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IL RISK ASSESSMENT DELLE PMI È DATA DRIVEN
La soluzione CRIF Digital Risk Assessment consente di ridurre il protection gap delle imprese innovando la gestione dei rischi
16/11/2021
In Italia il segmento delle Pmi è storicamente sottoassicurato: secondo dati Ania, con circa 17 miliardi di premi sui rami danni (escluso il motor), l’Italia ha un rapporto premi/Pil pari a circa l’1%, decisamente inferiore alla media dei principali Paesi europei (2,6%). “La gran parte delle Pmi non ha risorse specializzate nel risk management. Compagnie e intermediari possono affiancare le imprese in un percorso di risk awareness e gestione degli imprevisti e, grazie soprattutto a soluzioni che valorizzano al meglio le tecnologie digitali, possono migliorare la capacità delle Pmi di gestire in maniera strutturata i rischi aumentando la resilienza dell’intero sistema”, spiega Elisabetta Di Luca, principal, offering development – Insurance Market – Italy di CRIF.
Per consentire ai player assicurativi di cogliere queste concrete opportunità, CRIF ha sviluppato una soluzione data driven e innovativa che permette a compagnie e broker di rendere profittevole e sostenibile la raccolta delle informazioni, integrando quelle ufficiali già disponibili con quelle fornite dall’impresa, e di far evolvere l’offerta di prodotti e servizi in linea con le reali esigenze dell’impresa stessa, tramite coperture più ampie e mirate. CRIF Digital Risk Assessment trasforma i processi di onboarding e risk assessment, spesso ancora manuali, onerosi e destrutturati, in processi user friendly e seamless, grazie a tecnologie digitali, analytics sviluppati con AI e metodologie machine learning che integrano business insight.
Compagnie e broker ottengono un’impronta digitale di rischio della Pmi e strumenti efficaci per la stima degli impatti di un determinato evento sul bilancio. La probabilità di default può essere calcolata sulla base di diversi scenari a medio e lungo termine, permettendo ai broker di valorizzare adeguatamente prodotti e servizi proposti e alle compagnie di quotare le coperture in maniera risk based e in tempo reale. A seconda del tipo di rischio, a partire da serie storiche di elevata profondità e modelli previsionali di frequenza e severità dei danni, CRIF Digital Risk Assessment analizza le informazioni puntuali dell’impresa e relativi asset e valuta il profilo di vulnerabilità, per arrivare alla miglior stima dei possibili danni diretti (danni materiali) e indiretti (perdita di fatturato).
“Il risk assessment automatizzato, digitale e data driven di CRIF contribuisce all’evoluzione della relazione tra imprese, broker e compagnie in una logica win-win tra business partner. Un cambio di paradigma in cui la raccolta delle informazioni non è più unicamente finalizzata alla valutazione del rischio, ma diventa parte integrante della value proposition assicurativa e fornisce all’impresa un reale supporto per la gestione dei rischi, contribuendo all’evoluzione del sistema in coerenza con le ambizioni del Pnrr”, conclude Di Luca.
Per maggiori informazioni: marketing@crif.com
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