendio – fire investigation – guasto macchina o altro ancora. Mentre in altri Paesi la fire investigation era già molto diffusa, in Italia solo l’attuale crisi ha spinto le compagnie ad approfondire la natura dei sinistri di dubbia origine e, di conseguenza, noi a mettere la nostra esperienza al loro servizio per aiutarle a smascherare un sinistro doloso”.
Le richieste spesso arrivano dagli stessi periti: “Sono proprio loro che, intervenendo sul luogo del danno e analizzando la situazione, si accorgono di elementi che fanno dubitare della genuinità del sinistro e chiedono di avvalersi della nostra consulenza per approfondire, con valutazioni tecniche e analisi di laboratorio, gli elementi emersi. Negli ultimi anni, la collaborazione tra noi e i periti ha permesso di scoprire diversi casi di dolo, portando a un grande risparmio in fase di liquidazione. Ultimamente, ci è capitato anche di essere convocati direttamente dal cliente: dopo due anni di restauri, la sua villa quasi ultimata prende fuoco ed è tutto da rifare. È naturale che si desideri sapere cosa sia successo alla propria abitazione e solo un’accurata indagine tecnica può svelare la verità e identificare le responsabilità”.
GRANDE RISPARMIO
Una fire investigation approfondita può arrivare a costare anche 10-20 mila euro. “Tuttavia, quando il danno generato o la scopertura per cause dolose sono significativi, una tale somma può rappresentare una piccola percentuale del risarcimento dovuto dalla compagnia. Quindi, se c’è anche solo un dubbio che il sinistro non sia genuino, vale la pena indagare più a fondo”.
Un’attività adatta, non solo in caso di danni gravi: “Dall’analisi svolta con alcune compagnie, è emerso che la percentuale di sinistri di fascia media, potenzialmente fraudolenti, è in crescita e per questo è necessario intervenire con tecniche di indagine standardizzate, che abbattano il costo delle ricerche.”
L'INDAGINE SUI SINISTRI SOSPETTI
Sono due le componenti dell’indagine sui sinistri sospetti: un’attenta osservazione e raccolta dei dati e la loro rielaborazione attraverso calcoli e appositi software. “La cosa migliore sarebbe poter essere sul luogo dell’incendio insieme ai pompieri o almeno prima che lo scenario sia irrimediabilmente alterato, ma questo capita raramente; il più delle volte siamo chiamati settimane o mesi dopo l’evento e perciò è necessario ancora più acume per la ricerca dei dati necessari all’identificazione della causa del sinistro. Innanzitutto, bisogna cercare la presenza di focolai e verificare la possibilità che il fuoco possa essersi trasferito naturalmente da uno all’altro, dando origine alle distruzioni presenti. Segue l’analisi delle condizioni meteorologiche, della conformazione del fabbricato (dimensioni, aperture) e del suo contenuto, come liquidi e sostanze combustibili solide, verificandone temperature di flash point o di autoaccensione”.
Informazioni utili sono deducibili anche dai rapporti dei Vigili del Fuoco, dalle registrazioni delle telecamere o dai log degli impianti di rilevazione fumi o anti-intrusione. Tutto questo, e molto altro ancora, è utile per farsi un’idea di come si sia sviluppato l’incendio; la verifica di quanto ipotizzato è effettuata attraverso un software in grado di risolvere i sistemi di equazioni di Navier-Stokes, che governano i moti dei fluidi e quindi descrivono l’andamento di un incendio.
COME CAPIRE SE UN SINISTRO NON E' GENUINO
Per capire la natura di un sinistro vi sono diversi campanelli d’allarme; a volte possono essere anche le parole del danneggiato al momento della denuncia del sinistro. “Per esempio: siamo stati chiamati per un incendio avvenuto, per la seconda volta in un anno, in una società che trasforma gomma; anche se quella della gomma è una lavorazione a rischio, il riaccadere del sinistro imponeva verifiche più accurate. Il primo era stato liquidato senza ulteriori indagini; alla denuncia del secondo, il danneggiato dichiara che l’incendio si è generato per autoaccensione di una balla di gomma, portando a supporto un saggio del Politecnico di Barcellona. Spesso ci si accontenta di documentazioni simili, dandole per buone in quanto relazioni scientifiche, senza riportarle nel caso specifico: la gomma, infatti, può subire fenomeni di autocombustione solo a una temperatura di 250 gradi ma i rilievi effettuati mostravano che non era possibile che fosse stata raggiunta una quota così elevata. In più, se anche fosse avvenuto quanto detto, l’incendio nella balla si sarebbe spento per assenza di ossigeno. Molti altri segni svelavano che l’incendio era doloso, ma – conclude – non chiedete a me chi sia stato: non c’è calcolo matematico o prova scientifica che smascheri il volto del colpevole”.
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