SNA, NESSUNA BARRIERA DI GENERE
Sebbene siano ancora poche a ricoprire ruoli apicali tra gruppi aziendali e coordinatori provinciali, nel Sindacato nazionale agenti le donne sembrano oggi avere le stesse opportunità dei colleghi uomini. Sensibilità e determinazione sono le doti che contraddistinguono la componente femminile della categoria
17/02/2020
Il Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna), la più grande organizzazione sindacale della categoria, annovera tra i propri iscritti numerose donne, molte delle quali ricoprono incarichi dirigenziali a livello provinciale, regionale e nazionale.
L’attuale Esecutivo nazionale conta al proprio interno, oltre alla sottoscritta nel ruolo di vice presidente vicario, anche le colleghe Angela Occhipinti, responsabile del Progetto Kda, relativo alla digitalizzazione delle agenzie nell’ottica di valorizzare l’autonomia imprenditoriale dell’agente, e Pisana Liberati, responsabile della commissione comunicazione e stampa.
In effetti, già dal 2018 la collega Occhipinti è impegnata in un giro d’Italia che continua tutt’oggi, per presentare gli strumenti essenziali che un agente dovrebbe utilizzare in agenzia per essere indipendente e, soprattutto, al passo con i tempi. A titolo esemplificativo ricordo la app di agenzia, altamente innovativa insieme al sito di agenzia, rappresenta uno strumento per distinguersi in termini di servizio alla clientela, sulla preventivazione, la gestione del sinistro, la verifica dei centri convenzionati in base alle compagnie rappresentate, etc.
Altro importante passo nella direzione dell’autonomia professionale, è quello di dotarsi di un programma gestionale di proprietà, alimentando con i dati dei propri clienti una banca dati indipendente, nel pieno rispetto delle vigenti normative in tema di privacy e banche dati.
Alla collega Liberati l’esecutivo nazionale ha affidato, invece, negli ultimi anni, il delicato compito della comunicazione istituzionale: a lei riportano tutti i colleghi della stampa e dell’organizzazione eventi.
Altra figura che in passato si è distinta all’interno dell’esecutivo nazionale è la collega Agnese Mazzoleni, che ha saputo lavorare in sintonia col Comitato dei presidenti dei gruppi agenti, favorendo lo sviluppo di un clima collaborativo e di un rapporto sinergico che ancora oggi prosegue con proficui risultati per la categoria.
LA PRESENZA IN ROSA TRA I GRUPPI AZIENDALI
Ancora troppo poche, secondo me, le donne che finora hanno potuto rivestire ruoli apicali nei gruppi aziendali. Rammento a me stessa la collega Maria Grazia Musto, presidente del gruppo agenti Unat, impegnata per anni nella Confederazione dei gruppi agenti Confagi (insieme ai colleghi presidenti di gruppo ex Lloyd ed ex Assitalia Anagina) e la collega Paola Minini che ha partecipato all’operazione di fusione dei sei gruppi aziendali della galassia UnipolSai e che ha contribuito a dare vita all’associazione Aua, con oltre 4.000 iscritti.
Ricordo l’impegno della collega Betty Ferraro, che ha ricoperto il ruolo di presidente di gruppo Groupama, ed è tutt’ora impegnata all’interno della giunta esecutiva di Vercelli.
Un’altra collega, appartenente al mondo dell’associazionismo agenziale, è la collega Laura Puppato, impegnata nella politica attiva, già sindaca di Montebelluna (Treviso), capogruppo in Regione per il Partito Democratico e senatrice dal 2013 al 2018, oltre a rivestire l’incarico di capogruppo in commissione Ecomafie e in Consiglio di Europa.
Tra i coordinatori regionali dello Sna, anello di congiunzione tra l’Esecutivo nazionale e il territorio, spicca Silvia Radetti, al momento unica donna in questo ruolo, ma diverse sono le colleghe elette come presidenti e componenti degli esecutivi provinciali.
Le colleghe impegnate nelle presidenze provinciali, oltre alla sottoscritta, presidente provinciale a Pavia, e alle colleghe Occhipinti, presidente a Ragusa, e Liberati, presidente a Fermo, sono: Gianna Cantoni, presidente provinciale di Sondrio, Luana Gentile, impegnata a Sulmona, Valeria Faudella a Biella.
UNA MARCIA IN PIÙ
Nelle agenzie la stragrande maggioranza del personale è femminile, rappresentandone spesso il pilastro amministrativo, ma non mancano numerosi esempi di eccellenza tra le titolari di agenzia e tra i collaboratori commerciali.
Per tanto tempo il nostro, così come tanti altri, è stato un settore tipicamente maschile. Ancora oggi sono troppo poche le donne che ricoprono ruoli manageriali e di governo anche all’interno delle stesse imprese assicurative, anche se tra le poche occorre menzionare l’esempio illustre della presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina.
Le cose, tuttavia, stanno cambiando. Penso di poter dire senza riserve che le donne, anche nel nostro settore, hanno conquistato le stesse opportunità degli uomini, sia a livello agenziale, sia per la carriera in compagnia.
Sono convinta che una donna abbia la capacità di accostare la sensibilità e il così detto sesto senso femminile a una grande determinazione e tenacia in qualsiasi progetto si prefigga di portare a termine; questa l’arma che le rende maggiormente competitive e vincenti anche rispetto agli uomini più capaci e agguerriti.
La gestione di un’agenzia di assicurazione richiede importanti doti professionali e imprenditoriali. Qualità relazionali non comuni con clienti e imprese. Capacità di innovare continuamente l’attività e disponibilità a ricercare il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia che eviti di sacrificare la seconda sull’altare del primo.
In tutto questo, penso che le donne abbiano una marcia in più perché sono state abituate a dimostrare il proprio valore sin dagli inizi delle proprie esperienze lavorative, superando spesso pregiudizi e resistenze. Oggi che, fortunatamente, viviamo in un’epoca nella quale si afferma chi vale veramente, indipendentemente dal sesso, dalla provenienza, dall’accento, siamo più pronte a farci valere. Credo di poter indicare la mia esperienza come di esempio, visto che, al pari di molte colleghe agenti, sono il tipico caso di self-made-woman.
PRONTE A FARSI VALERE
Tornando all’esperienza in Sna, devo dirmi fortunata. Già il primo Eesecutivo del presidente Claudio Demozzi di cui ho fatto parte, nel 2012, è stato quello che, nella centenaria storia del Sindacato nazionale agenti di assicurazione, ha avuto la quota rosa più rilevante. Anche sotto questo aspetto, si può dire che Demozzi sia stato un precursore dei tempi.
Credo che all’interno di Sna non vi siano particolari difficoltà per apportare il proprio contributo, indipendentemente dall’essere uomo o donna. Fortunatamente in questa realtà associativa non esistono particolari barriere di genere. Se mai se ne formeranno, le donne Sna sapranno certamente rimuoverle prontamente, ma ripeto, tra i colleghi uomini, tranne qualche rarissima eccezione, non ho mai notato pregiudizi di questo tipo.
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