I RISCHI DI VIVERE PIÙ A LUNGO

La longevità è un grande traguardo per l’umanità, ma comporta anche diversi rischi di cui, secondo un report di Geneva Association, le persone non si rendono pienamente conto. Secondo lo studio, gli assicuratori possono (e devono) rappresentare una risposta a questo tema, sviluppando soluzioni che a un approccio basato sull’indennizzo ne preferiscano uno incentrato sui servizi

I RISCHI DI VIVERE PIÙ A LUNGO
Nel mondo l’aumento della longevità e il calo della fertilità (dai cinque figli per donna negli anni ‘50 si è arrivati oggi a un livello di sostituzione di 2,1) mostrano una nuova realtà demografica globale: una popolazione anziana in crescita con meno persone in età lavorativa a sostenerla. 
Dagli anni ‘50 del secolo scorso la popolazione mondiale è più che triplicata, attestandosi a oltre otto miliardi di persone nel 2025. Questa crescita, tuttavia, sta rallentando, e i timori di un’espansione incontrollata si sono attenuati. Sono però emerse nuove sfide, su tutte quella dell’invecchiamento della popolazione. Nel giro di sessant’anni l’aspettativa di vita globale è aumentata da 46 a 74 anni, superando gli 80 in molti paesi Ocse. 
Le ripercussioni di questa prospettiva sull’intera società e sul settore assicurativo sono enormi: e prova ad analizzarle uno studio realizzato da Geneva Association intitolato Insurance and the longevity economy: navigating protection in the era of 100-year lives, che fa il punto sulle strategie sviluppate a livello globale dagli assicuratori per affrontare questa sfida.
Il report presenta una serie di approfondimenti che hanno alla base un sondaggio realizzato su 15mila individui in 12 paesi tra Asia, Europa e Americhe. I risultati rivelano un divario evidente tra paesi sviluppati e in via di sviluppo nel modo in cui le persone valutano la propria longevità: coloro che vivono nei paesi sviluppati generalmente sottostimano la propria durata di vita, mentre coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo la sovrastimano. La maggior parte degli intervistati esprime anche preoccupazioni sui rischi che derivano da una vita più lunga, laddove l’assistenza sanitaria e i risparmi sono i due elementi citati più di frequente. 

MANTENERE LA QUALITÀ DELLA VITA

Il cambiamento demografico, sottolinea lo studio, avrà un impatto profondo sui mercati del lavoro, sui risparmi, sui modelli di consumo e sulla salute della popolazione. Per le compagnie di assicurazione che operano nel settore vita e salute, una migliore gestione del rischio di longevità significherebbe “riuscire ad arrivare a un cambiamento di paradigma” che, spiega il report, riconosca l’intricata interazione tra il “periodo di salute”, cioè la durata della vita di un individuo durante la quale rimane in buona salute, e il “periodo di ricchezza”, vale a dire il periodo durante il quale un individuo mantiene l’indipendenza finanziaria: questi due elementi “insieme modellano il periodo di vita, determinando la qualità della vita e quindi il tasso appropriato di accumulo e decumulo dei beni personali”.
L’indagine di Geneva Association osserva come la stima della longevità da parte delle persone differisca tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. A livello globale, le preoccupazioni per l’aumento della longevità si estendono oltre le considerazioni finanziarie per includere salute e solitudine, sottolineando una crescente attenzione alla qualità della vita negli anni successivi. Tutto ciò è fonte di preoccupazione per le persone, le quali, sottolinea il report, “sopravvalutano anche la loro preparazione”. Oltre due terzi degli intervistati esprimono preoccupazioni sull’accesso all’assistenza sanitaria, sull’adeguatezza dei risparmi pensionistici e sulla solidità delle reti di sicurezza pubblica. Ma la loro auto-dichiarata preparazione in queste aree “è inaspettatamente ottimistica”. Questo evidenzia la difficoltà di tradurre un’ampia consapevolezza dei problemi in azioni individuali. 

PRODOTTI E SERVIZI CHE PUNTANO ALL’AUTONOMIA

Il rapporto identifica anche chiare opportunità per gli assicuratori. Insieme alla famiglia e alla cosa pubblica, l’assicurazione è classificata come una delle tre principali istituzioni in grado di aiutare le persone a prepararsi alla longevità. Le soluzioni assicurative che affrontano le correlazioni tra salute, ricchezza e longevità, come i piani sanitari di gruppo “che promuovono la prevenzione e meccanismi di risparmio più flessibili che de-enfatizzano la distinzione tra le fasi di accumulo e decumulo”, secondo Geneva Association “aiuteranno a prolungare gli anni lavorativi produttivi, a favorire transizioni pensionistiche più graduali, a promuovere l’indipendenza fisica e a integrare i sistemi di assistenza pubblica”, si legge nello studio. 
Per raggiungere questo obiettivo però, è necessario che i prodotti assicurativi siano “più semplici e più accattivanti”. Le persone, si legge nello studio, “vogliono rimanere indipendenti man mano che invecchiano”, e questo offre alle compagnie assicurative “l’opportunità di creare prodotti e servizi incentrati sull’autonomia e su modelli rischio-rendimento innovativi che completano le tradizionali soluzioni di indennizzo”, quindi spostando il baricentro sui servizi piuttosto che sulla rendita. “Il concetto in evoluzione di longevità – si legge – offre agli assicuratori terreno fertile per la sperimentazione di prodotti esistenti e nuovi”. 

UNA VIA DI MEZZO SOSTENIBILE 

Tra le “significative opportunità per gli assicuratori” evidenziate dal report, c’è quella di migliorare la loro rilevanza adottando approcci innovativi a prodotti e servizi. “La realtà che si sta diffondendo è che tutti gli stakeholder, compresi gli assicuratori, devono tracciare una nuova visione per la longevità. Misurare la crescita dell’economia della longevità attraverso l’aumento delle vendite di pannoloni per adulti offre una prospettiva cupa e riduttiva. Tuttavia, aggrapparsi allo status quo potrebbe condurci a un punto finale indesiderabile”, si legge nel report. Allo stesso modo, se è vero da un lato che “la generazione dei Boomer è stata in grado di godere di tour in crociera per anziani e assicurazioni di viaggio dopo il pensionamento”, questi parametri di riferimento potrebbero presto diventare irrilevanti “poiché le generazioni future dovranno affrontare circostanze socio-economiche notevolmente diverse”. Secondo Geneva Association, la vera opportunità ora risiede nell’individuare una via di mezzo sostenibile. “Le persistenti incertezze – osserva il report – dovrebbero fungere da catalizzatori per l’azione e la sperimentazione. Sfruttando il potere della tecnologia, promuovendo la creatività e costruendo solide partnership, gli assicuratori possono trascendere i vincoli arbitrari dell’età cronologica”.

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