UNA CATEGORIA, DUE CONTRATTI
Quello di Anapa - Unapass, che, dallo scorso novembre, sostituisce in modo automatico il contratto 2009-2011; l'altro, di paternità dello Sna, da molti disconosciuto in quanto sottoscritto con sigle estranee al mondo assicurativo. Ne parliamo con i rispettivi protagonisti, a confronto
25/02/2015
Dallo scorso novembre, gli agenti devono scegliere se aderire al contratto Sna o all’accordo Anapa-Unapass, e già, infuriano le polemiche sugli opposti schieramenti.
“Il nuovo Ccnl Anapa-Unapass 2012-2015 – afferma Antonello Galdi, consulente generale di Anapa – si inserisce nella piena continuità contrattuale, essendo rimaste immutate le sigle che lo hanno stipulato (ad eccezione di Sna che è fuoriuscita) e si applica in modo automatico, implicito e unilaterale (non richiedendo lettere di accettazione da parte dei dipendenti) sia agli agenti che applicavano il contratto 2005-2008 sia a chi aderiva al 2009-2011 (contratto sottoscritto da Sna, poi non ratificato) e sia a chi non è iscritto ad alcuna sigla sindacale”.
Nella foto: Antonello Galdi, consulente generale Anapa
Viceversa, secondo Anapa, lo Sna, avendo sottoscritto un nuovo contratto con nuove sigle, non può procedere all’applicazione automatica, ma necessita di un espresso consenso scritto dei dipendenti che intendano applicarlo: “consenso – conferma Galdi – che, in ogni caso, non pregiudica il loro diritto a richiedere e a reclamare, sia in costanza di rapporto di lavoro, sia alla cessazione dello stesso, la reintegrazione nei diritti normativi ed economici pregressi e non riconosciuti dal nuovo Ccnl”.
Da un punto di vista formale, sembrerebbe una differenza di non poco conto, di cui anche Sna appare consapevole: “ai suoi iscritti – spiega il consulente Anapa – dice che l’applicazione del contratto richiede una lettera di accettazione (o presa visione) e l’iscrizione allo Sna. Ad oggi, secondo quanto dichiara questa sigla sindacale, sarebbero circa 8.000 i lavoratori a cui è stato applicato quel contratto. Ora, se consideriamo che l’Istat stima in poco più di 100. mila gli addetti all’intermediazione assicurativa e di questi circa il 60% è rappresentato da dipendenti, viene da sé che la gran parte della categoria sta applicando il contratto Anapa-Unapass in modo automatico”.
Lo Sna smentisce, ribadendo di non aver mai ritenuto necessario, né consigliato, l’accettazione del nuovo Ccnl da parte dei dipendenti agenziali: per Sna, non vi è alcuna necessità di espresso consenso scritto dei dipendenti nell’applicazione del loro contratto. “Forniamo loro – spiega Elena Dragoni, vice presidente vicario nazionale di Sna – la comunicazione con la quale li mettiamo a conoscenza dell’applicazione del nuovo Ccnl Sna 2014 e nessun diritto normativo ed economico è stato violato, tant’è che è stato riconosciuto un aumento tabellare retributivo di 29 euro al mese, indipendentemente dalla categoria di inquadramento, oltre ad altri benefici”.
L’AZZERAMENTO DEGLI ARRETRATI
Tra gli aspetti controversi dell’accordo Sna, il punto dolente riguarda l’azzeramento degli arretrati per il periodo 2009-2014: “questo presuppone – conferma Galdi – che i dipendenti, dal primo gennaio 2009 al 10 novembre 2014 (data del nuovo contratto Sna), abbiano lavorato senza aver maturato nessun diritto. Si tratta di arretrati da parametrare al costo dell’inflazione e non riconoscerli significa aver ridotto il potere d’acquisto degli stipendi pagati in quei cinque anni: una violazione che qualunque giudice non potrà che riconoscere”.
Nella foto: Elena Dragoni, vice presidente vicario nazionale Sna
Dunque, secondo Anapa, l’agente che applica il contratto Sna assume il rischio di vertenze per mancato riconoscimento dei diritti dei dipendenti. “Lo stesso Sna – dichiara il dirigente Anapa – afferma che si farà carico delle spese legali di chi vorrà fare vertenze legali: un comportamento assurdo per un’associazione che vuole fare gli interessi di una categoria e da cui la stessa Confcommercio ha preso le distanze. Viceversa, l’accordo Anapa-Unapass prevede, anche per il periodo 2009-2014, relativamente all’allineamento e agli arretrati, uno sconto del 28% e il dilazionamento in 14 rate, al netto degli acconti assorbili già versati”.
A questo, lo Sna risponde affermando che “la novazione di contratto, in luogo del rinnovo di quello in essere non prevede il riconoscimento di alcun arretrato, benché –sottolinea Elena Dragoni – a onor del vero, è opportuno evidenziare che molti agenti Sna, seguendo le indicazioni fornite, hanno riconosciuto ai dipendenti retribuzioni che vanno oltre la tabella di riferimento, sotto forma di anticipazioni su futuri aumenti. Quindi gli agenti non sono affatto esposti a fantasiose rivendicazioni; ciò non toglie, tuttavia, che Sna continua a garantire totale assistenza”.
UN ACCORDO CON SIGLE ESTRANEE
Un altro punto cruciale dell’accordo Sna, su cui Anapa non è d’accordo, riguarda i soggetti firmatari. “Le organizzazioni sindacali dei lavoratori firmatarie del Ccnl Sna – conferma Galdi – non rappresentano i lavoratori del settore credito/assicurazione: Fesica, Confsal associa lavoratori dei settori chimici, alimentaristi, grafici, cartai, edili, tessili, commercio, turismo, servizi, metalmeccanici, vigilanza privata; mentre Confsal-Fisals associa lavoratori addetti al servizio della persona (badanti), oltre che lavoratori stranieri”.
