L’AGENDA DI IVASS: CONCORRENZA E DIGITALIZZAZIONE

La competizione fra i produttori nel settore assicurativo è la prima tutela dei consumatori. È il dogma del presidente dell’autorità di vigilanza, Luigi Federico Signorini, nonché la stella polare che guiderà il suo incarico. Compagnie avvisate: su ristori e tecnologia bisogna fare meglio

L’AGENDA DI IVASS: CONCORRENZA E DIGITALIZZAZIONE
Ripartono i dividendi. Da fine settembre l’Ivass, in linea con le indicazioni di Eiopa, lascerà cadere la raccomandazione sulla non distribuzione dei privilegi agli shareholder del settore assicurativo. Anche questo è un segnale di ritrovata normalità, di necessità di ripartire dopo quasi due anni di pandemia. Via libera, quindi? Non proprio. 
Le compagnie, del resto, hanno effettivamente fatto proprie le raccomandazioni di Ivass sull’argomento, ricevendo per questo un elogio da parte del presidente, Luigi Federico Signorini, nel corso della relazione annuale: “in altri Paesi dell’Unione – ha commentato Signorini – si sono invece viste divergenze, talora serie, anche nell’approccio dei supervisori al tema”. 

RISTORI: COMPAGNIE AVVISATE

Dando atto, quindi, ai player italiani di aver adottato con responsabilità le limitazioni nell’interesse del sistema, il numero uno di Ivass ha sottolineato come emerga “ancora una volta l’importanza di un’azione più coordinata rispetto a quella prevista dall’attuale assetto istituzionale, nell’interesse dell’integrità del mercato unico e della tutela della sua stabilità complessiva”.
Eppure le compagnie italiane non sono state altrettanto disponibili e diligenti per quanto riguarda i ristori agli assicurati, tema molto caro all’Ivass. Nonostante tutte le difficoltà del 2020, il mercato ha tenuto molto bene. 
A questo proposito, l’autorità di vigilanza ha richiamato più volte le compagnie, definendo “ritardatari” i player del mercato che non hanno riconosciuto forme di ristoro ai propri assicurati, derivanti dai risparmi realizzati nei periodi di lockdown e crollo della frequenza dei sinistri: “i ritardatari – ha sentenziato Signorini durante la relazione – dovrebbero riesaminare urgentemente la questione”. 


I PROFITTI STABILI DELLE COMPAGNIE ITALIANE

Secondo i dati presentati da Ivass, nel primo semestre dello scorso anno la flessione degli indici patrimoniali è stata significativa, a causa dell’aumento dello spread dei titoli corporate e governativi e dei movimenti della curva dei tassi privi di rischio. Nella seconda parte dei 2020, però, il solvency ratio medio di mercato ha raggiunto un livello leggermente superiore a quello precedente alla pandemia, (243% contro il 235% della fine del 2019). Nei primi mesi del 2021 il miglioramento è continuato, grazie all’ulteriore attenuazione delle tensioni finanziarie. 
I profitti delle assicurazioni italiane sono pressoché stabili, con un Roe all’11,6%, ma la sostanziale stabilità riflette andamenti opposti. Nel settore vita, gli utili sono calati del 20% e la raccolta è diminuita del 4%, mentre nel settore danni i profitti sono cresciuti del 45%, grazie all’Rca, con oneri relativi ai sinistri calati quasi del 20%.



I RISCHI DELL’OUTSOURCING

L’altro grande tema sotto osservazione è la digitalizzazione. La premessa, scontata, è che la tecnologia apra grandi possibilità sia alle compagnie sia ai clienti, rendendo più efficiente la gestione delle attività, il controllo dei rischi, aiutando anche nel rispetto delle norme e trainando la concorrenza. Ivass, però, ha messo in guardia le compagnie dall’uso eccessivo dell’outsourcing, riservato a pochi grandi operatori digitali: “l’outsourcing – ha ricordato Signorini – non cambia le responsabilità dell’impresa per il corretto ed efficiente funzionamento delle operazioni; esso accresce, non riduce, la necessità di presidi di governo, organizzativi e operativi pienamente adeguati e funzionanti”. La concentrazione delle attività esterne in un numero ristretto di grandi operatori, se da un lato riduce i costi (e magari migliora l’efficienza), dall’altro “intensifica il rischio sistemico”.


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TECNOLOGIA: NON BASTA INNOVARE, SERVE ARMONIZZARE

Ivass ha anche annunciato un’indagine sull’intelligenza artificiale, per evitare “il rischio di introdurre discriminazioni indebite”. L’azione di Ivass si focalizzerà sul ricorso da parte di compagnie e intermediari ad algoritmi avanzati nei rapporti con gli assicurati, al fine di “rilevare l’intensità e le modalità del ricorso a tali strumenti, non per frenarlo, ma per scongiurare il rischio di abusi”.
Un altro punto che riguarda la digitalizzazione è l’adozione degli strumenti di ultima generazione. Questi, spiega Signorini, sono stati in effetti adottati da molte compagnie, che non hanno però ancora pensato a reimpostare “l’intero sistema informativo aziendale sulla base di un’architettura razionale, integrata e flessibile”. Dalla vigilanza, emerge che molte imprese hanno “accumulato ritardi non da poco in questo campo”. Secondo Ivass, è necessario “superare le frammentazioni dei sistemi informativi, integrare applicativi e archivi”. Solo così il settore potrà rispondere all’ingresso nel mercato di competitor esogeni.




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IL MANTRA DELLA CONCORRENZA

La convinzione dell’Istituto è che debba essere la concorrenza ad assicurare l’efficienza al sistema assicurativo e la tutela dei consumatori. “La concorrenza fra produttori è la prima tutela dei consumatori”, ha sottolineato Signorini.
Il nuovo preventivatore Rca, attivo in fase sperimentale dal 3 maggio scorso, ha proprio lo scopo di consentire a chiunque di comparare le offerte del contratto base Rc auto delle compagnie assicurative. Attraverso la crescita della trasparenza e della comparabilità delle offerte, fa sapere Ivass, il preventivatore sarà un utile strumento per agevolare le decisioni degli assicurati e accentuare significativamente le dinamiche concorrenziali. 
“Nel dettare le regole che ci competono, continueremo a promuovere una sempre maggiore trasparenza e una comparabilità sempre più agevole. Faremo ogni sforzo per eliminare adempimenti resi inutili dall’evoluzione del mercato e sfoltire la burocrazia a carico sia degli assicurati, sia degli operatori”, ha concluso Signorini. 

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