SNA: UN’OPPORTUNITA’ DI CRESCITA SENZA PRECEDENTI
La tutela degli assicurati e gli obblighi di imprese e intermediari: qui si giocherà il futuro del sistema assicurativo italiano. Questa la visione di Sna che accoglie con entusiasmo la libera collaborazione
28/02/2013
“Il vento riformatore dell’Europa – esordisce Claudio Demozzi, presidente Sna (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione) – unito all’attenzione del Governo italiano e dell’Antitrust verso una categoria spesso dimenticata e un mercato obsoleto e ingessato, hanno portato alla tanto attesa libera collaborazione tra gli intermediari”.
Tra i vantaggi del D.L. crescita 2.0, in materia assicurativa, vi è quello di aver sancito una netta distinzione tra i soggetti del mercato assicurativo: imprese, intermediari professionali e canali distributivi. “Gli agenti, così come i broker – spiega Demozzi – possiedono una propria organizzazione imprenditoriale e professionale, indipendente dalle imprese (della cui organizzazione sopportano rischi e spese) ed è quindi giusto che sia loro garantita, per legge, la massima autonomia operativa, imprenditoriale e che siano nulle le clausole che ne impediscono l’esercizio.
Spetta principalmente agli agenti interpretare le esigenze dei clienti, i quali, non possedendo la conoscenza dei prodotti, del mercato, dei problemi gestionali e contrattuali dei sinistri, non sono in grado di operare in modo autonomo e corretto la comparazione e la valutazione delle diverse soluzioni assicurative. Per adempiere in modo adeguato a tali compiti, l’intermediario potrà oggi utilizzare nuovi strumenti, quali lo standard minimo Rca, la piattaforma tecnologica uniforme comune e la facoltà di cooperazione con altri intermediari (agenti, broker, banche): un’opportunità di crescita, di sviluppo, di evoluzione culturale e professionale, senza precedenti”.
L’ENTUSIASMO DEGLI AGENTI
A sostegno della bontà della norma, una recente indagine condotta da Iama Consulting, in collaborazione con Sna e Aiba, su un campione di oltre 2mila intermediari, conferma la reazione entusiasta della categoria, per il decreto. “Oltre l’80% degli agenti (83,8%) e il 92% dei broker si è dichiarato abbastanza o molto favorevole alla libertà di collaborazione tra intermediari e quasi il 90% degli agenti e oltre il 90% dei broker ha preannunciato che, nel 2013, intraprenderà attività di cooperazione con altri intermediari.
Il tempo ci dirà – conclude Demozzi – se gli agenti saranno in grado di trarre i benefici auspicati, di sfruttare fino in fondo questa nuova occasione e di garantirsi il mantenimento di un ruolo primario tra gli attori del mercato assicurativo italiano ed europeo del prossimo futuro”.
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