NELL’ITALIA SOTTOASSICURATA CRESCONO I BROKER
Rallentano consumi e produzione assicurativa, ma cresce la raccolta per gli intermediari indipendenti. Che, in controtendenza, raggiungono una quota di mercato del 21,5%, arrivando, nei soli danni, al 50,2%
31/07/2013
Il perdurare della crisi economica, in Italia e in Europa, ha caratterizzato negativamente il 2012 e, anche per l’anno in corso, non si intravedono segnali di discontinuità.
In particolare, secondo i dati forniti da Banca d’Italia, nel 2012, il Pil nazionale si è ridotto del 2,4%, le importazioni di beni e servizi del 7,7%, le spese per i consumi delle famiglie italiane del 5,3%, gli investimenti dell’8% e l’indice dei prezzi al consumo e alla produzione ha registrato un calo in tutto l’arco del 2012.
Secondo Ivass, il mercato assicurativo italiano ha registrato, lo scorso anno, una raccolta premi di 106,1 miliardi di euro, in calo del 3,7% rispetto ai 110,1 miliardi del 2011 (-6,7% in termini reali), chiuso con un -12,5%.
RISULTATO POSITIVO PER I BROKER
In controtendenza con il quadro generale, i broker sono riusciti a realizzare un risultato positivo raggiungendo, con un totale premi di 22,7 miliardi (+2,5% rispetto al 2011), una quota di mercato complessiva del 21,5%, e, nei soli rami danni, con 18 miliardi, una quota del 50,2%.
Dati significativi, ancor più interessanti se legati all’andamento della raccolta del mercato, tutt’ora in depressione.
RALLENTANO VITA E DANNI
Secondo quanto diffuso dall’Ivass, il totale dei premi 2012, è stato pari a 106.126 milioni di euro, con un decremento del 3,7% (-6,7% in termini reali) rispetto al 2011.
Nei rami vita, la raccolta è stata di 70.251 milioni, con una riduzione del 4,9% (-7,9% in termini reali) e, se i rami vita rallentano il loro decremento, quest’anno si avverte un rallentamento anche del comparto danni, per effetto del mancato sostegno, tradizionalmente garantito dall’Rc auto.
In particolare, nei rami danni, che corrispondono al 33,8% del totale della raccolta del mercato assicurativo, contro il 33% nel 2011, si registra una raccolta pari a 35.875 milioni, con una riduzione dell’1,3% (-4,3% in termini reali).
La raccolta del solo ramo Rc auto rappresenta il 48,9% dei rami danni e il 16,6% della raccolta complessiva, con una flessione dell’1,2% che segna un’inversione di tendenza.
In linea generale, tutti i rami danni segnano un andamento negativo, con decrementi a due cifre per tutto il settore delle garanzie Cpi (Credit protection insurance), a causa della grave crisi del settore immobiliare e della contrazione del credito.
CRESCE LA SEZIONE B
Con riferimento agli iscritti alla sezione B del registro unico degli intermediari, alla data del 31 dicembre 2012 le società sono aumentate sensibilmente, raggiungendo la cifra di 1.377 (rispetto alle 1.236 del 2011) con una crescita dell’11,4%. Ad esse vanno aggiunte 563 ditte individuali che portano a un totale di 1.940 operatori attivi (1.683 nel 2011 +15,2%).
Per quanto concerne il totale delle persone fisiche iscritte a vario titolo nel registro, al 31 dicembre 2012, risultano iscritti 3.664 soggetti con un incremento del 5,7% rispetto al 2011. In totale, abbiamo 5.041 soggetti abilitati alla professione di broker, con un aumento del 7,2% rispetto all’anno precedente.
Infine, un dato sull’associazione dei broker: l’Aiba registra oltre 1.135 aziende iscritte (società e ditte individuali), con una rappresentatività, in termini di giro d’affari, pari al 90% di quanto complessivamente gestito dal mercato del brokeraggio assicurativo italiano.
In particolare, secondo i dati forniti da Banca d’Italia, nel 2012, il Pil nazionale si è ridotto del 2,4%, le importazioni di beni e servizi del 7,7%, le spese per i consumi delle famiglie italiane del 5,3%, gli investimenti dell’8% e l’indice dei prezzi al consumo e alla produzione ha registrato un calo in tutto l’arco del 2012.
Secondo Ivass, il mercato assicurativo italiano ha registrato, lo scorso anno, una raccolta premi di 106,1 miliardi di euro, in calo del 3,7% rispetto ai 110,1 miliardi del 2011 (-6,7% in termini reali), chiuso con un -12,5%.
