IL METEO ASSICURATIVO È SERENO VARIABILE

Sebbene le condizioni di mercato siano oggi più favorevoli per la stabilità del sistema, i rischi per il settore restano considerevoli. Ivass si interroga sulla validità attuale delle regole per la rendicontazione, che prevedono deroghe che le compagnie in questi anni stanno utilizzando a ripetizione. Il caso Eurovita, isolato e patologico, è stato uno squillante campanello d’allarme

IL METEO ASSICURATIVO È SERENO VARIABILE
Le cose cambiano rapidamente, molto più velocemente di quanto pensiamo. L’anno scorso, di questi tempi, l’inflazione era nel pieno della sua fiammata e le politiche di inasprimento fiscale delle banche centrali, seppur necessarie, avevano avuto già effetti pesanti sul settore finanziario. Nel caso del comparto assicurativo, il costo dei sinistri, le svalutazioni dei titoli e la crisi di liquidità, nonostante le rassicurazioni degli stakeholder, stavano per mettere a rischio la stabilità del sistema. La crisi di Eurovita era stata un concentrato, estremo e patologico, dei nuovi mali del sistema. 
Oggi, ci troviamo in una situazione diversa, in cui il “quadro è complessivamente sereno” per il settore assicurativo, come ha raccontato il presidente di Ivass, Luigi Federico Signorini, in occasione delle sue considerazioni alla relazione annuale dell’istituto, tenutasi a Roma alla fine di giugno. L’inflazione è diminuita e dopo nove mesi di stabilità dei tassi di interesse, all’inizio del mese scorso la Bce ha deciso una riduzione di 25 punti base, con la prospettiva di un ulteriore allentamento delle condizioni monetarie.
Nello specifico del settore assicurativo, alla fine del 2023, l’indice di solvibilità medio delle compagnie italiane era del 258%, il 12% in più rispetto al 2022: “la dotazione patrimoniale delle imprese – ha sottolineato Signorini – si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa”.
Lo scenario, quindi, è complessivamente in miglioramento ma, dicono da Ivass, non è il caso di abbassare la guardia: l’ambiente macroeconomico è, in effetti, meno teso, ma restano le incertezze e i rischi legati alla situazione geopolitica internazionale e alle guerre, sia quelle che si combattono con le armi, sia quelle commerciali.
Tornando ai numeri positivi del comparto, il risultato di esercizio e il Roe nel 2023 si sono assestati rispettivamente a otto miliardi di euro e al 10,5%, “valori prossimi a quelli pre-pandemici”, ricorda Ivass.
 
LA LIQUIDITÀ RESTA SOTTO IL FARO

Nonostante questo, non bisogna abbassare la guardia, ammonisce l’istituto. Anche per il 2023, Ivass ha fatto notare il ricorso, da parte delle compagnie, alla sterilizzazione delle minusvalenze del portafoglio investimenti non durevoli, per circa sette miliardi di euro. L’autorità non nasconde il “disagio rispetto al ricorso ripetuto a deroghe temporanee dalle regole attuali”, che, ha sottolineato Signorini, “col loro reiterarsi mettono in ultima analisi in discussione la capacità di quelle regole di rappresentare correttamente la situazione”. Ecco perché, Ivass ha proposto al governo “una modifica alla normativa nazionale” che consentirebbe di definire “un impianto prudente, trasparente e ragionevolmente stabile”.  
La situazione della liquidità del mercato, benché non preoccupante, è da monitorare, ha avvertito Ivass. Nei rami vita, nel corso del 2023, il rialzo dei tassi ha continuato a incentivare il ricorso al riscatto delle polizze da parte degli assicurati: i riscatti sono cresciuti del 63% e la raccolta premi è diminuita del 3%. La redditività del comparto è comunque migliorata, passando da un valore leggermente negativo nel 2022 al 12,6%, anche grazie al recupero delle quotazioni di mercato degli attivi.



