IL DIALOGO APERTO TRA INTERMEDIARI E ISTITUZIONI EUROPEE
Jean-François Mossino, presidente della Commissione agenti del Bipar, ha raccontato in questa intervista dei dossier più importanti sul tavolo a Bruxelles: uno su tutti, una proposta sulla remunerazione dei prodotti finanziari d’investimento al dettaglio, che rischia di essere un precedente preoccupante per la distribuzione assicurativa
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13/03/2023
“Nonostante alcuni commenti e previsioni nefaste sul futuro della nostra professione, motivati dall’evoluzione normativa, del mercato, dei clienti e dall’arrivo di nuovi competitor, io continuo a pensare che ci sia un futuro importante per gli intermediari e per gli agenti di assicurazione in particolare”.
A ostentare fiducia è Jean-François Mossino, presidente della Commissione agenti del Bipar, nonché storico e conosciuto intermediario italiano da sempre impegnato a favore della categoria. Mossino, che non ha bisogno di presentazioni, è il riferimento degli agenti italiani in Europa, sia nel Bipar stesso, che rappresenta la posizione comune di agenti e broker, giacché i testi europei non fanno distinzione tra le due categorie, sia presso le istituzioni europee.
Lo spunto per questa intervista nasce dall’evento organizzato a Bruxelles da Mossino, in qualità di presidente della Commissione agenti del Bipar, e patrocinato da Stéphanie Yon-Courtin, eurodeputata di Renew Europe, membro della commissione Econ (Affari economici e monetari) e Imco (Mercato interno e protezione dei consumatori).
UN RUOLO IMPORTANTE PER LE AGENZIE
Un evento molto partecipato da parlamentari europei e addetti ai lavori, che aveva al centro i temi legati a Solvency II, con particolare riferimento agli effetti delle catastrofi naturali e degli eventi atmosferici estremi. “L’interesse delle istituzioni europee – ha raccontato Mossino a Insurance Review – è comprendere per quali ragioni le agenzie sono così importanti, non solo per le compagnie ma per tutto il sistema economico e sociale dei paesi membri”.
La distribuzione attraverso la consulenza, fatta dagli agenti per le Pmi e le famiglie, è molto diversa dalla vendita a distanza. Le agenzie, esse stesse delle piccole e medie imprese radicate sul territorio, possono offrire un supporto nei momenti importanti, quando si devono trasferire rischi, anche utilizzando strumenti digitali di relazione a distanza, cui si aggiunge sempre la professionalità e la sensibilità relazionale, soprattutto negli anni di vita del contratto assicurativo, quando c’è bisogno delle verifiche e delle messe a punto. “Partendo da questi punti – ha ricordato – abbiamo sottolineato l’importanza di avere organizzazioni radicate sul territorio che possano fare anche cultura sui rischi catastrofali e climatici, sollecitando le compagnie a migliorare i prodotti ed estendere le coperture assicurative”.
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LA PROPOSTA SUI PRODOTTI D’INVESTIMENTO AL DETTAGLIO
L’altro importante argomento all’ordine del giorno riguardava una recente proposta sui prodotti d’investimento al dettaglio (Ris), che sarà oggetto di dibattito a partire dal mese di maggio. “Il testo – ha spiegato Mossino – pretende che gli intermediari finanziari non percepiscano più provvigioni e che quindi i consumatori paghino un onorario per la consulenza”. La proposta non riguarda la distribuzione assicurativa: ma allora perché se ne sta occupando il Bipar? “È probabile – ha argomentato il presidente della Commissione agenti – che se passa questo principio sarà influenzata anche le distribuzione di prodotti assicurativi vita, con la conseguenza di un drastico abbassamento della qualità del servizio ai consumatori”.
Il tema è certamente delicato. Il modello, diffuso dal 2003 nei paesi scandinavi e, più recentemente, nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, soprattutto in questi ultimi, ha avuto un impatto “molto negativo”, ha precisato Mossino, “perché la tutela si è ridotta ai risparmiatori più facoltosi, giacché chi ha pochi risparmi e ha più difficoltà a remunerare la consulenza personalizzata, è costretto o a dover fare da sé, correndo rischi molto seri, oppure a dover rinunciare agli investimenti”.
LA PROVVIGIONE MUTUALIZZA L’ASSISTENZA
Il Bipar sostiene il principio che la provvigione permette di mutualizzare l’assistenza e il servizio esattamente come il premio della polizza mutualizza i rischi: “anche chi è meno abbiente deve potersi confrontare con un professionista per avere consulenza, approfondimenti e un’assistenza post contrattuale”, ha insistito Mossino, che ha ribadito come il Bipar abbia preso posizione per sollecitare gli interlocutori istituzionali “a ragionare per tempo e fermare questa proposta, evitando che passi una pratica che, dove è già applicata, non ha migliorato la competizione, la qualità della distribuzione, non ha ridotto i costi, ma ha solo portato a una più bassa qualità del servizio e quindi a una minor protezione del consumatore”. Il confronto è solo all’inizio.
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