IL SUPERBONUS 110% RIPRENDE VELOCITÀ
Gli ultimi interventi legislativi hanno rilanciato gli sgravi fiscali previsti per gli interventi di riqualificazione energetica. I cantieri ripartono con slancio, ponendo la necessità di adeguate coperture assicurative per i professionisti del settore
19/10/2021
Le disposizioni del cosiddetto decreto Recovery, convertite in legge lo scorso 29 luglio, hanno ridato slancio alle procedure per l’accesso agli sgravi fiscali previsti per gli interventi in ambito di efficientamento energetico degli immobili, noti come Superbonus 110%.
La norma prevede numerose modifiche, sia tecniche sia operative: tuttavia, è stata soprattutto la semplificazione delle procedure di accesso a produrre nel solo mese di agosto, secondo i dati di Enea, un aumento di oltre il 50% nel numero di cantieri. La novità più importante è che non è più necessario un progetto completo e dettagliato per procedere all’inizio dei lavori, ma è sufficiente presentare la cosiddetta CILAS (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata Superbonus), un documento, peraltro unificato a livello nazionale e non più specifico per singola regione, che prevede una descrizione estremamente semplificata dei lavori che s’intendono compiere.
RILANCIARE GLI INTERVENTI
Lo scopo è rilanciare gli interventi sui fabbricati condominiali, obiettivo da sempre prioritario per uno Stato che vuole migliorare massivamente l’efficienza energetica (le piccole unità residenziali erano state inserite solo in un secondo momento): erano state invece le istituzioni, prima ancora dei privati, a soffrire la complicazione di approccio e i limiti formali.
Oltre alle difficoltà pratiche legate alla necessità di ottenere il consenso preventivo di gran parte dei condomini per evitare blocchi, contenziosi e impugnative, unite al fatto che negli ultimi 18 mesi fossero bloccate le riunioni in presenza a causa della pandemia, fra gli ostacoli c’erano i tempi estremamente dilatati legati alla ricerca della documentazione di regolarità edilizia delle singole unità immobiliari, tempi che spesso diventavano insostenibili a causa del rallentamento delle attività dei funzionari pubblici, chiamati ad agire in remoto con infrastrutture informatiche obsolete.
OTTIME PREVISIONI PER IL SETTORE
Le nuove norme prevedono invece che nel nuovo documento richiesto sia sufficiente dichiarare se la costruzione sia anteriore al primo settembre 1967 o, se posteriore, riportarne unicamente la licenza edilizia o il permesso a costruire. Resta lo scoglio più complesso da superare, ossia quello del termine di conclusione lavori che, a oggi, resta fissato al 31 dicembre 2022 (data che può sembrare lontana, ma che diventa prossima quando si prendono in considerazione l’overbooking delle imprese di costruzione, l’approvvigionamento delle materie prime e il periodo invernale). Tuttavia, anche sotto questo aspetto ci sono ottime previsioni. Tutti gli esperti di politica economica sono certi che i fondi saranno trovati (si parla di quasi 14 miliardi di euro) e che nella manovra finanziaria di fine anno il termine sarà probabilmente spostato al 31 dicembre 2023.
Diventerà dunque sempre più necessario trovare la capacità e le coperture congrue, da destinare ai professionisti chiamati ad asseverare con la propria firma e professionalità il passaggio chiave del superbonus: senza una polizza scritta nella maniera corretta, rischia di essere messo in crisi il diritto al recupero fiscale. Blue Underwriting, insieme alla propria mandante Aig Europe, continua ad aggiornare i termini della polizza proposta per garantire al professionista un prodotto assolutamente consono e compliant con una norma in costante evoluzione.
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