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LA TECNOLOGIA CHE RIDUCE L'ERRORE UMANO
La riassicurazione è oggi uno strumento che concorre al calcolo del Solvency Capital Requirement (SCR) e consente la mitigazione dei rischi. Su questo fronte sta operando C Consulting, con una soluzione che consente alle compagnie di procedurizzare l'intero processo, evitando ogni discrezionalità
04/11/2016
Negli ultimi 30 anni, la prassi della riassicurazione ha subito una profonda trasformazione, soprattutto per le finalità stesse e la percezione generata. Se fino al 2000, infatti, la riassicurazione era utilizzata principalmente per limitare i singoli rischi o trasferire quanto più possibile ad altri i portafogli meno graditi, già nel 2005, con l’evoluzione legislativa dell’allora Isvap, si è iniziato a considerarla come uno strumento tecnico per la riduzione dei rischi assicurativi dell’impresa e come potente leva per manovre di bilancio.
Per quanto riguarda la percezione della riassicurazione in azienda, il cambiamento è stato ancora più dirompente: da strumento pressoché sconosciuto agli organi di controllo, è divenuto un argomento di vitale interesse che richiede specifica ratifica dell’alta direzione, se non del consiglio di amministrazione, con diretta implicazione sulle responsabilità per i possibili effetti su bilancio e solvibilità.
L’AVVENTO DI SOLVENCY II
Oggi, con l’applicazione della nuova direttiva europea, la finalità della riassicurazione è ulteriormente modificata, divenendo uno strumento che concorre al calcolo del Solvency capital requirement (Scr), oltre che uno dei più importanti a disposizione del risk management (e del top management) per la mitigazione dei rischi della compagnia e il conseguente contenimento della necessità di capitale.
La conseguenza più evidente di questa evoluzione sta nel fatto che, se prima della riassicurazione si interessavano in pochissimi all’interno della compagnia, adesso le funzioni aziendali coinvolte sono molte. La seconda riguarda il processo di ottenimento dei risultati prodotti dalla riassicurazione: se prima i calcoli riassicurativi erano affidati a oscuri alchimisti che esploravano i portafogli alla ricerca delle informazioni necessarie e poi provvedevano a elaborare i risultati delle cessioni e ad aggregarli nei conti, nel 2016 questo non è più possibile.
Con la riassicurazione sotto i riflettori di Solvency II si parla di data quality, di rieseguibilità, di certificazione dei dati e dei processi: tutti argomenti che non si conciliano con gestioni manuali, dove l’errore umano o d’interpretazione del dato è costantemente in agguato. E, oggi più di ieri, con effetti potenzialmente dirompenti sulla stessa correttezza dei bilanci.
PROCEDURIZZARE IL PROCESSO RIASSICURATIVO
In sintesi, essendo la riassicurazione un fattore che contribuisce a determinare l’Scr, il suo calcolo non può essere lasciato fuori controllo e tutto il processo riassicurativo deve quindi essere procedurizzato, formalizzato e canalizzato verso una gestione automatica che non lasci spazi alla discrezionalità e all’intervento umano.
Occorre, inoltre, considerare che alle compagnie che stanno lavorando per ottenere un modello interno e che transitano per il passo intermedio di calcolo degli Undertaking specific parameters (Usp), è richiesta una simulazione del risultato della riassicurazione attuale, applicata al dettaglio dei rischi degli ultimi esercizi, ed è ovvio come tale simulazione non sia certamente ottenibile e certificabile se non con strumenti adeguati.
Verso la dotazione e l’utilizzo degli strumenti necessari, si stanno adoperando, in questi ultimi due anni, altre 11 compagnie danni e/o vita, con l’acquisto e l’implementazione di XLayers, la soluzione di C Consulting che gestisce il processo della riassicurazione passiva di una compagnia di assicurazione. Inoltre, quattro compagnie già clienti hanno scelto di completare la soluzione già in essere per coprire la gestione della riassicurazione attiva. Per quanto riguarda la simulazione per il calcolo degli Usp, grazie a un’importante esperienza presso un primario gruppo assicurativo italiano utilizzatore storico di XLayers, nasce XLR-ASIF, un sistema per il calcolo delle simulazioni sia per le compagnie già utilizzatrici di XLayers, sia per quelle che non ne siano ancora dotate.
SPECIALIZZAZIONE E VICINANZA AL CLIENTE
Continua, così, il percorso evolutivo di C Consulting e del suo fondatore Aldo Capurro, che da quindici anni è il punto di riferimento affidabile ed efficace per le imprese assicurative che vogliano risolvere i problemi legati alla gestione, certificazione e controllo della riassicurazione.
Il motivo del successo di C Consulting (ben oltre 50 compagnie clienti e primi significativi successi anche fuori dal territorio italiano) risiede soprattutto nell’elevato grado di professionalità dei propri esperti (più di 30 nel settore specifico della riassicurazione): analisti, sviluppatori, veri reinsurance managers che lavorano insieme ai clienti per la soluzione reale e veloce dei problemi citati. La specializzazione e la vicinanza con gli utenti sono la garanzia migliore di affidabilità. Che, unite alla solidità aziendale, offrono anche la certezza di durata nel tempo.
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