COGLIERE IL CAMBIAMENTO
Tutti i settori economici, e in particolare quello assicurativo, vivono una continua esigenza di rinnovamento per fare fronte alle istanze esterne. La formazione deve cogliere le necessità emergenti e adottare modalità dinamiche di apprendimento che rendano i percorsi più personali
16/03/2020
L’attività professionale di oggi è caratterizzata da un ambiente mutevole che richiede un approccio positivo della crescita.Alla base rimane comunque l’aspetto concreto delle competenze, che necessita di uguale disponibilità all’aggiornamento. È una doppia visione sulle esigenze quella che guida l’attività formativa di Cineas, a cui si aggiunge un approccio basato sul confronto costruttivo delle esperienze. Massimo Michaud, presidente di Cineas, sintetizza la strategia del consorzio universitario illustrando “due tematiche che sono alla base della nostra evoluzione: la prima è la presa d’atto che viviamo in una realtà liquida in cui le persone devono essere pronte a cambiare. La seconda riguarda l’ambito di attività: il nostro lavoro si orienta sempre di più nel far capire non solo quali sono i rischi, ma anche cosa accade nel mondo del rischio, tema che aumenta la possibilità di interazione tra assicurazione e imprese”. Una delle sfide è proprio quella di rispondere alle nuove sensibilità verso i rischi, affrontando anche temi molto specifici come per il master Risk management delle Infrastrutture in avvio a giugno.
Aspetto centrale della proposta formativa di Cineas è l’approccio all’acquisizione delle competenze. Michuad osserva che “oggi nella propria vita professionale le persone si trovano ad affrontare tematiche verticali associate a competenze di natura generalista”. La risposta è la strutturazione di una formazione dinamica, che consente di raggiungere il risultato non attraverso un unico percorso ma “permettendo l’accesso a moduli di integrazione su particolari temi, seguendo quindi strade diverse che portano alla stessa destinazione”.
CONDIVIDERE LE COMPETENZE
Ma Cineas guarda anche alle particolarità di una formazione destinata ai professionisti, già dotati di competenze acquisite con gli studi e sul campo. “È quello che noi chiamiamo un concentrato di competenze, cioè la possibilità di creare un gruppo di persone legate da uno stesso interesse ma con bagagli professionali differenti, come può essere ad esempio unire in un percorso formativo risk manager aziendali, underwriter, intermediari e periti: l’arricchimento in questi casi arriva non solo dal contributo del formatore ma anche dal confronto tra i differenti modi di approcciare una stessa problematica”.
Le “esigenze liquide” esistono anche per il settore assicurativo che oggi deve puntare in particolare su competenze di natura normativa, di gestione del capitale, sugli aspetti relazionali e di innovazione. Spiega Michaud che “non esiste oggi un’esigenza specifica, ma tutti i fenomeni citati hanno un impatto e vanno gestiti in maniera integrata”. Ogni persona che si avvicina alla formazione possiede già competenze collegate alla professionalità e può avere la necessità di affrontare più nello specifico degli aspetti complementari o di formarsi su altri. Il metodo rimane quello di mettere a disposizione del professionista proposte formative tra cui egli può scegliere, declinandole sulle proprie necessità.
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