L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SECONDO REVO INSURANCE

La compagnia punta forte sulla tecnologia: alla fine dello scorso anno un progetto sulla gestione sinistri, poi altre due iniziative in materia di gestione finanziaria e supporto alla sottoscrizione. Contenuti, obiettivi e risultati già raggiunti nelle parole di Giovanni Poccobelli, chief data & analytics officer della società

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SECONDO REVO INSURANCE
Revo Insurance non è più una start up. Lo ha affermato la compagnia stessa nella nota con cui intorno alla metà di marzo ha dato notizia dei risultati finanziari raggiunti lo scorso anno. “L’esercizio 2023 sancisce il termine della fase di lancio del progetto”, si legge nel comunicato stampa che ha messo nero su bianco una performance da 216,2 milioni di euro in premi lordi contabilizzati e un utile netto di 10,6 milioni di euro.
Adesso si apre una fase nuova per la compagnia assicurativa focalizzata in specialty lines e coperture parametriche per le piccole e medie imprese. Qualcosa della start up che Revo Insurance è stata finora resterà tuttavia anche nel ciclo che la società si appresta ora a vivere. “Manterremo sicuramente la struttura snella e la vocazione all’innovazione che ci hanno sempre contraddistinto per poter continuare a sondare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie nel settore assicurativo, come nel caso dell’intelligenza artificiale”, afferma Giovanni Poccobelli, chief data & analytics officer della compagnia. “Abbiamo un centro di competenze sull’intelligenza artificiale e un altro dedicato alla ricerca di nuove fonti di dati per alimentare e sviluppare ulteriormente questa tecnologia: è così che vogliamo incarnare quel concetto di tech insurance che da sempre guida le nostre attività”.


Giovanni Poccobelli, chief data & analytics officer di Revo Insurance
© Revo Insurance 

UNA MIGLIORE GESTIONE SINISTRI

Alla fine dello scorso anno, per esempio, la compagnia ha lanciato una sperimentazione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’ambito della gestione sinistri. Il programma si struttura in tre step. Innanzitutto, spiega Poccobelli, “l’impiego della tecnologia nella lettura di testi, nell’estrapolazione delle informazioni di base ed eventualmente nell’emissione automatica di documenti come lettere di quietanzamento o di incarico”. Poi l’analisi degli elementi emersi nella denuncia di sinistri e il confronto con il perimetro della copertura sottoscritta dal cliente. Infine, prosegue il manager, “la definizione di modelli per il supporto alla gestione del claim in una logica end-to-end”.
L’obiettivo del programma, illustra Poccobelli, è “sfruttare l’intelligenza artificiale per sollevare i nostri specialisti da mansioni ripetitive a scarso valore aggiunto, liberando così tempo e risorse che possono essere impiegati su sinistri più complessi”. Il progetto mostra già grandi potenzialità e, nelle intenzioni della società, potrebbe essere messo a regime nel corso di quest’anno. “Siamo abbastanza snelli da poter pensare di passare a una fase di piena operatività in tempi rapidi”, osserva Poccobelli.



LA REVISIONE DEI PROCESSI OPERATIVI

Il manager si sofferma a lungo sull’importanza di mantenere un approccio snello e agile nell’adozione di nuove tecnologie e, più nel dettaglio, di strumenti di intelligenza artificiale. “Come avviene spesso, sono le realtà più piccole, e dunque anche più veloci e innovative, quelle che per prime hanno adottato l’intelligenza artificiale nel mercato assicurativo”, afferma Poccobelli. “Il settore – aggiunge – è per il momento ancora fermo alla fase di sperimentazione, ma alcuni player, grazie ai costi accessibili di queste nuove tecnologie, hanno già messo in produzione sistemi che sfruttano l’intelligenza artificiale nei processi aziendali: Revo è tra queste”.
La sperimentazione nel settore assicurativo ha finora toccato vari ambiti di business. Come, per esempio, quello del design di prodotto, con la definizione di alcuni modelli per la strutturazione automatica delle coperture assicurative. Ciononostante, secondo Poccobelli, le maggiori potenzialità risiedono nella revisione dei processi operativi. “Il mercato assicurativo sconta una macchinosità che si traduce spesso in inutili lungaggini per clienti e intermediari: l’intelligenza artificiale – afferma – ha già dimostrato di poter alleggerire il carico di lavoro che grava sulle spalle dei nostri specialisti, consentendo loro di concentrarsi su mansioni a più alto valore aggiunto”.

ANALISI FINANZIARIA E SUPPORTO AL PROCESSO ASSUNTIVO

Il progetto lanciato nell’ambito della gestione sinistri si propone proprio questo obiettivo. E lo stesso fanno altre due iniziative promosse dalla compagnia. La prima offre un accesso in tempo reale ai dati finanziari in possesso della società, garantendo la trasparenza e l’aggiornamento costante delle informazioni. La seconda sfrutta invece le potenzialità dell’intelligenza artificiale per supportare la definizione della proposizione commerciale e rendere più rapida l’emissione della polizza all’interno del confronto diretto fra il sottoscrittore della compagnia e l’intermediario. “Entrambe le iniziative, così come quella lanciata nel segmento della gestione sinistri, pongono la tecnologia come un mezzo a supporto delle persone”, afferma in chiusura Poccobelli. “I risultati che abbiamo raggiunto finora – conclude – sono estremamente positivi”.


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