LA CULTURA DEL RISCHIO FA CRESCERE L’IMPRESA
Il risk management è una disciplina che richiede conoscenza dell'azienda, competenze specifiche e qualità personali: caratteristiche che non si imparano sui tradizionali banchi di scuola, ma che sono sempre più richieste per contribuire a guidare il business in uno scenario di incertezza come quella attuale. In questo la formazione professionale gioca un ruolo fondamentale
14/01/2018
La classifica dei rischi emergenti per le aziende è caratterizzata negli ultimi anni da forti cambiamenti, con una top ten che spesso varia nel giro di pochi mesi: i rischi classici stanno lasciando il posto a quelli più legati a situazioni di grande volatilità come il rischio geo-politico e i grandi eventi meteorologici, o in rapida evoluzione come il rischio tecnologico. Per chi, come le aziende, fonda il proprio modello di business sulla capacità di progettazione strategica, saper far fronte alle minacce più o meno prevedibili diventa una competenza chiave. La funzione di risk management ha un ruolo fondamentale nel rendere l’impresa pronta e resiliente di fronte a possibili momenti di difficoltà: ma anch’essa sta cambiando, e deve oggi puntare non solo su competenze tecniche ma anche su soft skill che vanno apprese o affinate. Proprio in queste materie si distingue la formazione specialistica di Cineas, consorzio universitario non profit fondato dal Politecnico di Milano nel 1987 e scuola di formazione manageriale in risk management e loss adjusting. Cineas ha appena inaugurato il 31° anno accademico, e in questa occasione è stato fatto il punto sulle attività del consorzio che conta oggi 58 realtà associate, tra cui cinque università e quindici compagnie assicurative. Il 2017 ha portato molte novità, sia nell’offerta formativa sia nel team di Cineas, prima tra tutte la più recente, con le dimissioni di Adolfo Bertani dalla carica di presidente e la sua nomina, per acclamazione, a presidente onorario.
SAPER GESTIRE IL RISCHIO FA BENE AL BUSINESS
Il professor Carlo Ortolani, vicepresidente vicario del consorzio, tiene a sottolineare prima di tutto il ruolo della gestione del rischio nel successo di un’azienda. “Una conferma arriva dall’Osservatorio che Cineas realizza in collaborazione con l’area studi Mediobanca, da cui emerge che le medie imprese italiane che gestiscono i rischi ottengono un +31% di Roi. Utilizzare gli strumenti del risk management nei processi di governance d’impresa più globali e strategici – osserva Ortolani – significa avere una maggiore tendenza all’innovazione e possedere le caratteristiche per competere anche nei contesti di Industry 4.0”.
L’Osservatorio ha misurato anche le situazioni che gli imprenditori hanno definito come maggiormente critiche per il proprio business: il fattore che più condiziona in modo negativo è la perdita di un cliente chiave (87% delle risposte), pesano meno la perdita di collaboratori particolarmente qualificati e fornitori cardine (rispettivamente 13% e 10%), gli eventi avversi avvenuti dal 2014 come le calamità naturali (5%), e gli attacchi informatici (2%).
Le strutture di gestione del rischio sono ormai consolidate all’interno delle grandi imprese e stanno assumendo rilevanza anche in quelle di medie dimensioni, ma mancano ancora percorsi universitari specifici.
A colmare questo iato si è inserita l’attività formativa di Cineas. “Il Consorzio – spiega Carlo Ortolani – ha puntato sulla diffusione della cultura del rischio per contribuire all’evoluzione manageriale nel nostro Paese, nella convinzione che solo conoscendo i rischi è possibile cogliere le migliori opportunità sul mercato. In questi trent’anni di attività abbiamo ampliato l’offerta formativa dal loss adjusting ai settori industria, sanità, ambiente, finanza e assicurazioni, fino a includere il percorso sulle cosiddette soft skills, necessarie ad affrontare i rapidi cambiamenti a cui stiamo andando incontro”.
NUOVE FORMULE FLESSIBILI DI EROGAZIONE
La risposta in termini di interesse da parte dei professionisti si misura in numeri: Cineas ha diplomato 2.416 specialisti nei master dedicati al controllo del rischio, alla gestione dei sinistri e alle life skills; a questi si aggiungono circa 3.500 professionisti che hanno frequentato i corsi brevi e tailor made negli ultimi cinque anni, “una formula che ha visto un grande successo nel 2017, con un incremento del 40% di richieste per corsi progettati su misura per le singole aziende”, evidenzia Ortolani. Nell’ottica di una flessibilità che deve andare incontro alle esigenze dei professionisti, quasi dieci anni fa Cineas ha avviato percorsi formativi in modalità blended e-learning. “Il primo corso erogato con questa formula – evidenzia Ortolani – è stato il Loss adjustment basic nel 2008; dallo scorso anno abbiamo introdotto tale modalità anche nel nostro master sul risk engineering, focalizzato sulla gestione dei rischi d’impresa, che è giunto alla sua 20° edizione. Nella formula blended e-learning sono bilanciate tre modalità: una parte delle lezioni possono essere fruite in autoformazione, in altri momenti invece la classe si ritrova online per le sessioni live con i docenti, o in un’aula fisica per incontri collettivi”.
Nei programmi, l’avvio a gennaio 2018 del percorso del master Loss adjustment con i corsi basic online, advanced e, successivamente, Expert loss adjuster, e del master in Hospital risk management, particolarmente importante dopo l’approvazione della legge Gelli.
Per il prossimo futuro Cineas sta progettando attività di collaborazione con le start up, per sensibilizzarle al tema della gestione dei rischi con l’obiettivo di offrire maggiori strumenti per concretizzare e mettere sul mercato con consapevolezza la loro idea imprenditoriale.
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