E' GIA' L'ORA DELL'ORIA
Il nuovo organismo che vigilerà sugli intermediari sta per nascere tra dubbi e malumori. Il ministero ha tagliato più di metà degli iscritti, addossando nuove responsabilità ad agenti e broker, per i quali si profila lo spettro della sanzione inedita della sospensione dell’attività di intermediazione. E intanto l’Ivass si defila
30/06/2014
Semplificazione e proporzionalità, efficienza e razionalizzazione, efficacia ed economicità. In poche parole, meno iscritti, più responsabilità in capo agli intermediari e più potere sanzionatorio. Al termine degli incontri tra le parti sociali e il ministero dello Sviluppo Economico, molto probabilmente sarà questo il quadro disegnato dal regolamento ministeriale che istituirà l’Oria, l’organismo di diritto privato che avrà il compito di tenere il nuovo registro unico degli intermediari e di vigilare sulla correttezza dei loro comportamenti.
I tempi sembrano maturi, quindi, per l’istituzione dell’organismo che si sostituirà all’Ivass (per le funzioni citate), ampliando gli ambiti di intervento e modificando alcuni istituti.
Alla fine di maggio, il ministero ha aggiornato lo schema di regolamento proposto a fine febbraio alle associazioni degli intermediari e alle imprese di assicurazione e ha annunciato una serie di incontri consultivi da cui uscirà il regolamento finale per la nascita del nuovo organismo. Solo al termine di queste riunioni si potrà sapere se le obiezioni fatte dagli attori del settore (e dai loro consulenti legali) siano state accolte; tuttavia dalla seconda bozza inviata dal Mise, si evince come poco o nulla delle proposte di emendamento sia stato finora recepito. Il ministero ha mantenuto invariata la sostanza delle cose, sia dal punto di vista della composizione del nuovo Rui, sia da quello delle sanzioni e della vigilanza in generale, sia sotto il profilo della governance.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando è utile definire cosa sarà l’Oria e perché il legislatore ha voluto togliere all’Ivass la responsabilità diretta della vigilanza sugli intermediari assicurativi. In questo centrano molte cose: Bankitalia, la spending review e, ovviamente, l’Europa.
UNA VIGILANZA A PIRAMIDE
L’Oria, nelle intenzioni del legislatore, sarà più “efficiente” e “specializzato”, con un impianto di controllo “piramidale”. All’Ivass sono riservati poteri di vigilanza sul funzionamento dell’organismo, “ispirati a criteri di proporzionalità ed economicità dell’azione di controllo”. Vale a dire che l’Ivass non avrà più il compito di verificare, inviare ispettori e sanzionare direttamente gli intermediari e le società, ma potrà comunque accedere al sistema informatico che gestisce il registro (sistema scelto da Oria, ovviamente) e valutare la conformità delle attività dell’organismo in relazione alle funzioni date. Queste funzioni sono: vigilare sui requisiti di accesso e permanenza nel registro degli intermediari, l’ottemperanza delle norme e l’esercizio di poteri ispettivi e sanzionatori. Le imprese di assicurazione, a loro volta, sono chiamate a un rafforzamento dei controlli su quella che è chiamata “la propria rete distributiva”, attraverso “adeguati procedimenti selettivi”; mentre agli intermediari sono affidati “analoghi doveri di controllo e vigilanza” sui collaboratori, soprattutto quelli che esercitano al di fuori dall’agenzia.
IL GOVERNO MONTI HA FATTO TANTE COSE
Tutto nasce dall’articolo 13, comma 38, del decreto legge del 16 luglio 2012, convertito in legge il 7 agosto 2012: il governo è quello di Mario Monti, il ministro dello Sviluppo Economico è Corrado Passera e, nonostante oggi sembri passato un secolo, molte delle cose deliberate da quell’esecutivo tecnico devono ancora essere attuate compiutamente. Una di queste è proprio l’Oria. Nell’ambito di tutti gli interventi che hanno interessato il settore assicurativo, il ministro Passera, nell’ottica di una revisione certosina della spesa pubblica, aveva deciso di eliminare l’Isvap e di assegnare tutte le funzioni di vigilanza del settore assicurativo all’Ivass, sotto l’egida di Banca d’Italia. L’Oria rientra in questa riorganizzazione. Ma non è solo una questione di spending review. C’entra anche la semplificazione e l’allineamento agli standard europei. Quando Banca d’Italia ha preso la vigilanza assicurativa, si è trovata a gestire un elenco di circa 220 mila persone fisiche e 24 mila società: “un po’ tantini”, devono aver commentato da via Nazionale. In seconda battuta, c’è la questione europea: il settore assicurativo va sempre più assimilandosi a quello finanziario e le direttive comunitarie, Imd 2 su tutte, prescrivono una razionalizzazione dell’intermediazione, al fine di una più agevole vigilanza nell’ottica della massima tutela del consumatore. In sostanza, 250 mila soggetti da vigilare costano troppo ed è impossibile monitorarli con efficienza: quindi, come è accaduto per gli agenti in attività finanziaria, i mediatori creditizi e i promotori finanziari, sarà creato un organismo ad hoc, che abbia la possibilità di vigilare e sanzionare un minor numero di soggetti.
UN’APPREZZABILE CONTRAZIONE
Questo schema prevede una razionalizzazione delle tipologie di iscritti: sostanzialmente saranno abolite le sezioni C ed E del Rui, con un passaggio di quegli iscritti sotto la competenza dell’intermediario, agente o broker, che usufruisce della collaborazione o delle imprese per quanto riguarda i produttori diretti. Si tratta di uno dei nodi più contestati dagli intermediari, insieme al nuovo quadro unico delle sanzioni. Ma il Mise su questi temi non sembra sentir ragioni: dal ministero è definita come “un’apprezzabile contrazione” la cancellazione di due sezioni del Rui, che garantirà una gestione “più efficiente del registro” e una “più efficace azione di vigilanza dell’organismo”.