RISCHIO FUGA VERSO ALTRE FORME DI RISPARMIO

“Benché le azioni di presidio della liquidità poste in essere dalle compagnie, anche su impulso formale o informale dell’Ivass, si siano rivelate nel complesso efficaci – ha affermato Signorini nella relazione –, l’esperienza degli ultimi due anni ha messo in evidenza i rischi connessi ad alcuni modelli di business vita”. Secondo Ivass, in presenza di rendimenti garantiti e facoltà di riscatto senza penalità, non si possono escludere tensioni quando mutano le condizioni di mercato. Ecco perché sono necessari “correttivi strutturali”, e starà anche alle compagnie, ha proposto il presidente, “ripensare l’offerta di prodotti, calibrando meglio gli aspetti contrattuali, sia quelli che riguardano la struttura delle garanzie offerte e i connotati di liquidità delle polizze, sia quelli che attengono agli incentivi presenti nel rapporto con i distributori”.
La sostenibilità del mercato vita passa dall’offerta di prodotti che generino “valore per il cliente in misura adeguata”: se così non è, i clienti finiranno per essere sospinti verso “altre forme di risparmio”, ha chiosato Signorini.


Luigi Federico Signorini, presidente di Ivass
© Banca di Italia - youtube

CONTINUA IL RIEQUILIBRIO AUTO-NON AUTO

Venendo ai rami danni, i numeri ci dicono che, complessivamente, il riequilibrio tra auto e non-auto sta continuando lento ma inesorabile. Tra il 2014 e il 2023 l’incidenza complessiva dei comparti salute (malattia e infortuni) e property (incendio ed elementi naturali, e altri danni ai beni) è salita dal 32 al 40%, un valore ormai vicino a quello del comparto auto (42%), all’interno del quale, la quota della copertura obbligatoria è scesa di oltre 10 punti percentuali, al 75%.
Nel 2023, la raccolta diretta complessiva dei rami danni è aumentata per il terzo anno consecutivo (+6,6%), raggiungendo i 38 miliardi di euro, ma il Roe è diminuito dal 9% all’8%, un valore comunque in linea con la media dell’ultimo decennio.
Sul settore danni hanno però pesato i sinistri. “L’aumento del costo nominale dei risarcimenti dovuto all’inflazione nonché l’infittirsi dei danni legati a eventi climatici hanno avuto un impatto significativo sull’onere dei sinistri”, ha ricordato Signorini: il combined ratio di settore si è innalzato fino al 105%, al lordo della riassicurazione (98% al netto della riassicurazione). 

CATASTROFI NATURALI: INDENNIZZI CONGRUI E TEMPESTIVI

Nel mercato danni, anche se sarebbe riduttivo considerarla come una notizia di settore che interessa solo gli addetti ai lavori, il grande tema è l’obbligo di copertura catastrofale per le imprese, fissato dalla scorsa legge di Bilancio. “La legge – ha detto Signorini – è solo il primo, essenziale passo”. 
Da un lato, è necessario che lo schema sia sostenibile per le compagnie, dall’altro che sia valido per le aziende assicurate. “Andranno trovati efficaci strumenti per realizzare un’effettiva copertura universale, in particolare con riferimento alle tante piccole imprese che oggi ne sono prive”, ha continuato Signorini. Ivass chiede “semplicità dei prodotti assicurativi offerti, l’adozione di modalità di sottoscrizione chiare e la massima trasparenza circa l’estensione delle coperture e le eventuali esclusioni e limitazioni”, con particolare attenzione alla “tempestività e congruità degli indennizzi”. 


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DISTRIBUZIONE, MIGLIORATA LA TRASPARENZA

Infine, per quanto riguarda la distribuzione, Ivass ha rivendicato di aver semplificato, “come promesso”, la documentazione che i distributori di prodotti assicurativi devono consegnare ai clienti, prevedendo “un modello unico precontrattuale” e “semplificando la struttura dei documenti informativi precontrattuali aggiuntivi”, come la documentazione relativa alle specifiche coperture. 
Il lavoro è stato fatto soprattutto sulla migliore focalizzazione del contenuto dei documenti, con l’obiettivo di mettere in evidenza le finalità di “trasparenza informativa”, stabilendo anche un limite massimo di pagine: “un dettaglio che, siamo certi, molti contraenti apprezzeranno”, ha sottolineato Signorini. “In questo modo – ha concluso – pensiamo di rendere più efficace l’informazione per i consumatori e al tempo stesso di snellire gli adempimenti a carico dei distributori”.

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