LE ASSICURAZIONI SOSTENGANO IL MERCATO!
Il finanziamento delle imprese, l’adeguamento a Solvency, l’attenzione a prezzi e frodi rc auto, la trasparenza verso il consumatore. Questi i punti su cui l’Ivass sta concentrando i suoi sforzi e sui quali richiama anche le compagnie
30/09/2014
Il finanziamento dell’economia passa anche per le assicurazioni. In Italia, come in Europa, si profila un ribilanciamento di forze che accrescerà il ruolo degli investitori istituzionali circoscrivendo quello delle banche.
In particolare, le compagnie assicurative europee hanno investimenti per circa 8.000 miliardi di euro. Quelle italiane per 560 miliardi, impegnati in titoli di Stato (270 miliardi) e in obbligazioni emesse da imprese (90 miliardi).
“Alle assicurazioni – ribadisce Salvatore Rossi, presidente Ivass, in occasione della relazione annuale – si chiede ora, da molte parti, di giocare una partita più attiva”.
In questo senso, l’Ivass è intervenuta per estendere le possibilità di finanziamento dell’economia da parte delle compagnie. “A fine gennaio, è stata ampliata la possibilità di investire in strumenti come minibond e attività cartolarizzate. Sono state poste in pubblica consultazione nuove norme volte ad ampliare le possibilità d’impiego dei fondi e il governo ha emanato norme incisive per favorire l’accesso alla finanza da parte delle imprese meritevoli”. Il decreto coinvolge anche le assicurazioni, “ma – rimarca Rossi – l’atteggiamento delle compagnie, in materia di investimenti non tradizionali dei loro attivi, è stato finora molto cauto”.
Altro richiamo, Solvency II. Con l’adozione della direttiva Omnibus II è iniziato il passaggio alla nuova fase, che entrerà in vigore il primo gennaio 2016. “L’Ivass ritiene che il compromesso raggiunto sia accettabile, ma occorre lavorare ancora perché la normativa secondaria vada nella giusta direzione. Dobbiamo tutti, imprese e supervisori, rendere più spedita la nostra preparazione al nuovo regime”. In vista della scadenza del gennaio 2016, l’Istituto sta chiedendo, con la guida di Eiopa, modifiche agli assetti di governo societario, adempimenti in materia di valutazione prospettica dei rischi, di pianificazione del capitale e di reporting.
LE INIZIATIVE NELL'RC AUTO
Altro fronte dove l’Ivass è molto attivo è l’Rc auto.
In particolare, lo sforzo è concentrato nel colmare il deficit di informazioni che connota i prezzi effettivi che si formano sul mercato e le frodi perpetrate ai danni delle compagnie, rispettivamente attraverso due strumenti: un’indagine trimestrale campionaria di due milioni di targhe sui premi effettivi Rc auto (Iper) – realizzata in collaborazione con le compagnie e l’Ania, ma gestita dall’Ivass – e un progetto per la creazione di una banca dati antifrode (Aia).
“Se si riesce ad abbattere l’asimmetria informativa tra assicuratori e assicurati, in materia di frodi, che innalza il prezzo medio sul mercato incoraggiando ipso facto comportamenti impropri, il secondo passo sarà accertarsi che i conseguenti risparmi di costo siano tramutati dalle compagnie in riduzioni dei prezzi effettivi per il consumatore”.
Dai dati al primo trimestre dell’anno, emerge che la media semplice dei premi è di 500 euro, la mediana di 450, mentre solo il 5% degli assicurati paga un premio paragonabile a quello medio europeo di 250 euro e, nel primo trimestre del 2014, il prezzo effettivo medio e quello mediano sono scesi rispettivamente del 3,8% e del 3,4% rispetto al quarto trimestre 2013. “A livello aggregato – sottolinea Rossi – i primi cinque gruppi detengono il 70% del mercato, mentre, nel settore del credito, le prime cinque banche detengono meno della metà della raccolta”.
Sulla lotta alle frodi, il progetto Aia ha interconnesso finora cinque banche dati (dalla Motorizzazione civile all’Ania) e sta proseguendo il suo cammino. “Entro l’anno saranno interconnessi altri archivi rilevanti ed entro il 2015 l’opera sarà compiuta. L’obiettivo – conclude Rossi – è ricavare un numero per ogni sinistro denunciato, che esprima la probabilità di frode”.
I MUTUI NEL MIRINOUn’importante fonte di orientamento della vigilanza è rappresentata dai reclami dei consumatori: 27 mila nel 2013 (-15%); i tempi di chiusura delle istruttorie sono stati ridotti da 120 a 90 giorni al massimo e il contact center dell’Ivass ha ricevuto 100 mila chiamate (con tempi di risposta di 14 secondi e tre minuti e mezzo dedicati a ciascun utente). “Le polizze legate ai mutui – spiega Salvatore Rossi, presidente Ivass – sono state fonte di numerosi esposti, a seguito dei quali sono emerse carenze di trasparenza e correttezza. L’Ivass ha inviato una lettera di richiamo al mercato e una seconda lettera sta per essere spedita per meglio precisare gli interventi correttivi richiesti”. Inoltre, l’Istituto ha condotto un’azione di vigilanza, anche ispettiva, sulla distribuzione in Italia, in regime di Lps (Libera prestazione di servizi) di polizze da parte di imprese assicurative estere. “Un’area critica è quella delle imprese formalmente stabilite all’estero, ma spesso riconducibili a soggetti italiani, che collocano polizze attraverso intermediari locali. È un mondo a volte oscuro di disordine amministrativo e contabile, nei confronti del quale l’Ivass non avrà alcuna tolleranza”.
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