QUATTRORUOTE DAY 2018: INNOVAZIONE E CONDIVISIONE
Il tradizionale appuntamento del mensile dedicato al settore automobilistico ha dato spazio alla realtà virtuale e alla mobilità condivisa. La principale novità è il debutto degli adas nell’analisi delle auto. Massimo Monacelli, responsabile assicurazione danni di Generali Italia, spiega a Insurance Review i dettagli del progetto
28/03/2018
Ancora lei, l’Alfa Romeo. È la Stelvio ad aggiudicarsi il titolo di Novità dell’anno della rivista Quattroruote, che segue il riconoscimento dato alla Giulia nel 2017. Il premio è arrivato in occasione del Quattroruote Day 2018, il consueto appuntamento per il mondo dell’automotive, realizzato con la collaborazione dei partner Arval Bnp Paribas Group, Bosch, Pirelli e Q8. L’evento, celebrato il 6 febbraio presso l’Unicredit Pavilion di Milano, ha visto la partecipazione dei vertici delle più note case automobilistiche mondiali. E non solo. Tra gli ospiti, Kazumori Yamauchi, ceo della Poliphony Digital e inventore, nel 1997, del videogioco Gran Turismo, che ha già fatto giocare 90 milioni di persone in tutto il mondo. La guida virtuale è un settore che affascina Quattroruote, tanto che ha inaugurato la prima edizione della Quattroruote Audi Racing e-Challenge, una competizione organizzata in collaborazione con Audi, Sony e Pg Esports. Uno sguardo all’innovazione e uno alla tradizione. La dinastia Suzuki, che da quasi 120 anni guida il marchio giapponese, tra i primi dieci al mondo, ha ricevuto il Premio Gianni Mazzocchi. A ritirare il riconoscimento Toshihiro Suzuki, amministratore delegato, che sul futuro dei motori decreta la fine del diesel, l’immaturità del mercato elettrico e la conseguente affermazione dei motori ibridi.
DALLA CONDIVISIONE NON SI TORNA INDIETRO
Suzuki non ha ancora una posizione sulla sharing mobility. Ma la condivisione sta già cambiando la mobilità privata, con un evidente impatto sulla propensione all’acquisto di automobili, soprattutto delle nuove generazioni. Eppure il potenziale sembra ancora in gran parte inespresso. Ne è convinto Giacomo Mori di AlixPartners che al Quattroruote Day ha presentato una ricerca fondata su interviste a oltre 5.000 consumatori di età superiore ai 16 anni, appartenenti a sette mercati chiave: Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Il risultato: il ride-hailing, ossia il sistema che ha reso famose Uber e Lyft, sta entrando nelle abitudini dei consumatori molto più della condivisione delle auto. Alla domanda esplicita sulle preferenze rispetto ai servizi di sharing mobility, il 41% degli intervistati sceglie il ride-hailing, mentre solo il 14% opta per il car-sharing. Per AlixPartners il dato è ancora più significativo se si pensa che in molti Paesi il ride-hailing è soggetto a una attenta regolamentazione. Dove c’è più libertà, come negli Stati Uniti, già il 42% degli abitanti delle città usa servizi di ride-hailing; tra loro, un utente su quattro (il 24%) prevede di usare di più questi servizi nei prossimi 12 mesi, mentre il 5% prevede di utilizzarlo meno, per un incremento netto del 19%. Al contrario, il risultato netto nel car-sharing statunitense vede un maggiore utilizzo per il 3% degli intervistati. Il risultato netto delle preferenze degli europei è più variegato, ma conferma l’evoluzione statunitense. In Italia, si prevede una crescita sia del car-sharing (guadagno netto del 32%), sia del ride-hailing (guadagno netto 34%).
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