LA FORMAZIONE PER TUTTI
Aipai punta sulla figura dell’Aderente per ampliare la platea dei professionisti che possono crescere e partecipare alla vita culturale dell’associazione
13/04/2018
Fin dai tempi più antichi, istruire chi si avvicinava a una professione è stata sempre un’impresa titanica, che ha comportato sforzi improbi sia da parte del datore della scienza sia da parte di chi la doveva ricevere.
Trasmettere a un allievo una professione prevede di avere e unire, in sé, le qualità dell’insegnante, del padre e dell’amico contemporaneamente, perché far appassionare é veramente difficile, soprattutto se si tratta di lavoro. Peraltro, è anche vero che il lavoro del libero professionista è difficilissimo da insegnare, dato che chi svolge la professione delle perizie assicurative delega quel poco che basta, trattandosi di un’attività per sua natura individuale. Il risultato (almeno per il sottoscritto è stato così) è che il mestiere lo si impara soprattutto respirando l’aria che si vive nello studio in cui si opera, cui va a sommarsi ciò che si riceve dall’alto.
L'INGRESSO NELLA VITA ASSOCIATIVA
Per fortuna, da un po’ di anni le cose stanno migliorando: dal 1986 esistono i master di Cineas, e gli articoli sulla stampa specializzata sono sempre di più, come pure i convegni a scopo formativo.
È rimasta però ai margini di questa ascesa culturale, nell’ambito peritale-assicurativo, l’area relativa alla vita associativa: non che manchino le associazioni, ne nasce ormai una a ogni piè sospinto. Manca però quell’entusiasmo che genera iniziative di cui tutti possano beneficiare.
È partendo da queste premesse che Aipai, su delibera dell’assemblea annuale del 2016, ha istituito una nuova figura associativa: quella dell’Aderente, rivolta a tutti quei cuccioli di studio che hanno da poco intrapreso la vita e la professione peritale, e non possiedono ancora i requisiti temporali per poter accedere all’associazione in qualità di soci junior.
Unico vincolo per questa nuova figura è quello di lavorare presso lo studio di un socio Aipai. L’ingresso nella vita associativa e culturale di Aipai può così essere garantito, previo il pagamento di una quota sociale sostanzialmente simbolica (pari a 1/15 della quota associativa versata dai soci effettivi seniores).
A oggi, questa iniziativa, promossa e fortemente voluta dall’attuale presidente Aipai, ha raccolto l’adesione di 65 figure professionali, collaboratori di studio di soci Aipai operanti in diverse aree del territorio nazionale.
UNA CRESCITA NON SOLO NUMERICA
Il sottoscritto ha ricevuto delega dal consiglio direttivo di Aipai per il coordinamento degli Aderenti, il loro incremento, lo sviluppo di una vita associativa che possa concretamente coinvolgerli. Il primo passo, in programma entro il mese di giugno dell’anno corrente, è l’organizzazione di un’assemblea plenaria che sarà l’occasione, oltre a conoscersi de visu, per gettare le basi per uno sviluppo non solo numerico degli Aderenti, ma soprattutto formativo-culturale, sulla base degli interessi e delle esigenze che emergeranno dal confronto diretto. Sono fermamente convinto che si diventa realmente soci se si gioca in prima persona.
È un progetto ambizioso e senz’altro non facile, ma l’auspicio mio personale e del consiglio direttivo Aipai è quello che i giovani periti crescano e si moltiplichino con le loro forze, con il nostro impegno e la nostra disponibilità a sostenerli dando loro una mano e i necessari consigli, affinché la nostra associazione, cui ancora oggi il sottoscritto è fiero e orgoglioso di appartenere, possa crescere secondo gli intenti con cui, 50 anni fa, i nostri padri fondatori l’hanno costituita: per crescere professionalmente in amicizia.
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