Ma, secondo lo Sna, le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto sono pienamente legittimate alla sottoscrizione del Ccnl, in quanto riconosciute e abilitate a norma di legge. “A dimostrazione del fatto che il Ccnl Sna 2014 è, ormai, il contratto di riferimento per i dipendenti delle agenzie di assicurazione in gestione libera – sottolinea Dragoni – sono le oltre 9.000 applicazioni certificate in soli due mesi, su circa 30mila dipendenti del settore, sulla cui esistenza c’è certezza: se anche tutti gli associati alle altre due sigle datoriali aderissero al 100% ad altro Ccnl, non raggiungerebbero tale soglia. Confsal, come noto, rappresenta la quarta forza sindacale nazionale e invito Anapa e Unapass a pubblicare e certificare i loro bilanci e i loro iscritti, per provare la loro legittimazione in termini di reale rappresentatività”.
UN CONTRATTO CHE FA CRESCERE
Secondo lo Sna, proprio la validità dei contenuti del Ccnl, e la propria elevata rappresentatività, hanno permesso al sindacato, nell’ultimo trimestre del 2014, di registrare un’impennata di adesioni: “tale afflusso – conferma il vice presidente vicario nazionale, Dragoni – sta proseguendo anche nel 2015. Mi ritengo, quindi, molto soddisfatta di aver potuto contribuire alla risoluzione di un annoso problema che, ormai da troppo tempo, era rimasto in sospeso. Per il bene dei colleghi che credono nello Sna e per i nostri dipendenti, ai quali abbiamo riconosciuto una sicurezza contrattuale per i prossimi tre anni”.
Nella foto: Pier Giorgio Pistone, Unapass
I DUBBI DI ANAPA, LA RISPOSTA SNA
Secondo Anapa, questi i principali punti di dubbia legalità presenti nel contratto Sna:
art. 26: il licenziamento è previsto come sanzione disciplinare di grado massimo (non consentito dalla legge);
art. 32: scatti, manca la salvaguardia del periodo ante 15/7/98;
art. 38: le misure delle ferie e le relative norme di godimento sono inferiori a quanto previsto dalla legge;
Si cancella la normativa sulla previdenza complementare e quella sul D. Lgs. n. 81/2008 in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
art. 3: aumento del contributo a carico del lavoratore per l’ente bilaterale da 0,05% a 0,25%. Al contempo si dimezza quello a carico del datore di lavoro da 1,90% a 1%;
art. 30: concessione delle semi-festività a discrezione del datore di lavoro;
art. 34: le misure del premio di produzione sono diminuite rispetto a quelle precedenti;
Le nuove retribuzioni risultano inferiori a quelle del 2008, maggiorate delle relative anticipazioni consigliate dallo stesso Sna: chi ha erogato le anticipazioni si trova in una situazione di svantaggio in confronto a chi non ha erogato nulla.
Pronta la risposta di Sna: “le eccezioni elencate – dice Elena Dragoni, vice presidente vicario Sna – non hanno alcun fondamento dal punto di vista giuridico. I migliori esperti del settore ci hanno assistito nella redazione del Ccnl e confortano le nostre tesi. È evidente l’uso strumentale che Anapa fa di alcuni refusi, che sono già stati corretti”.
SNA E UNAPASS A CONFRONTO
Unapass considera il contratto Sna una vera e propria prevaricazione nei confronti dei dipendenti. “Non siamo assolutamente d’accordo – conferma Pier Giorgio Pistone, componente della presidenza Unapass e responsabile dei rapporti sindacali – con i diritti negati ai dipendenti. Il contratto Sna, stipulato con sigle che non hanno niente a che vedere con la nostra categoria, lede la dignità delle persone, stabilendo, per i dipendenti, aumenti di soli 29 euro, per i prossimi dieci anni, senza nemmeno riconoscere gli arretrati dal 2007”.
E sui futuri aumenti, il dirigente Unapass insiste: “l’accordo Sna, nonostante l’art. 36 della Costituzione e gli art. 2113 e 2103 prevedano che non sia possibile ridurre gli emolumenti, sta fornendo ai datori di lavoro delle incredibili armi, anche laddove consente di cancellare le semi-festività e di modificare gli orari di lavoro a proprio piacimento. Non so se tali colleghi si rendono conto dei rischi a cui vanno incontro, visto che l’unico contratto di riferimento della categoria era e resta quello Anapa-Unapass e i diritti dei dipendenti non si prescrivono in costanza di rapporto”.
Secondo lo Sna, fino ad ora, sono 8.000 le quote versate, ma, secondo Unapass, i conti non tornano. “I 16 euro versati – avverte Pistone – sono per ogni singolo dipendente e non per singola agenzia, quindi, per avere una stima reale, bisognerebbe dividere i 9.000 dichiarati per il numero medio di dipendenti per agenzia.”
Infine, la questione della regolarità del contratto. “Abbiamo depositato l’Anapa-Unapass presso il ministero del Lavoro, che lo ha validato è passato a Inps e Inail: la conclusione è che il nostro contratto (tabelle e scatti di anzianità) è, oggi, già applicato da Inps e Inail: cosa che ancora non si può dire del contratto Sna”.
A queste obiezioni lo Sna risponde: “il nostro obiettivo nella negoziazione di questo nuovo Ccnl – risponde Dragoni – è stato quello di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali nelle agenzie e ciò garantisce indirettamente la salvaguardia della dignità dei lavoratori. Sna non dimentica mai che rappresenta gli agenti-datori di lavoro, ma rispetta sempre la dignità e i diritti dei lavoratori agenziali”.
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