LA FIRMA ELETTRONICA AVANZATA TARGATA SNA
Il sindacato ha recentemente avviato nuove partnership per mettere a disposizione dei colleghi un sistema Fea autonomo rispetto a quello delle compagnie. Angela Occhipinti, che ha coordinato il progetto, spiega come è nata l’iniziativa e qual è il significato politico
23/05/2022
Proseguono le iniziative di Sna per favorire l’evoluzione digitale degli agenti. Dopo i servizi di pagamento SnaPay con carte di credito e debito e il bonifico Pis, sono state ora avviate nuove partnership per la firma elettronica avanzata (Fea) dei documenti assicurativi.
Si tratta di formule che rispettano le normative in vigore sulle firme digitali e il Codice delle assicurazioni, che prevede l’utilizzo di questa modalità di firma per i documenti precontrattuali e contrattuali.
Iniziative che sono il diretto proseguimento del progetto Kit digital agency (Kda), avviato sul finire del 2017 per favorire percorsi coerenti nelle iniziative spesso attuate in ordine sparso dalle agenzie, fornendo una sorta di cassetta per gli attrezzi all’agente per la propria strategia digital, parallelamente a quella delle compagnie. A spiegare i motivi che hanno spinto il sindacato a proporre un proprio servizio di Fea è Angela Occhipinti, componente dell’Esecutivo nazionale di Sna e responsabile del progetto Kda, che assieme ai colleghi agenti Michele Cocco di Cagliari ed Edoardo Gilardino di Biella si è occupata di coordinare l’iniziativa sulla firma elettronica.
COME È NATO IL PROGETTO
“La pandemia – dice – ha accelerato i processi digitali, tra cui i sistemi di pagamento diretto e la firma elettronica, un sistema che molte compagnie già adottavano. Tuttavia – aggiunge – con un sistema digitale di compagnia si può solo firmare il contratto di polizza”. Restava scoperto tutto l’ambito riguardante l’informativa precontrattuale. “Ci siamo richiamati al Regolamento Ivass n. 40/2018, che all’articolo 62 prevede che i distributori favoriscano l’utilizzo della firma dematerializzata. Da lì è partito il progetto, dapprima cercando con i nostri legali di individuare quali fossero i riferimenti normativi per definire le caratteristiche tecniche della firma elettronica. Poi abbiamo cercato di capire quali delle tre firme dematerializzate (firma elettronica semplice, firma elettronica avanzata e firma elettronica qualificata, ndr) facesse al caso nostro. La scelta è caduta sulla firma elettronica avanzata poiché era l’unica tra le tre tipologie che si poteva costruire liberamente e che, tra le altre cose, dava delle garanzie di efficacia probatoria. A quel punto siamo passati alla ricerca sul mercato di partner con cui offrire il servizio”.
SEMPLIFICARE L’ATTIVITÀ
Occhipinti spiega che non è stato semplice individuare una tipologia di firma elettronica che fosse già confacente alla struttura di un’agenzia, e che potesse gestire tutti i processi pre contrattuali e contrattuali. “Abbiamo cercato tra le proposte già esistenti sul mercato, adattandole alle nostre richieste. Il nostro studio si è focalizzato nell’individuare soluzioni che sposassero appieno il nostro obiettivo, cioè quello di fornire ai colleghi uno strumento compliant e che semplificasse l’attività”.
Lo strumento individuato, secondo Occhipinti risulta molto utile soprattutto per coloro che operano nel plurimandato, “poiché l’agente plurimandatario che deve preparare diversi contratti con la firma digitale sarebbe oggi comunque obbligato a utilizzare una soluzione propria per la documentazione precontrattuale. Noi ci siamo organizzati per semplificare questo processo e renderlo compliant, sia per la parte regolamentare, sia per la parte amministrativa, nei confronti della compagnia”.
SIGNIFICATO POLITICO
Al lancio del servizio lo Sna sui propri canali di informazione ha sottolineato che “questi sistemi possono essere utilizzati in autonomia dagli agenti, bypassando quelli predisposti dalle compagnie”. Secondo Occhipinti, il significato politico principale è quello di “far intraprendere un percorso per l’agente di digitalizzazione autonoma e indipendente da quella della compagnia”, sebbene i due sistemi, sottolinea, devono comunque riuscire a parlarsi tra di loro.
“La digitalizzazione finora è intesa come un processo che viene intrapreso dalla compagnia, invece politicamente lo Sna vuole indirizzare i propri iscritti ad avviare una propria forma autonoma di digitalizzazione, andando nella direzione della semplificazione di tutti i processi. Questa è la linea guida su tutto”. Anche perché, osserva ancora Occhipinti, “nel momento in cui io agente intraprendo questo percorso lo faccio autonomamente, calandolo in modo consapevole sulla mia specifica realtà. Il nostro intento, dunque, è quello di arrivare a un futuro in cui il digitale diventa uno strumento di utilizzo per tutti, attraverso il quale l’agente possa organizzare i propri processi in sintonia con quelli della compagnia”. Questa iniziativa, inoltre, “prende spunto anche dall’autonoma titolarità dei dati attraverso cui intraprendere un percorso meno subordinato alla compagnia”.
Infine, conclude Occhipinti, “abbiamo potuto appurare quanto la firma digitale riesca a mettere ordine in tutti i processi, anche riguardo all’esatta esecuzione nei confronti della compagnia. È uno strumento che ha benefici per tutti gli attori: cliente, intermediario e compagnia”.
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