Tuttavia, il ministero precisa che, nonostante non vi sia più obbligo di iscrizione per gli attuali componenti della lista E del Rui (a fine febbraio 2014 erano circa 170 mila, cioè un’enormità), permangono gli obblighi di formazione e aggiornamento professionale: saranno gli agenti o i broker, “datori di lavoro” degli ex E, a dover controllare e ad assumersi la responsabilità dell’operato dei collaboratori. Tanto è vero che le sanzioni saranno applicate direttamente agli iscritti, per le irregolarità commesse dai propri dipendenti o collaboratori: anche sotto il profilo penale.
Salvatore Rossi, presidente Ivass
TI RICHIAMO, TI SOSPENDO E TI CANCELLO
Ed è proprio l’istituto delle sanzioni uno dei più contestati all’interno dello schema di regolamento proposto. Queste sono disciplinate e comminate da Oria, senza che l’Ivass entri nel merito. Si tratterà di un procedimento sanzionatorio unico che sostituisce le sanzioni amministrative pecuniarie e disciplinari.
Le sanzioni saranno di tre tipi: il richiamo, la sospensione e la cancellazione. Due le novità evidenti: mentre il richiamo non cambia, scompaiono la censura, sostituita dalla sospensione, e la radiazione che diventa cancellazione, perché così si può applicare anche alle persone giuridiche.
Il ministero si sofferma molto sulle scelte fatte in ambito sanzionatorio, forse proprio per prevenire (senza successo) le contestazioni. Torna il termine magico di semplificazione, per motivare il parziale distacco dal dettato del Codice delle assicurazioni, mentre la misura di sospensione è introdotta perché “particolarmente afflittiva” nei confronti dell’intermediario e “bilancia il venir meno delle sanzioni pecuniarie”, giudicate “quasi sempre inefficaci” e “talvolta sproporzionate”. Durante il periodo di sospensione dell’attività, l’intermediario sarà inibito dall’assumere nuovi affari. Infine, Oria potrà infliggere sanzioni anche nei confronti dei soggetti non più iscritti al nuovo registro, ma a condizione che al momento dell’illecito lo fossero.
TUTTI CONTRO IL NUOVO ORGANISMO
Come detto le questioni che stanno più a cuore agli intermediari sono la composizione del nuovo Rui e i profili sanzionatori.
Dai sindacati degli agenti, soprattutto da Sna, arrivano veementi contestazioni. Il sindacato, in una lettera al Mise, chiede “un’approfondita valutazione”, proponendo comunque il mantenimento della sezione E, con un obbligo per gli iscritti di stipulare una polizza di responsabilità professionale e un pagamento associativo “in forma ridotta”. Questa soluzione, secondo Sna, avrebbe il duplice vantaggio di rafforzare patrimonialmente Oria e aumentare la tutela del consumatore.
Contemporaneamente Ulias, un’associazione di intermediari iscritti alla sezione E, si allinea alle richieste del sindacato degli agenti, sottolineando la funzione di interlocuzione privilegiata che ricoprono gli E nei confronti del consumatore.
In secondo luogo, gli intermediari si scagliano violentemente contro la sanzione di sospensione, chiedendone l’eliminazione, perché ritenuta “impraticabile per gli agenti di assicurazione”, i quali subirebbero “inevitabilmente la risoluzione del rapporto di agenzia e l’estromissione dal mercato”. A questo vulnus si aggiunge l’impossibilità di generare reddito e di mantenere una struttura insieme a dipendenti e collaboratori.
Ed è proprio su queste ultime due figure che si articolano ulteriori perplessità. Nel nuovo regolamento è previsto che i dipendenti abbiano “cognizioni e capacità professionali adeguate alle attività e ai prodotti che distribuiscono”, da accertare attraverso un test a seguito di un percorso formativo organizzato dall’intermediario o dall’impresa. Queste complicazioni, secondo alcuni pareri legali, non potranno che avere riflessi sulle trattative, attualmente in corso, per il rinnovo del contratto nazionale degli impiegati di agenzia.
Infine, resta da chiarire in che modo un intermediario iscritto potrà rispondere a livello penale della condotta di un proprio collaboratore, quando da tale condotta risultasse vittima egli stesso.
Sede di Bankitalia
LA GOVERNANCEI richiami del legislatore alla massimizzazione dei risultati e al taglio dei costi sono evidenti. Ecco perché “per contenere i costi anche indirettamente a carico della collettività”, il regolamento del Mise indica che sia direttamente l’Ivass, cioè il Regolatore di settore, a proporre a capo del nuovo organismo un Comitato promotore composto da tre membri, remunerati da Oria, che a sua volta coincida per il primo triennio con il Comitato di gestione.Dal quarto anno il Comitato di gestione sarà nominato dall’Assemblea, un organo che, anche se non espressamente detto, sarà composto da rappresentanti delle associazioni e federazioni di intermediari ma anche delle compagnie “che hanno sede legale sul territorio della Repubblica”. Implicitamente, quindi, sono escluse le imprese di Stati membri dell’Ue che operano in Italia in regime di stabilimento e che comunque dispongono di una rete di intermediari: da qui potrebbe sorgere un problema di compatibilità con il diritto di derivazione comunitaria.
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