CLIMA E CENTRALITÀ DELLA TRANSIZIONE VERDE

L'editoriale di Maria Rosa Alaggio, dal numero di settembre 2024 di Insurance Review

CLIMA E CENTRALITÀ DELLA TRANSIZIONE VERDE
Autore: Maria Rosa Alaggio Numero Review: 117 Pagina: 3
Un’altra estate sta per passare e, come ogni anno da molto tempo ormai, ci ritroviamo a fare la somma dei danni provocati da uragani, esondazioni, frane e altri svariati fenomeni meteorologici. Il caldo torrido ha reso faticose anche le vacanze, che si concludono all’insegna di enormi incertezze da un punto di vista sociopolitico, economico, sociale. L’unica certezza è la consapevolezza di dover mantenere alta la guardia, nel nostro quotidiano, a livello nazionale e internazionale, per affrontare grandi e piccole sfide nei prossimi mesi. 
Il tema delle catastrofi naturali resta un “sorvegliato speciale”, con la relativa legge che coinvolge le aziende nel nostro paese e il sistema assicurativo, finalmente chiamato a giocarsi nel concreto la carta della tanto auspicata collaborazione tra pubblico e privato. 
Alcune evidenze che emergono da uno studio di Ispi, elaborato su dati Ipsos, sembrano però sottolineare un certo scollamento nella correlazione tra gli effetti dei cambiamenti climatici e la necessità di procedere a passo spedito verso la transizione verde. 
Nel 2023, in Europa le installazioni di nuova capacità rinnovabile sono aumentate del 26% rispetto al 2021 e le emissioni di gas serra sono calate del 30% rispetto al 1990. L’Italia, in particolare, lo scorso anno ha installato 6 GW di capacità solare, quasi sei volte tanto rispetto al 2021 (quando non si raggiungeva nemmeno 1 GW). Nonostante queste accelerazioni, la maggior parte dei paesi in Europa mostra di non riuscire a stare al passo con gli obiettivi fissati per il 2030, a partire dalla riduzione di emissioni che nei prossimi anni si fermerà al -48% e che richiederà, per raggiungere il traguardo, ulteriori investimenti per oltre 400 miliardi all’anno. L’Italia risulta ancora molto indietro rispetto ad altri paesi europei, come la Germania e la Spagna che nel 2023 hanno installato rispettivamente 14 GW e 8 GW di capacità solare. Per recuperare questo gap, evidenzia Ispi, il nostro paese dovrebbe accelerare da qui al 2030 e prevedere l’installazione di 9 GW l’anno. 
Ma a contrastare gli sforzi e gli investimenti nella transizione energetica contribuisce drammaticamente l’incremento del consumo di carbone: nel 2023 a livello mondiale sono stati aggiunti 60 GW di capacità di generazione di carbone, il valore più alto dal 2016. Questo trend illustra la distanza che ancora ci separa dalla neutralità carbonica e rappresenta un monito a non abbassare la guardia per evitare pericolosi rallentamenti che rischierebbero di vanificare l’impegno finora profuso. Questo scenario impone anche al settore assicurativo di fare la propria parte per tenere alta l’attenzione su politiche climatiche di ampio respiro, sulla gestione dei costi della transizione verde (l’esaurimento degli effetti del Superbonus potrebbe introdurre il rischio di riduzione delle installazioni solari), e sull’importanza di continuare sulla strada degli investimenti, così come su quella di misure preventive indispensabili per affrontare una delle più grandi sfide della nostra epoca.

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