I RISCHI OLTRE LA RC
I professionisti possono coprire con una polizza di responsabilità civile molta parte della propria attività. Permangono però ambiti che esulano da questa copertura e che riguardano in particolare i coinvolgimenti nell’amministrativo e nel penale, oltre all’eventualità, sempre più frequente, di chiamata in causa della compagnia
29/10/2019
Una delle ragioni che hanno portato il settore della tutela legale a registrare negli ultimi anni una crescita di mercato positiva (oltre la media dei rami danni) è legata all’aumento dei contenziosi che riguardano i professionisti. In questo senso, le polizze di tutela legale si presentano come prodotti complementari alle coperture di Rc professionale, che vanno a estendere la protezione del professionista oltre l’ambito di richiesta di risarcimento coperto dalla Rc. Secondo Pietro Pipitone, direttore generale e rappresentante generale per l’Italia di Roland Rechtsschutz, “è opportuno che i professionisti effettuino un’analisi dei rischi in cui possono incorrere in ambito civile, amministrativo e penale, per valutare l’eventualità di una copertura che li tuteli anche oltre la responsabilità civile”. Pipitone segnala infatti che non tutte le polizze di Rc professionale includono una copertura per i possibili risvolti penali dell’azione legale, lasciando scoperti due temi fondamentali per il professionista, come la scelta dell’avvocato e la sicurezza sul pagamento delle spese legal
QUANDO CONVIENE UN INTERVENTO DIRETTO
Sono aspetti che devono essere accuratamente valutati in fase di sottoscrizione: se infatti nella causa civile, in cui il risarcimento è coperto dalla polizza di Rc, può essere coerente affidare la difesa del caso a un legale scelto dalla compagnia, in ambito di causa penale la questione si fa più delicata in termini di rischio, e il professionista può preferire la scelta autonoma di un avvocato di sua fiducia con il quale condividere la linea difensiva. Secondo l’esperienza di Roland, stanno aumentando le motivazioni per cui un professionista decide di avvalersi del supporto fornito dalla polizza di tutela legale nella scelta di un proprio avvocato. Tra questi, Pietro Pipitone segnala “i casi sempre più frequenti in cui l’assicurato ritiene, a torto o a ragione, di attivare le garanzie di chiamata in causa contro la propria compagnia di Rc, che tutelano nell’eventualità in cui questa non si mostri reattiva, ad esempio, nella gestione del sinistro una volta che questo è stato segnalato”.
SANITÀ E COMMERCIALISTI, PROFESSIONI IN EVIDENZA
Tra i settori che più possono necessitare di una polizza di tutela legale ci sono quello sanitario e i commercialisti: “nel primo caso perché il rischio maggiore è quello di lesioni colpose, o peggio di omicidio colposo, che toccano aspetti penali; nel secondo per le responsabilità amministrative. Oggi la tendenza è che siano le associazioni dei professionisti o i sindacati ad attivare convenzioni specifiche per l’attività dei propri iscritti. Roland, ad esempio, collabora con il maggiore sindacato italiano dei medici, iniziativa che ci permette di avere una visione molto ampia sui rischi che incombono su questa attività”. Relativamente ai commercialisti, la loro esposizione si amplia invece nel momento in cui assumono un incarico come sindaci o amministratori presso le società: in questo caso, così come per gli imprenditori, reati amministrativi quali la bancarotta o il concorso in corruzione possono essere indagati direttamente dal pubblico ministero e quindi, in assenza di una richiesta di risarcimento danni, non può essere attivata la copertura di responsabilità civile a tutela dell’amministratore.
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