IL VERO RISCHIO E' NON PREVENIRE
Una scarsa cultura delle minacce resta il principale ostacolo, nel nostro paese, al ricorso massivo e sistematico a tecniche di Risk & Crisis Management. Un problema a cui Aig risponde con iniziative di sensibilizzazione e un supporto operativo nella gestione della crisi, integrato da servizi, soprattutto nel campo alimentare e ambientale
22/04/2015
Agli assicuratori spetta il compito di fare cultura del rischio. Consapevole di questo, Aig punta a sensibilizzare aziende e opinione pubblica sui rischi emergenti, in particolare quello alimentare, oggi amplificato dall’Expo Milano 2015, e quello ambientale, sempre più all’ordine del giorno.
“Oggi – spiega Marco Dalle Vacche, general manager di Aig Italia – non possiamo più limitarci a intervenire in caso di sinistro: è necessario agire con un’attività di prevenzione che consenta la certezza del risarcimento”.
In particolare nell’ambito alimentare, Aig offre due tipologie di coperture: “si va dalle soluzioni tradizionali, che riguardano la richiesta di risarcimento da parte di terzi, in caso di prodotto difettoso, alle spese sostenute per il ritiro dal commercio del prodotto stesso, in caso di contaminazione e rischio per la salute pubblica, fino a prodotti più evoluti, relativi alla contaminazione accidentale, in caso di errata etichettatura nella preparazione di un bene, che copre le spese sostenute per il ritiro dal commercio, distruzione e ridistribuzione del prodotto, comprese quelle relative alla perdita di profitto e alla gestione della crisi”.
Nella foto: Marco Dalle Vacche
Alle polizze, Aig abbina i servizi di crisis protection: “abbiamo ideato Novi, uno strumento di gestione del rischio, pensato per le aziende del settore alimentare, che generano un fatturato superiore a cinque milioni di euro, che stima il maggior danno possibile, in caso di ritiro. In particolare, gli utenti possono quantificare i costi diretti e indiretti che potrebbero sostenere nel caso in cui fosse necessario ritirare un prodotto dal mercato. Per la stragrande maggioranza – sottolinea Dalle Vacche – si tratta di ritiri silenziosi, ovvero di prodotti ritenuti dall’azienda non all’altezza dei canoni richiesti, che comportano costi e oneri riferiti al controvalore del prodotto, alla diminuzione di fatturato, ai costi logistici per ritirare e distruggere il prodotto inadeguato, ai danni legati alla chiusura di una linea produttiva o dell’intero stabilimento, alla perdita di contratti stipulati con rivenditori e distributori”.
QUELLO AMBIENTALE, UN DANNO ANCORA TRASCURATO
Altro tema caro ad Aig è quello dei danni ambientali. La compagnia americana propone un’assicurazione stand alone contro ipotesi di inquinamento derivante da eventi improvvisi e accidentali così come graduali: rispetto alla polizza Rc, identifica il sinistro con l’insorgenza dell’obbligo di intervento in capo all’assicurato, indipendentemente dalla sua effettiva responsabilità, secondo il principio, chi inquina paga, traducendosi in tempi di risarcimento più brevi. “La nostra polizza – spiega Dalle Vacche – copre le richieste dei danni da inquinamento, che possono provenire da terzi privati, Autorità pubbliche e associazioni ambientali e parte da un dato: ogni anno si verificano circa 20 mila interventi dei vigili del fuoco, con impatto ambientale, del suolo o dell’atmosfera. Molto spesso, si trascura il ruolo fondamentale di tutela che la polizza inquinamento svolge nei confronti di uno dei più importanti asset di un’azienda: il terreno su cui la stessa sorge”.
Su questo, Aig sarà in prima linea all’Expo Milano 2015 (grazie alla polizza di Responsabilità ambientale sottoscritta a maggio 2014 con l’Esposizione universale), con iniziative che sensibilizzino le aziende sul rischio emergente: “la probabilità che si verifichi un evento di inquinamento – spiega Dalle Vacche – è almeno pari a quella del verificarsi degli eventi garantiti attraverso la polizza incendio, dove, tra l’altro, sono spesso esclusi i costi di rimozione dei residui pericolosi, prodotti a seguito dell’incendio; inoltre, punteremo sull’importanza di una copertura integrata che comprenda non solo la parte risarcitoria, ma anche quella di servizi: abbiamo appena ultimato una App che consente all’assicurato, in caso di sinistro, di rivolgersi direttamente all’azienda di ripristino per avere subito un sopralluogo e, nel giro di tre giorni, un progetto di disaster recovery, per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino”.
Un’altra iniziativa coinvolgerà l’azienda di trasporti milanese, Atm: “sui tram, decorati con i colori Aig, reclamizzeranno le tematiche di protezione alimentare e ambientale”.
I RITIRI SILENZIOSINel solo 2012, nell’ambito dell’Unione Europea, si sono verificati oltre 900 casi di ritiro di prodotti (fonte: Rapid alert System for food and feed), ma solo una parte di tali richiami riguarda prodotti già acquistati. Questi sono i cosiddetti ritiri silenziosi: l’azienda intercetta il prodotto prima di essere commercializzato, con conseguente danno indiretto che deriva dalla perdita di fatturato.IN CASO DI CONTAMINAZIONEAlimenti e bevande sono passibili di contaminazione sia accidentale sia deliberata, volta a ottenere dolosamente un vantaggio di tipo politico o finanziario. Episodi di questo tipo possono compromettere irrimediabilmente la fiducia dell’opinione pubblica nel brand, nel prodotto contaminato, nel ristorante, nel nome del franchisee o del supermercato. I costi da sostenere, sia per ritirare e sostituire il prodotto contaminato sia per ristabilire la fiducia dell’opinione pubblica, possono essere considerevoli.L’assicurazione sulla contaminazione dei prodotti proposta da Aig (le cui condizioni sono disponibili sul sito web della compagnia www.aig.co.it, alla sezione Aziende) fornisce copertura relativamente ai costi di ritiro del prodotto in tutto il mondo, alle perdite di profitto, alle spese volte a ristabilire la situazione precedente, includendo anche la pianificazione di strategie volte sia a fronteggiare la situazione di crisi che a prevenirla.
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