RISULTATO POSITIVO PER I BROKER
In controtendenza con il quadro generale, i broker sono riusciti a realizzare un risultato positivo raggiungendo, con un totale premi di 22,7 miliardi (+2,5% rispetto al 2011), una quota di mercato complessiva del 21,5%, e, nei soli rami danni, con 18 miliardi, una quota del 50,2%.
Dati significativi, ancor più interessanti se legati all’andamento della raccolta del mercato, tutt’ora in depressione.
RALLENTANO VITA E DANNI
Secondo quanto diffuso dall’Ivass, il totale dei premi 2012, è stato pari a 106.126 milioni di euro, con un decremento del 3,7% (-6,7% in termini reali) rispetto al 2011.
Nei rami vita, la raccolta è stata di 70.251 milioni, con una riduzione del 4,9% (-7,9% in termini reali) e, se i rami vita rallentano il loro decremento, quest’anno si avverte un rallentamento anche del comparto danni, per effetto del mancato sostegno, tradizionalmente garantito dall’Rc auto.
In particolare, nei rami danni, che corrispondono al 33,8% del totale della raccolta del mercato assicurativo, contro il 33% nel 2011, si registra una raccolta pari a 35.875 milioni, con una riduzione dell’1,3% (-4,3% in termini reali).
La raccolta del solo ramo Rc auto rappresenta il 48,9% dei rami danni e il 16,6% della raccolta complessiva, con una flessione dell’1,2% che segna un’inversione di tendenza.
In linea generale, tutti i rami danni segnano un andamento negativo, con decrementi a due cifre per tutto il settore delle garanzie Cpi (Credit protection insurance), a causa della grave crisi del settore immobiliare e della contrazione del credito.
CRESCE LA SEZIONE B
Con riferimento agli iscritti alla sezione B del registro unico degli intermediari, alla data del 31 dicembre 2012 le società sono aumentate sensibilmente, raggiungendo la cifra di 1.377 (rispetto alle 1.236 del 2011) con una crescita dell’11,4%. Ad esse vanno aggiunte 563 ditte individuali che portano a un totale di 1.940 operatori attivi (1.683 nel 2011 +15,2%).
Per quanto concerne il totale delle persone fisiche iscritte a vario titolo nel registro, al 31 dicembre 2012, risultano iscritti 3.664 soggetti con un incremento del 5,7% rispetto al 2011. In totale, abbiamo 5.041 soggetti abilitati alla professione di broker, con un aumento del 7,2% rispetto all’anno precedente.
Infine, un dato sull’associazione dei broker: l’Aiba registra oltre 1.135 aziende iscritte (società e ditte individuali), con una rappresentatività, in termini di giro d’affari, pari al 90% di quanto complessivamente gestito dal mercato del brokeraggio assicurativo italiano.
I BROKER LEADER NEL SETTORE PROPERTY E NEI TRASPORTI
Nel 2012 un terzo dei premi, nel ramo danni, veicolato dai broker, è concentrato su property, trasporti, credito e cauzioni. Minoritario il ramo vita che si attesta sull’1%, per un totale di 800 milioni di euro su 70 miliardi di raccolta premi.
“Nel 2012 – spiega Sergio Desantis, responsabile Servizio attuariato e statistiche di Ania – al dato ufficiale di 2,7 miliardi di euro di raccolta premi, effettuata dai broker nel ramo danni, si aggiunge una stima (che Ania effettua sulla base dei dati raccolti da Aiba e altre fonti) di 8,2 miliardi, per un totale di 10,9 miliardi di euro. Il tutto su una raccolta danni complessiva di 35,4 miliardi: dato stabile rispetto al 2011”.
La dicotomia tra i dati deriva dal fatto che una quota considerevole di premi veicolata tramite broker, passa attraverso il canale agenziale quindi al dato ufficiale, è necessario aggiungere una stima della raccolta effettiva riferita ai broker.
“In particolare, sul ramo auto e non auto, la statistica ufficiale parla di una raccolta del 7-8%, a cui si aggiunge una stima del 23%, per un totale di circa il 31%: un terzo di tutto il ramo danni, quindi, è veicolato tramite broker; escludendo il ramo auto (intermediato soprattutto da agenti e canale Internet), la quota degli altri rami danni è molto più elevata, arrivando, in alcuni casi, al 70%. Tra questi, il ramo di quasi esclusiva pertinenza dei broker è quello dei trasporti (con una raccolta di 500 milioni di euro), seguito dall’Rc generale, credito e cauzioni (320 milioni) e property (incendio e furto abitazioni), con percentuali tra il 60 e il 70%”.
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