TRE VOLTE DEMOZZI
Nessun colpo di scena: il presidente uscente dello SNA è stato riconfermato per un altro triennio, assieme a gran parte dell'esecutivo nazionale. Tra i temi caldi affrontati nella sua relazione congressuale, il numero uno del sindacato ha messo l'accento sulla necessità di vigilare sull'applicazione del plurimandato, e sull'urgenza di rinnovare l'ANA 2003
21/05/2017
Come ampiamente previsto alla vigilia, il 50esimo congresso nazionale dello Sna non ha riservato colpi di scena. Anche per i prossimi tre anni sarà Claudio Demozzi a guidare il Sindacato nazionale agenti. Un esito che è stato tutt’altro che imprevedibile, vista anche la presenza di una sola lista in campo.
Nella sua relazione il presidente di Sna ha toccato tutti i fronti caldi verso cui in questo momento è rivolta l’attenzione degli agenti: dal Ccnl dei dipendenti di agenzia al salvataggio del Fondo pensione agenti, dalla necessità di rinnovare l’Ana alla prossima introduzione dell’Idd. Proprio la direttiva europea ha a che vedere con la scelta di anticipare di due mesi la data del congresso. Come ha spiegato Demozzi, il sindacato voleva sedersi al tavolo tecnico che il ministero dello Sviluppo economico ha istituito su questo tema “con un’ampia delega congressuale”.
NO A PRODOTTI TROPPO STANDARDIZZATI
Inquadrando l’attuale situazione del mercato assicurativo, Demozzi ha sottolineato che le compagnie “appaiono incapaci di reagire alla costante perdita di premi con politiche di offerta, incapaci cioè di intercettare la nuova domanda”. Alle imprese viene rimproverato di “adottare una semplificazione spinta dei processi di acquisto della polizza da parte del cliente, anche attraverso una standardizzazione estrema e un impoverimento dei contenuti contrattuali. Il risultato di simili strategie – ha evidenziato – non può che essere un impoverimento dell’offerta”. Una volta tracciato lo scenario, Demozzi ha poi affermato che la contrattazione di secondo livello ha ormai mostrato “tutti i limiti dei cosiddetti sistemi variabili, incentivanti, premianti, nel garantire agli agenti la sufficiente serenità e stabilità anche sul piano prettamente economico”: per questo motivo il Comitato dei Gaa di Sna ha deciso di porre come centrale la revisione dei minimi provvigionali.
OCCHI APERTI SULL’APPLICAZIONE DEL PLURIMANDATO
Mentre sul fronte del presidio di strumenti operativi come il plurimandato o le collaborazioni, Demozzi ha ricordato che l’esecutivo nazionale ha agito in ogni sede istituzionale. “Ho consegnato personalmente un nuovo dossier all’Antitrust contenente troppi casi di provvedimenti coercitivi e ritorsivi delle rispettive mandanti nei confronti di colleghi che non si sono piegati a illegittimi obblighi di fedeltà forzata, di esclusiva di fatto. Non è più accettabile che talune compagnie limitino la libertà negoziale e l’autonomia professionale degli agenti ponendo ostacoli e attuando vere e proprie ritorsioni”, ha tuonato Demozzi.
L’ANA VA RINNOVATO
Addentrandosi del complicato tema della negoziazione tra agenti e imprese, il presidente di Sna ha ricordato che da tempo il sindacato sta studiando possibili ipotesi di rinnovo dell’Ana 2003. “L’idea – ha spiegato – sarebbe quella di non stravolgere completamente l’impianto normativo attuale dell’accordo, ma di apportarvi qualche doveroso, opportuno aggiustamento e ammodernamento”. Demozzi ha poi voluto fermamente respingere le accuse “di aver compromesso la trattativa con l’Ania avendo presentato il noto esposto all’Antitrust contro i limiti posti illecitamente dalle compagnie alla libertà professionale degli agenti”, sottolineando di aver voluto rimuovere quello che ha definito “un alibi confezionato ad arte” attraverso il parere pro-veritate favorevole dell’ex presidente Agcm, Antonio Catricalà. “Il parere, che pesa come un macigno, ha aperto nuovamente la strada alla contrattazione nazionale con le imprese e ha eliminato l’alibi di chi si nascondeva dietro le conseguenze del provvedimento Antitrust per mantenere posizioni di immobilismo e di scarsa disponibilità”. Il riferimento è alle accuse mosse allo Sna da Anapa, associazione nei confronti della quale Demozzi, nella propria relazione, ha lanciato più volte delle stoccate. Come quando a parlato di “errori, macroscopici, commessi secondo noi da Anapa su tutti i fronti caldi per la categoria, come il Fonage, il Ccnl, il rinnovo Ana”. Oppure come quando ha ribadito l’invito, a quei Gaa che sono iscritti sia allo Sna sia ad Anapa, di evitare la doppia iscrizione, smettendo di versare i contributi e cancellandosi dall’elenco dell’associazione presieduta da Vincenzo Cirasola.
PER GLI AGENTI UN FUTURO NON SEMPLICE
“Abbiamo fatto molto – ha affermato Demozzi – affrontando e superando già tanti e grandi problemi, ordinari e soprattutto straordinari; ma moltissimo è ancora da fare”. Secondo il presidente di Sna, per gli agenti di assicurazione il futuro si prospetta “tutt’altro che semplice”, e il sindacato nazionale deve adoperarsi in ogni modo “per fornire agli iscritti tutti gli strumenti per dare loro la possibilità non solo di restare sul mercato, ma di esserne protagonisti. Per raggiungere questo obiettivo – ha osservato – l’autonomia delle agenzie rispetto alle mandanti deve essere ribadita, accresciuta, concretizzata, per consentire agli agenti di svolgere appieno quel ruolo consulenziale che essi rivendicano, e che anche la Idd da loro pretende”.
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