UNA VERA TRASFORMAZIONE CULTURALE
Cattolica Assicurazioni ha deciso di intraprendere da tempo un percorso verso una vera e propria parità di genere, nella convinzione che la rappresentanza femminile costituisca un fondamentale driver di crescita per la compagnia
21/02/2022
I dati dell’ultimo rapporto Ania Allontaniamo i rischi, rimaniamo protetti – edizione 2021 raccontano di un settore con una rappresentanza femminile che si attesta, su una popolazione di circa 50mila dipendenti, a una percentuale del 47,4%.
Pur trovandoci al di sotto dell’equilibrio demografico, risulta ormai evidente che lo stereotipo di genere che vede il ruolo dell’assicuratore come una professione prettamente e unicamente maschile sembrerebbe, se non del tutto confutato, ormai superato. È proprio tale discrasia tra l’immaginario comune e la verità dei numeri a dare speranza a un trend nuovo, orientato al cambiamento e che parli sempre più al femminile. Questi dati, tuttavia si assottigliano vertiginosamente quando si sale nella piramide gerarchica delle organizzazioni, confermando che il cammino verso una vera e propria parità di genere è ancora lungo e impegnativo.
UN PERCORSO CHE NON SI IMPROVVISA
Un percorso che noi in Cattolica Assicurazioni abbiamo deciso di intraprendere da tempo, convinti che la rappresentanza femminile costituisca un fondamentale driver di crescita per la nostra compagnia. È un cammino lungo e articolato, che non si può risolvere in qualche sporadica iniziativa aziendale o ricorrendo a dinamiche organizzative top-down. Richiede invece processi in grado di produrre un cambiamento trasversale a tutti i livelli dell’impresa, puntando su leve come mentoring, leadership inclusiva, role modeling. E ovviamente studiando le altre industry per introdurre in azienda le best practice del mercato.
La strategia di diversity & inclusion, come dicevo, non si improvvisa sulla base di campagne di sensibilizzazione del momento: alla radice del nostro progetto vi è una vera e propria trasformazione culturale che abbiamo abbracciato da anni, affidandoci alla consulenza di partner esperti. Il modello vincente di Cattolica è sempre stato quello del co-design, andando a intercettare tutti i nostri potenziali interlocutori per chiamarli in campo con senso di responsabilità e poter introdurre progettualità che fossero in grado di offrire una visione d’insieme dell’intera compagnia. Lo abbiamo applicato con l’introduzione dello smart working ormai più di quattro anni fa, e lo abbiamo fatto anche lo scorso anno per lanciare Cattolica4Women, il programma aziendale dedicato all’empowerment femminile. Si tratta di un percorso che si inserisce all’interno della strategia di diversity & inclusion avviata dalla direzione human resources e che comprende una serie di iniziative di empowerment, approcciando la tematica a diversi livelli. Inoltre, ci siamo posti l’obiettivo di coinvolgere l’intera popolazione aziendale su questi temi di sensibilità di genere, proponendo azioni mirate su target selezionati. Siamo infatti convinti che solamente un modello di leadership realmente inclusivo possa contribuire alla crescita di una sensibilità che si fa motore di progresso. È un approccio che non può fare a meno dell’ascolto, nella convinzione che ognuno dei nostri colleghi possa dare un contributo al dibattito e allo sviluppo di nuove idee. Lo impariamo quotidianamente in ognuna delle tante occasioni di confronto che organizziamo: i vissuti, le esperienze e persino le emozioni di ognuno di noi sono ingredienti preziosi anche quando si parla di business e crescita. Essere attenti al wellbeing è, in questo senso, un vero e proprio elemento in grado di fare la differenza, sia in termini di employer branding che in termini di coinvolgimento e motivazione delle risorse al raggiungimento delle performance aziendali.
IL PROGETTO CATTOLICA4WOMEN
Con Cattolica4Women continua un percorso di inclusione strategico, attraverso un progetto che punta a creare una cultura della diversità e a valorizzare le pari opportunità, supportando la crescita professionale delle donne di Cattolica. Vogliamo promuovere un piano che, nel tempo, possa portare ad azioni sempre più concrete e misurabili nei risultati, per sensibilizzare tutta la popolazione aziendale sui temi di gender sensitivity e sulle tematiche di inclusione. A dare l’avvio al progetto è stato un team di donne, manager e professional, individuate attraverso criteri di merito, competenze e performance a cui sono state destinate iniziative e strumenti di supporto alla crescita in azienda. Percorsi di mentoring, sessioni di coaching per lo sviluppo individuale e la possibilità di accedere a percorsi di alta formazione (tra cui master e corsi di specializzazione), sono solo alcune tra le iniziative messe in campo. A questo team è stato affidato il compito di svolgere il ruolo di ambasciatrici per le edizioni successive. Una scelta che si è già rivelata vincente in termini di coinvolgimento e feedback.
Nell’ambito del progetto avviato nell’estate 2021, puntiamo moltissimo sulla partnership con Valore D, prima associazione nazionale di imprese che promuove la diversità di genere tra le aziende. Grazie a questa collaborazione abbiamo avviato una serie di incontri formativi per incoraggiare lo sviluppo di una leadership inclusiva e laboratori interaziendali per favorire la condivisione di buone prassi, metodologie e strumenti e webinar aperti a tutta la popolazione aziendale.
CONDIVIDERE LE ESPERIENZE
Un altro aspetto da non sottovalutare è la condivisione di esperienze e saperi: valori inestimabili quando si parla di crescita. Per questo, a novembre, abbiamo aderito a quattro Weeks 4 Inclusion, la grande maratona della diversità e dell’inclusione. Un’occasione per riflettere su temi importanti come disabilità, confronto intergenerazionale, valorizzazione del contributo femminile, identità di genere e altri ancora al fianco di oltre 200 aziende e con un pubblico potenziale di 700mila dipendenti.
Da tempo, invece, è attiva una partnership con Elis, hub dedicato alla realizzazione di progetti di consulenza e innovazione tecnologica attraverso il coinvolgimento nei gruppi di lavoro di giovani altamente specializzati per favorirne la crescita professionale. Tale accordo prevede che alcune professioniste di Cattolica partecipino in qualità di role model a discorsi ispirazionali nelle scuole superiori per aiutare gli studenti a uscire dagli stereotipi di genere legati agli ambiti di studio e professionali.
Lo spirito d’iniziativa delle donne può contare sulle loro spiccate sensibilità, come abbiamo imparato nel corso della partnership avviata da tempo con Lifeed. Un’iniziativa dedicata ai caregiver e mirata anche alle mamme lavoratrici: crediamo infatti nel valore della genitorialità come occasione di sviluppo e valorizzazione delle competenze personali. Solo la condivisione dei saperi e delle esperienze, il mettersi in gioco e l’impegnarsi nell’affrontare il cambiamento possono contribuire alla realizzazione di una società, non solo in termini di azienda, ma di collettività, maggiormente consapevole e pronta ad abbattere le barriere culturali e sociali che troppo spesso ne zavorrano lo sviluppo.
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