EXPO 2015: TRA PROBLEMI DI SICUREZZA E TUTELE ASSICURATIVE
Una manifestazione internazionale che, con 7,2 milioni di biglietti venduti finora, promette il giusto riconoscimento per gli importanti investimenti richiesti. Pronti i piani assicurativi, le strategie di prevenzione e gestione dei rischi assumono un ruolo centrale in uno scenario in cui le minacce si moltiplicano
25/02/2015
L’apertura di Expo 2015 è dietro l’angolo e a meno di tre mesi dal via è partito lo sprint finale per chiudere in tempo i lavori. Cantieri aperti all’interno del sito dell’Expo dove i padiglioni delle 140 nazioni ospiti, tutti improntati all’ecosostenibilità (oltre 2.000 autotreni di legni sono arrivati a Milano negli ultimi mesi), stanno prendendo forma. Cantieri aperti in città e in tutta la provincia di Milano: tra le Vie d’acqua, le opere legate alla tangenziale est esterna (Teem) e Brebemi, Rho-Monza, le metropolitane 4 e 5 di Milano, il quartiere di Cascina Merlata con i palazzi che ospiteranno le delegazioni straniere per poi diventare case in housing sociale, l’ampliamento dell’autostrada A4, la risistemazione della Darsena in centro a Milano, la bonifica della cava Triboniano per la costruzione della strada Zara-Expo e i parcheggi del sito.
Del resto, si sa che grandi eventi come Expo 2015 sono destinati a generare cambiamenti nel tessuto urbano che li ospita, creando le condizioni per uno sviluppo durevole della città.
È proprio questo uno dei motivi che negli ultimi anni hanno attirato l’interesse delle grandi città del mondo a ospitare mega eventi internazionali (come una Olimpiade estiva o invernale, piuttosto che i campionati mondiali di calcio o appunto una edizione di Expo) che permettono di ridisegnare in maniera significativa il territorio, con interventi di carattere straordinario che per impegno economico, iter urbanistici e processi decisionali, non potrebbero altrimenti essere realizzati nello stesso arco temporale.
UN’OCCASIONE PER IL NOSTRO PAESE
Al netto di scandali e polemiche che hanno accompagnato in questi anni l’Expo, non tutte le opere saranno consegnate, chiavi in mano, il giorno di apertura dell’Esposizione Universale dal titolo Nutrire il pianeta, energia per la vita. Si spera che quelle incompiute possano essere ultimate nelle settimane successive in modo da accogliere nel miglior modo possibile i circa 20 milioni di persone che dal primo maggio al 31 ottobre 2015 visiteranno il sito espositivo. Di questi, circa un terzo saranno stranieri. Una grande occasione per il nostro Paese, soprattutto se saranno confermate le previsioni del governo che stima un giro d’affari di circa 25 miliardi di euro.
Insomma, Expo non sarà la chiave per riaccendere il motore del nostro Paese, ma la via per uscire dalla crisi e rilanciare l’occupazione passa anche da qui.
Nonostante le esternalità negative che si porta con sé, l’organizzazione di un evento internazionale, che garantisce grande visibilità, comporta implicazioni che vanno oltre la tematica specifica, coinvolgendo fattori di valenza economica, sociale e culturale in grado di generare effetti positivi a lungo termine come, ad esempio, le start up di imprese, la valorizzazione del patrimonio immobiliare e lo sviluppo degli investimenti diretti.
Manifestazioni come Expo possono quindi diventare un acceleratore di rinnovamento, di rigenerazione urbana della città e del territorio, attraverso nuovi investimenti e lo stabilimento di relazioni commerciali con altre realtà; mentre alcuni benefici immediati sono garantiti dall’incremento del numero di turisti. Secondo le stime della Camera di commercio di Milano, la spesa giornaliera dei visitatori sarà di 96 euro per gli italiani e di 136 euro per gli stranieri, mentre il pernottamento medio sarà di due notti per i turisti italiani e di tre per gli stranieri.
PREVENZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA
Con un così alto numero di visitatori attesi (7,2 milioni, il numero di biglietti venduti fino a oggi), l’analisi, la gestione dei rischi e le strategie di sicurezza assumono un ruolo centrale.
La pianificazione della sicurezza in grandi eventi come l’Expo richiede esperienza e conoscenze significative, oltre a una solida competenza su problematiche giurisdizionali, culturali e ambientali.
I piani di sicurezza vanno elaborati con una certa flessibilità, per renderli adattabili agli inevitabili cambiamenti che nascono sempre durante manifestazioni di tale complessità.
