VERSO UN NUOVO MODELLO EUROPEO DI ASSICURAZIONE
Lo immagina, e lo auspica l’Ivass, che nella relazione annuale evidenzia punti di forza e storiche criticità del settore assicurativo italiano. Dall’emergenza Covid-19, il comparto esce con qualche incertezza in più: c’è bisogno di ripensare la collaborazione tra pubblico e privato, anche in vista della prossima crisi sistemica
08/07/2020
Il comparto assicurativo aveva chiuso un 2019 molto positivo, con una raccolta a circa 140 miliardi di euro, una grande espansione del ramo vita, ma anche con una buona crescita per i settori salute e altri rami danni. La contrazione dell’1% dell’Rca, a sostanziale parità del parco auto, denotava ancora una volta una riduzione dei prezzi (-2,7% anno su anno). Poi è arrivato il nuovo coronavirus che ha bloccato l’Italia e il mondo. Di fronte a una sfida epocale, il settore dei rischi ha dato prova di resilienza ma ha anche mostrato in maniera lampante le storiche criticità di sistema che, sul lungo periodo, peseranno sullo sviluppo.
In occasione della relazione annuale del presidente di Ivass, Daniele Franco, l’Istituto ha fatto il punto della situazione sulla prima parte dell’anno e ha dettato le priorità per prossimo futuro. Serve più assicurazione, più collaborazione tra settore pubblico e settore privato, e una migliore educazione assicurativa. L’uscita ancora condizionata dalle evidenti limitazioni alla normale vita di tutti i giorni dall’emergenza Covid-19 si porta dietro un bagaglio di maggiori incognite, ma anche qualche certezza e punto di forza.
SOLVENCY RATIO: INTERVENTI SOTTO IL 130%
Per esempio, sappiamo che il settore è solido: grazie anche all’eredità del 2019, quando redditività e solvibilità erano i fiori all’occhiello delle compagnie. L’anno scorso il Roe medio del settore ha raggiunto il 12%, un dato che è il doppio rispetto al 2018; mentre la solvibilità a dicembre era al 240% in media, cioè 2,4 volte il minimo fissato dalla normativa.
In questo scenario, a fine marzo, fa sapere Ivass, c’è stata una flessione del 25% del Solvency ratio medio di mercato: per questo l’Istituto ha iniziato un monitoraggio della solvibilità e della liquidità che ha portato a interventi nei confronti di imprese con Solvency ratio sotto il 130%. Allo stesso tempo, però, le compagnie hanno seguito le raccomandazioni di Ivass e non hanno distribuito (sospesi o rinviati) dividendi per circa 4,4 miliardi di euro.
La pandemia ha fatto emergere anche nuove esigenze di protezione presso la popolazione e il mercato ha accompagnato il sorgere dei nuovi bisogni con varie iniziative. La sospensione forzata delle attività economiche ha messo in evidenza questioni cruciali di sostegno al reddito.
LE COMPAGNIE RISTORINO I CLIENTI
Dall’altra parte la riduzione della circolazione ha comportato, secondo le simulazioni di Ivass, una contrazione del 50% della frequenza sinistri, con un risparmio per le compagnie tra 36 e 41 euro per polizza tra il primo febbraio e il 15 maggio: alla luce di questa evidenza, l’Istituto si attende che le compagnie mettano in campo misure di ristoro per gli assicurati.
Come si diceva, anche nel 2019 è proseguita la discesa del prezzo dell’Rca, -22% in sei anni. Tra il 2012 e il 2018 il divario del costo della polizza rispetto ai principali Paesi europei si è ridotto da 200 a 90 euro.
Restano aree con prezzi molto alti soprattutto per i giovani, ed è anche per questo motivo che l’Ivass ritiene non più procrastinabile una riforma complessiva e organica dell’Rc auto, che tenga conto delle nuove abitudini e dell’espansione delle nuove tecnologie.
Daniele Franco, presidente di Ivass
I CANTIERI APERTI: POG, MISTERY SHOPPING, ARBITRO ASSICURATIVO
Tornando all’attività di vigilanza, l’Ivass ha enfatizzato soprattutto il tema della vigilanza di condotta di mercato, una responsabilità che fa carico in primis agli operatori, mentre per quanto riguarda l’azione dell’Istituto, grande attenzione è stata riservata alla Pog: l’obiettivo di Ivass è agire sia in fase assuntiva, sia in quella liquidativa. Nella relazione del presidente Franco emerge come occorra più chiarezza e comparabilità nei prodotti offerti, mentre nella gestione del contratto e in quella dei sinistri vanno tutelati l’applicazione delle clausole e il tempestivo risarcimento. Su questi punti saranno presto emanati i regolamenti in materia, con una più chiara ripartizione di competenze tra Ivass e Consob.
Sempre per quanto riguarda la vigilanza, l’Istituto ha ottenuto il sostegno finanziario dall’Unione Europea per la definizione di una nuova metodologia di mistery shopping, di cui sono stati previsti due esercizi pilota per le vendite dirette e online. Più in generale, Eiopa è impegnata ad armonizzare l’azione dei regolatori nazionali, con l’obiettivo di strutturare nuove pratiche condivise.
Proseguono, infine, i lavori per l’avvio dell’Arbitro assicurativo, per il quale sono state già assunte le nuove risorse che se ne occuperanno, ed è pronta la struttura tecnologica: tutto dipenderà dai regolamenti attuativi ancora pendenti al ministero.
SERVE PIÙ ASSICURAZIONE
In tutto questo, il futuro è condizionato dalla crisi che stiamo vivendo e che ha già impartito importanti lezioni. Sono state prese dai governi nazionali e continentali misure senza precedenti anche in ambiti in cui una più ampia diffusione delle polizze avrebbe garantito più velocità d’intervento e miglior sostegno alle famiglie e alle imprese.
Per l’attività assicurativa vanno trovate nuove vie di cooperazione pubblico-privato. Al momento non esiste un mercato in grado di mitigare il rischio di pandemia soprattutto nella business interruption. Occorre riflettere sui modelli di valutazione del rischio. Il mercato assicurativo deve giocare un ruolo a livello europeo attraverso un modello che dovrebbe estendersi a tutti i rischi con carattere catastrofico: pandemie, eventi naturali ma anche minacce cyber.
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