LE PARTNERSHIP: I GIOCATORI MUOVONO LE PEDINE
Cambiano i posizionamenti, le alleanze, gli accordi. Oppure se ne rinforzano di vecchi, attraverso nuovi schemi o a suon di acquisizioni. La bancassicurazione italiana è in transizione. E cambia pelle
13/02/2018
Qualcuno lo chiamerebbe risiko. È quello che è accaduto nel panorama bancario (e bancassicurativo) in Italia tra il 2016 e il 2017, e che avrà altri sviluppi durante l’anno in corso. Ovvero uno spostamento di truppe e di pedine, una nascita di nuovi eserciti, con nuovi patti e la rottura di altri.
Le vicende del mondo della bancassicurazione italiana sono figlie dei cambiamenti di assetto e di strategie soprattutto del settore bancario, ma anche di prese di posizione e cambi tattici d’importanti player assicurativi. Il tutto costellato dal consolidamento del comparto del credito, alle prese con salvataggi, spacchettamenti di bad e good bank, riforme più o meno profonde.
Nel cuore di quest’organismo che si sta riordinando ci sono stati certamente i movimenti di Cattolica, Aviva e Unipol, il destino delle banche venete, delle celebri banche locali al centro delle cronache politiche, e la principale fusione del settore del credito: quella tra Banca Popolare di Milano e il Banco Popolare, che insieme hanno dato vita al terzo operatore bancario italiano.
La joint venture tra Cattolica Assicurazioni e Banco Bpm dovrebbe essere pienamente operativa tra marzo e aprile, cioè subito dopo la chiusura dell’accordo con Unipol.
CATTOLICA-BANCO BPM: L’AFFARE DELL’ANNO
Nel settembre scorso, Giuseppe Castagna, il numero uno di Banco Bpm dichiarava che la banca avrebbe scelto il nuovo partner “sicuramente entro il 2017”, tra le offerte di Cattolica e Covéa: per il Banco era necessario “fare una scelta non solo economica ma anche industriale”, cosa che poi è effettivamente avvenuta con l’accordo chiuso con la compagnia guidata da Alberto Minali. Una partnership in forma di joint venture siglata a novembre 2017 che legherà i due player per i prossimi 15 anni.
Tra le intenzioni dichiarate da Castagna e le firme con Cattolica, a ottobre si era inserito un terzo attore che aveva fatto decisamente propendere la scelta verso l’impresa di Verona: l’ingresso di Warren Buffett nella compagnia attraverso Berkshire Hathaway, divenuto in un sol colpo primo azionista con il 9%. L’interesse del magnate statunitense per il settore assicurativo italiano ha galvanizzato da subito il mercato nonostante, in realtà, non sia ancora chiaro quali potranno essere gli sviluppi, e se ce ne saranno.
Cattolica è quindi subentrata ad Aviva, in Avipop, e a Unipol in Popolare Vita, rilevando il 65% delle due joint venture precedenti per un costo di oltre 850 milioni di euro, anche se la valorizzazione complessiva è di circa un miliardo e 250 milioni. Grazie all’intesa, il gruppo guidato da Minali potrà distribuire i suoi prodotti attraverso gli oltre 2.000 sportelli della terza rete bancaria italiana.
IL DIVORZIO CON BPVI
L’affare Cattolica-Banco Bpm è legato al destino delle altre due banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, commissariate nel corso dell’anno passato. Dopo gli aumenti di capitale che avevano di fatto prosciugato il Fondo Atlante e diluito terribilmente le azioni di Cattolica in Bpvi, la compagnia aveva esercitato nel maggio scorso il diritto di vendita a Popolare di Vicenza delle joint venture detenute nelle compagnie Berica Vita, Cattolica Life e Abc Assicura, “stante – si leggeva nel comunicato emesso dal cda di Cattolica – la grave incertezza del quadro emerso dal bilancio 2016 di Banca Popolare di Vicenza e ai fini di chiarezza e di trasparenza verso i soci, verso gli azionisti e in generale verso il mercato”. Cattolica deteneva il 60% del capitale di Berica Vita, Cattolica Life e Abc Assicura. Nel 2016, le tre compagnie avevano contabilizzato premi vita per 192 milioni (-64,5% rispetto al 2015), premi danni per 18 milioni (-32,6% rispetto al 2015) e un utile complessivo di 9,7 milioni di euro (-22,4% rispetto al 2015).
IN ARCA FINO AL 2022
UnipolSai, dal canto suo, ha pensato di stringere ancora di più i rapporti con altri partner storici: Bper e Banca Popolare di Sondrio, estendendo fino al 2022 le partnership strategiche che erano state avviate nel 2009. La scadenza naturale era prevista per il 31 dicembre 2019 ma Unipol e le banche hanno deciso a novembre di rinnovare anticipatamente la collaborazione attraverso Arca Vita, Arca Vita International (attive nei rami vita) e Arca Assicurazioni (danni).
Infine, anche operatori esteri che da anni operano sul territorio italiano hanno mosso le proprie pedine nell’ottica di una maggiore integrazione tra conti correnti e polizze. Bnp Paribas Cardif ha firmato un accordo con Ageas per acquisire la piena proprietà della compagnia di bancassicurazione danni Cargeas Assicurazioni. La joint venture al 50% tra Bnp Paribas Cardif e Ageas durava dal 2009. Nel 2016, Cargeas ha raccolto 227 milioni di euro e ha registrato un utile netto pari a 44 milioni. La compagnia, inoltre, distribuisce i prodotti anche attraverso Ubi Banca e Bnl.
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