L’alta concentrazione di persone richiede, ad esempio, precise procedure di gestione delle emergenze. I momenti di crisi possono essere molteplici, a partire da improvvisi sommovimenti di folla per via di un improvviso nubifragio, di un black out elettrico, un incendio, per non dire delle minacce di attacchi terroristici che in simili occasioni si intensificano.
Diverse aree critiche richiedono un personale di sicurezza correttamente formato in grado di agire a seconda dei diversi scenari.
Insomma, le classiche condizioni necessarie all’organizzazione di un grande evento, con la differenza, in questo caso, che il tutto dovrà protrarsi per un periodo di cinque mesi e ogni giorno sarà ricco di appuntamenti che coinvolgeranno espositori e visitatori. Per ora, il calendario prevede 88 National days organizzati dai Paesi partecipanti e 10 Giornate speciali, mentre l’Auditorium e il Conference Centre ospiteranno convegni e incontri di approfondimento per tutta la durata dell’Esposizione.
In questi casi, la gestione della sicurezza è suddivisa tra le Forze dell’ordine preposte alla prevenzione e repressione di atti criminosi, i Servizi sanitari per ciò che concerne gli infortuni e la cura dei traumatizzati e i Vigilantes incaricati di proteggere gli allestimenti, i Vigili del Fuoco per gli incendi e il Servizio di sicurezza preposto a occuparsi dell’incolumità dei visitatori e alla loro assistenza.
Ogni struttura dovrà rispondere alla Centrale operativa che garantirà un collegamento continuo con i diversi addetti. Occhi bene aperti, dunque, consapevoli che per la buona riuscita dell’esposizione sarà decisiva anche una corretta azione preventiva, dove lo scambio delle informazioni a livello internazionale diventa decisivo: senza un’ampia collaborazione e coordinamento tra Paesi, nessun pianificatore di sicurezza può raccogliere sufficienti dati per affrontare potenziali aree di rischiosità.
All’esterno del sito vanno costantemente monitorati gli obiettivi sensibili come gli aeroporti, le stazioni, le infrastrutture, i monumenti, le ambasciate e i consolati dei Paesi politicamente più delicati.
RISCHI E COPERTURE ASSICURATIVE
I danni e le conseguenti perdite economiche possono essere molto elevate sia per gli organizzatori dell’Esposizione Universale, ma anche per i partecipanti.
Le coperture assicurative vanno a chiudere il cerchio sicurezza, tutelando organizzatori e lavoratori che potranno dedicarsi esclusivamente sulla buona riuscita della manifestazione.
Le maggiori preoccupazioni degli assicuratori si concentrano sulle infrastrutture e sul rischio terrorismo. Soprattutto su quest’ultimo, alla luce dei recenti fatti di Parigi.
Tuttavia, i rischi potenziali dei grandi eventi internazionali sono molteplici e complessi, a partire da quelli reputazionali.
Abbiamo accennato in apertura all’affannoso sprint finale per portare a conclusione il ciclo dei lavori iniziato anni fa. Siamo tutti al corrente che le infiltrazioni mafiose hanno rallentato i vari cantieri, creando molte difficoltà al comitato organizzatore e alle istituzioni. Un progetto come Expo 2015 richiede un rispetto ferreo delle tempistiche che per ovvi motivi non sono procrastinabili, mentre la realizzazione delle opere deve rigidamente rispettare i budget prestabiliti.
E se la sera del prossimo 30 aprile, il giorno della grande overture, i lavori non fossero ultimati, e si dovesse spostare la data di apertura? Questo è il caso tipico di rischio reputazionale, in quanto metterebbe in discussione il regolare svolgimento degli eventi.
Per non dire dell’annullamento della manifestazione, un rischio ormai superato ma che aleggiava fino a pochi mesi fa e che avrebbe significato enormi perdite per gli organizzatori e per il sistema turistico, con una caduta verticale dell’immagine del nostro Paese.
Parlando di coperture assicurative è naturale il riferimento alle polizze property&casualty. Pensiamo agli infortuni dovuti al malfunzionamento degli impianti, a un pavimento scivoloso o ai danneggiamenti provocati dalle strutture all’interno dei padiglioni.
Il programma assicurativo messo a punto da Expo prevede polizze che coprono i danni materiali, alle opere e al contenuto, la responsabilità civile durante le fasi di costruzione, l’Esposizione e per i successivi dieci anni dalla realizzazione dell’opera. Per offrire un pronto intervento in caso di sinistro, per tutta la durata dell’Esposizione Universale sarà istituito nell’area espositiva un help desk multilingua sempre a disposizione dei visitatori.
Insomma, gli strumenti assicurativi sono stati messi a punto, si stanno ultimando i piani di gestione della sicurezza e i cantieri lavorano a pieno per la vetrina internazionale che, nonostante i ritardi e le difficoltà assortite sta prendendo forma in tempo utile.
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