LTC, LA STRADA ASSICURATIVA PER GESTIRE LA NON AUTOSUFFICIENZA
In Italia quasi quattro milioni di persone con almeno 65 anni hanno bisogno di assistenza, ma il pubblico riesce a soddisfare solo il 30% delle necessità, il 70% è abbandonato a sé stesso. Diventa quindi fondamentale il supporto che può arrivare dall’assicurazione, che offre già soluzioni strutturate e adatte a una molteplicità di esigenze
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20/02/2025
Il rischio di non autosufficienza nei paesi avanzati è legato all’invecchiamento della popolazione e al cambiamento della struttura familiare. E l’aumento dell’età pensionabile riduce la capacità delle famiglie di gestire informalmente questo problema. Un tema che si sente in modo sempre più evidente in Italia, dove un quarto della popolazione ha almeno 65 anni. Siamo uno dei paesi in cui il rischio di cure sanitarie e assistenziali continuative è più intenso, ma la consapevolezza su questa prospettiva è ancora molto bassa.
Lo scorso anno l’Ufficio parlamentare di Bilancio ha fornito una panoramica sulla situazione italiana in materia di Long term care all’interno del Rapporto sulla politica di bilancio-giugno 2024. Il documento ammette, senza mezzi termini, “una sostanziale inerzia istituzionale a livello nazionale per un decennio, con le Regioni che hanno continuato a gestire modelli differenziati di politiche di assistenza a lungo termine”.
Le proiezioni demografiche dell’Istat prevedono un aumento costante della popolazione con più di 64 anni fino al 2054, seguito da una lieve diminuzione fino al 2070. Per la popolazione molto anziana (85 anni e più), si prevede un aumento costante fino al 2064, seguito da una leggera diminuzione fino al 2070.
UN’ENORME DOMANDA DI CURE
Nonostante questo scenario sia molto chiaro, il tema della non autosufficienza in Italia continua a rimanere marginale nella sensibilità dei cittadini, e a gravare principalmente sulle famiglie in cui si palesa, a un certo punto, la necessità di cure.
Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Long term care, realizzato dal Cergas (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) di Sda Bocconi in collaborazione con Essity, a fronte di un trend della non autosufficienza che mostra un andamento di crescita costante (+0,6% tra il 2020 e il 2021), dei 3,95 milioni di soggetti ultra sessantacinquenni non autosufficienti stimati nel 2021, soltanto il 29,8% ha trovato risposte nei servizi di welfare pubblico. Più del 70% della popolazione italiana, pertanto, ha dovuto auto-organizzarsi: chi può permetterselo ha fatto ricorso a badanti, in molti hanno gestito questa complessità attraverso il caregiving familiare.
La spesa pubblica per la non autosufficienza nel 2022 è equivalsa all’1,7% del Pil nazionale. A ciò va aggiunta la quota a carico delle famiglie pari a circa 1,5 punti di Pil. A fronte di oltre un milione di badanti censiti in Italia, i caregiver nel 35% dei casi sono figli e nel 19% coniugi.
E non c’è da aspettarsi grandi evoluzioni positive da parte del pubblico. Il report sottolinea che le possibilità di un’espansione della spesa pubblica verso il settore delle Long term care risultano “estremamente limitate” e comunque insufficienti rispetto al bisogno presente sul territorio.
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LA RISPOSTA EFFICACE CHE PUÒ ARRIVARE DAL PRIVATO
Va da sé che la ricerca di soluzioni efficaci da parte di famiglie e individui per gestire a monte questo rischio dovrà passare sempre di più dall’assicurazione. I prodotti validi, per altro non mancano. Alleanza Assicurazioni, ad esempio, ha da poco ridisegnato la propria offerta protection con PerSempre, soluzione assicurativa Long term care che si pone l’obiettivo di supportare gli italiani nel pianificare con efficacia la tutela della propria autonomia e proteggere il proprio futuro e quello delle persone più care, consentendo agli assicurati di affidarsi a un aiuto certo e pianificato in caso di imprevisti, anche gravi come la non autosufficienza.
“Con PerSempre – spiega Ivan Mestriner, responsabile vita e danni di Alleanza Assicurazioni – rispondiamo a priorità sempre più urgenti, determinate da un contesto che chiama in causa la nostra responsabilità sociale d’impresa nell’affiancare il welfare pubblico, offrendo servizi a tutela della salute e accompagnando le persone nella protezione della propria longevità. Da oltre 125 anni – ha aggiunto Mestriner – Alleanza è la compagnia di riferimento delle famiglie italiane e vogliamo continuare a fare la nostra parte al fianco dei nostri clienti e delle comunità, fornendo soluzioni concrete ai bisogni reali dei cittadini”.
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