LE ASSICURAZIONI MONDIALI NEL 2013

Nell’ultimo studio Sigma, pubblicato da Swiss Re, si punta il faro sui risultati del mercato assicurativo nell’anno appena trascorso: la crescita nella raccolta premi rallenta, soprattutto a causa della poca spinta da parte del ramo vita nei mercati più sviluppati

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👤Autore: Matteo Cominelli Review numero: 16 Pagina: 18 - 19
L’economia mondiale post crisi è ancora alla ricerca di un punto di assestamento dal quale ripartire con una crescita che si possa definire tale. I risultati del 2013, secondo l’analisi Sigma di Swiss Re rilasciata a giugno, non si sono discostati di molto da quelli del 2012. Crescita sì, ma al di sotto di quelle che erano le previsioni e i trend di lungo periodo: tra i mercati avanzati, il risultato migliore è stato ottenuto dal Nord America, anche se gli Stati Uniti hanno subito una battuta d’arresto. La crescita dei Paesi dell’Europa occidentale è tornata a rallentare. Mentre i Paesi emergenti hanno dovuto affrontare un anno pieno di difficoltà, causate in parte dalla scarsa domanda proveniente dalle altre economie.


UNA CRESCITA COSTANTE, MA SOTTO LE ASPETTATIVE

Nello specifico del settore assicurativo, i premi raccolti globalmente dall’industria nel 2013 ammontano a 4.641 miliardi di dollari, l’1,4% in più rispetto al 2012. Anno nel quale però si era registrata una crescita del 2,5%. Il comparto vita, dal quale ci si aspettavano performance migliori, non ha retto il calo delle vendite in Nord America e nei mercati asiatici, e ha visto una crescita minima dello 0,7%. Migliori, ma sempre al di sotto di quelli del 2012, sono stati i risultati del ramo danni: un +2,3% su cui hanno inciso tutti i mercati, sviluppati ed emergenti.
Per il settore assicurativo in generale, invece, segnali positivi dal punto di vista dei profitti, in rialzo nonostante i tassi di interesse continuino a rimanere bassi.





RAMO VITA: RITMI LENTI, MA L'EUROPA TORNA A SPERARE

Nonostante l’economia globale stenti a mostrare segni di ripresa, il settore assicurativo vita in Europa occidentale ha guadagnato il 4% rispetto all’anno precedente, dopo un triennio in calo. Anche l’Oceania e i nuovi mercati hanno ottenuto buoni risultati, migliorandosi rispettivamente del 9 e del 6,5%. Anche Cina e India, dopo un calo delle vendite nel 2012 dovuto ad alcune novità normative, sono tornate a crescere.
Nel complesso, la raccolta premi vita nel 2013 si è fermata a 2.608 miliardi di dollari, poco più che nel 2012 (+0,7%). L’improvviso stop negli Stati Uniti, dove il comparto ha visto una contrazione del 7,7% ha sorpreso anche gli analisti di Swiss Re, che si aspettavano risultati diversi visti i buoni dati relativi al mercato del lavoro e a quello immobiliare. Ma il mancato rinnovo di alcuni accordi con i grandi clienti che avevano fatto la fortuna degli assicuratori nel 2012 ha mischiato le carte in tavola.


RAMO DANNI: GLI EMERGENTI TRAINANO LA CRESCITA

2.033 miliardi di dollari di premi, +2,3% dopo un +2,7% nel 2012. Ma da sottolineare, quando si parla del comparto danni, è l’assoluta forza dei mercati emergenti, che hanno visto una crescita dell’8,3%. Mentre altrettanto non si può dire delle compagnie del blocco europeo, in particolare in centro ed Est Europa. Quando si parla di Paesi emergenti, in questo caso, si fa riferimento in particolare alla Cina e al Sudest asiatico, dove i nuovi ricchi hanno a disposizione sempre più risorse e devono affrontare esigenze mai affrontate in precedenza. Nuovi asset da proteggere, il più importante dei quali sta diventando l’automobile, hanno portato a un aumento notevole delle polizze acquistate. In controtendenza invece l’India, dove l’ottimo +8,9% del 2012 è stato ridimensionato da un +4,1%. Segno che in generale l’economia del Paese sta rallentando e che non tutto ruota più attorno agli affari come qualche anno fa.
Risultati stagnanti invece per le economie occidentali: la riforma fiscale introdotta in Corea del Sud ha rallentato la crescita, fermatasi all’1,7%. Stesso identico risultato per gli Stati Uniti, mentre in Canada la raccolta è aumentata del 3,2%. Tutti risultati che evidenziano le difficoltà globali dei mercati sviluppati, che sono passati da una crescita media dell’1,9% nel periodo 2003-2007 a una dello 0,7% dopo la crisi.


QUALE FUTURO PER IL SETTORE?

Secondo gli analisti di Swiss Re, i prossimi anni non dovrebbero prevedere particolari sorprese: un ritorno alla crescita nei mercati sviluppati e risultati ancora positivi in quelli emergenti. In particolare, l’auspicata stabilità dell’economia in generale, e del mercato del lavoro in particolare, dovrebbe essere di supporto al business assicurativo nei Paesi occidentali. Mentre in Cina e in India il ritmo di crescita dovrebbe ritornare su ottimi livelli, come visto negli anni precedenti.
Infine, non bisogna dimenticare come un’altra componente fondamentale per analizzare lo stato di salute del settore sia quella degli investimenti. Visti i bassi tassi di interesse introdotti dopo il 2008, i risultati degli ultimi anni non sono stati sicuramente buoni. Ma nel 2013, in particolare in Usa e Regno Unito, i tassi sono cresciuti, e pare che il trend continuerà fino al 2017. Ecco quindi aprirsi le porte di nuove sfide per le compagnie: l’innalzamento dei tassi di interesse, nell’immediato, non porterà alcun aumento tangibile nei rendimenti. Non un rimedio istantaneo, quindi, ma un buon segnale per cercare di riprendere la corsa dopo gli ultimi anni.


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