IL MONDO NON È PIÙ QUELLO DI UNA VOLTA
Negli ultimi dieci anni, il panorama del rischio geopolitico ha subito un cambio di paradigma. L’Occidente non sembra più essere il barometro per prevedere il futuro: lo scenario mondiale si popola di nuovi attori. I Lloyd’s hanno costruito una mappa per orientarsi
11/10/2021
Dall’Afghanistan dei Talebani al quasi golpe negli Stati Uniti in occasione del passaggio di poteri da Donald Trump a Joe Biden, dalle proteste di Hong Kong contro il regime cinese ai disordini in Tunisia, l’unico Paese del nord dell’Africa che somigliava a una democrazia occidentale, non si può certo dire che la geopolitica sia la materia residuata di un passato polveroso. Solo nell’ultimo decennio il panorama del rischio geopolitico ha subito una sorta di cambiamento di paradigma. Lo status quo dominato dall’Occidente, guidato dagli americani, che ha definito il mondo e la crescita economica per gran parte della seconda metà del XX secolo, non sembra più il principale barometro per prevedere gli eventi futuri. Ecco che la scena mondiale si popola di nuovi attori.
Il nuovo report dei Lloyd’s, intitolato Shifting powers: meeting the challenges of the geopolitical landscape, esamina il panorama del rischio geopolitico e mira a stabilire un quadro di riferimento per il prossimo triennio, identificando i temi centrali per analizzare il contesto e presentare una varietà di scenari di diversa probabilità e impatto, dando anche qualche consiglio per proteggersi con le polizze.
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UN MONDO MULTIPOLARE
Siamo di fronte a un futuro in cui la multipolarità, l’equa distribuzione del potere tra due o più Stati, sta modificando l’andamento dei rischi in un sistema globale sempre più connesso. Oggi, il prezzo del petrolio, una tornata elettorale in Sud America o il fallimento di un’economia emergente creano effetti di vasta portata attraverso il sistema globalizzato. In futuro, dicono i Lloyd’s, l’esposizione a questi effetti non farà che aumentare, poiché la struttura della nostra economia globalizzata non mostra (se non marginalmente) segnali di una fine imminente.
La maggior parte degli sconvolgimenti geopolitici dell’ultimo decennio può essere direttamente attribuita alle ricadute della crisi finanziaria globale e alle misure di austerità che ne sono seguite. “Il caos economico generato dalla pandemia di Covid-19 – si legge nel report – ha riaperto molte di quelle ferite e porterà con sé nuove insidie, compresa l’esplosione dei debiti nazionali”.
CAMBIANO LE VISIONI FONDAMENTALI
Lo studio dei Lloyd’s, nel complesso, ritiene probabile che il decennio post-pandemia vedrà profondi cambiamenti nelle configurazioni geopolitiche, negli equilibri di potere interni e persino nelle visioni fondamentali del mondo. Del resto, i primi due decenni del nuovo millennio si sono rivelati diversi da quanto molti si attendevano, e il prossimo non sembra meno imprevedibile.
Se è vero che l’attuale crisi provocata dalla pandemia non finirà solo grazie al vaccino, e che i rischi esistenti sono stati esacerbati dal virus, è altrettanto vero che la lotta contro la pandemia ha messo in luce qualità come la forza, la resilienza e l’innovazione che, se adeguatamente utilizzate dai responsabili politici, dalla società civile e dalle imprese, potrebbero creare nuove opportunità.
I TALLONI D’ACHILLE: SUPPLY CHAIN, PMI, ECONOMIE EMERGENTI
“Questo cambiamento di paradigma presenta ai nostri clienti una serie di nuove sfide che il settore assicurativo può affrontare”, scrivono i Lloyd’s.
I professionisti del rischio sono alle prese con soluzioni nuove per proteggere, ad esempio, l’export delle aziende delle tensioni commerciali, dalla volatilità dei mercati, dall’aumento delle tensioni sociali e da altri rischi geopolitici.
Non è qui il caso di elencare i prodotti assicurativi già presenti nel catalogo dei Lloyd’s per coprire i rischi politici, ma gli stessi assicuratori londinesi sono convinti che saranno necessarie ulteriori innovazioni. Il gap di protezione dal rischio geopolitico si amplia se consideriamo che le catene di approvvigionamento sono minacciate, le piccole imprese e le economie emergenti sono altamente esposte agli imprevisti.
In ultima analisi, scrivono i Lloyd’s, le sfide nel panorama del rischio geopolitico possono portare a una trasformazione nella relazione tra assicuratori e professionisti del rischio, favorendo una migliore gestione dei dati e il monitoraggio delle minacce nelle aree ad alto rischio.
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