LIBERA COLLABORAZIONE: PIU’ TRASPARENZA PER IL CLIENTE
Giudizio positivo di AIBA sulla libera collaborazione tra intermediari, che incentiva la mobilità del mercato e tutela maggiormente il cliente
28/02/2013
“La libera collaborazione – afferma Francesco G. Paparella, presidente Aiba – rappresenta una disposizione che ci allinea agli altri paesi europei, dove la collaborazione tra intermediari ha innescato, da tempo, meccanismi virtuosi di contenimento dei costi. In particolare – continua – la nuova disposizione rimuove i vincoli che hanno finora frenato il mercato eliminando le barriere che impedivano la collaborazione tra intermediari iscritti nelle diverse sezioni del Rui, a integrazione delle forme di collaborazione già ammesse dall’Isvap (broker con agente e non viceversa; broker retail e broker wholesale)”.
TRASPARENZA VERSO IL CLIENTE
Il nuovo impianto legislativo prevede anche rigorosi presidi nei confronti dei clienti, in termini di trasparenza: “l’intermediario ha l’obbligo di informare il cliente che l’attività di intermediazione è svolta in collaborazione con altri professionisti e deve comunicare l’identità e la sezione di appartenenza al Rui del collaboratore. Inoltre, grazie ad un’informativa trasparente, il cliente potrà verificare che la presenza di più intermediari non produrrà aumento dei costi, ma maggiore consulenza; la provvigione viene stabilita a monte dalla compagnia ed è fissa, indipendentemente dal numero di intermediari che intervengono, laddove, se due o più professionisti cooperano alla conclusione di un affare, la provvigione viene suddivisa tra la catena di intermediari e il cliente pagherà la stessa cifra, sia che acquisti una copertura da un agente o da un agente che collabora con un broker”.
NUOVI SCENARI
La possibilità introdotta dalla legge di collaborare con le banche apre nuovi e importanti scenari di business per i broker che potranno instaurare una serie di rapporti con istituti locali, quali piccole banche popolari e casse di risparmio, senza strutture interne preparate. “L’intervento dei broker riguarderà prevalentemente prodotti retail, come Rc auto e prodotti di tutela per la persona, la famiglia e la casa, garantendo quella consulenza di qualità percepita dalla clientela come dimostrano i risultati del 2012: in controtendenza, i broker hanno aumentato la loro quota di mercato, testimoniando la capacità nel trasferire alla clientela il proprio valore professionale e nel guidare le aziende verso scelte consapevoli, in momenti in cui la protezione assicurativa assume un’importanza determinante. Non è un caso se almeno il 70% dei rischi industriali del Paese è gestito dai broker”.
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