AGENTI ITAS, RADICATI NELLA MUTUALITÀ
Diego Marchignoli, presidente dell’Associazione Gruppo Agenti Itas, spiega a Insurance Review le peculiarità di questa rappresentanza che ha abbracciato in modo convinto i valori mutualistici e che ha scelto di fare sistema con la compagnia, con un approccio che coinvolge l’intera comunità sociale
22/10/2021
L’Associazione Gruppo Agenti Itas è la rappresentanza storica degli agenti Itas (e della controllata Assicuratrice Val Piave) che il prossimo mese celebrerà il suo storico settantesimo congresso. Ha dunque molti decenni sulle spalle questo gruppo tradizionalmente coeso, composto da 263 agenti per 180 agenzie dislocate prevalentemente al Nord, ma con una buona presenza in centro Italia (fino al Lazio e all’Abruzzo, più un’agenzia in Puglia), e che raccoglie circa i due terzi dei premi della compagnia. A parlare con Insurance Review delle peculiarità di questa rete che crede fortemente nei valori mutualistici espressi dallo storico marchio Itas è il presidente del gruppo agenti, Diego Marchignoli.
FEDELI AI VALORI DEL MARCHIO
“Nel 1977 – racconta – Itas acquisì Edera Vita per avere la possibilità di operare nel ramo vita. Nacque così anche un Gruppo Agenti Edera Vita durato fino alla metà degli anni Novanta, e poi confluito nel nostro gruppo dopo che fu cambiato il nome di Edera Vita in Itas Vita”. Ma al di là di questa sorta di spin off “si può dire che siamo sempre stati un unico gruppo di una rete storicamente monomandataria”. Dal 2016 al gruppo agenti storico si è affiancata anche una seconda rappresentanza agenziale, plurimandataria, Gaia (Gruppo Agenti Itas Assicurazioni), nata in seguito all’acquisizione delle attività italiane di Rsa da parte del gruppo Itas.
FARE SISTEMA CON LA COMPAGNIA
“Anche se ci sono delle agenzie che hanno optato per il plurimandato, siamo una rete prevalentemente monomandataria, fedele al marchio Itas e ai valori mutualistici. Anche chi ha preso altri mandati ha cercato più che altro la complementarietà”, afferma. In Itas i delegati, cioè i rappresentanti dei soci, vengono eletti ogni cinque anni nei territori: tutti gli anni vanno a Trento ad approvare il bilancio, e ogni tre anni eleggono il consiglio di amministrazione. “Di conseguenza – osserva – gli assicurati sono rappresentati e rappresentativi, e sono degli stakeholder importantissimi”.
Quanto alle relazioni con la mandante, Marchignoli sottolinea le peculiarità del rapporto con la mutua assicuratrice trentina, sintetizzabili in due parole: fare sistema. “È un discorso – dice – che coinvolge l’intera comunità sociale di cui fanno parte i dipendenti di Itas, gli agenti e la compagnia”. Itas, osserva, “ha dei valori ben radicati. Per differenziarsi, a mio parere, non può rincorrere ciò che fanno i grossi gruppi assicurativi che concentrano l’80% del mercato. Itas deve distinguersi per una rete agenti che fa sistema, che tratta gli assicurati come soci e non come un numero. Itas non deve snaturarsi. Abbiamo la consapevolezza di lavorare per una compagnia che opera in un segmento di mercato alternativo a quello capitalistico, e soprattutto di avere un modello mutualistico importante e funzionante, dove il socio-assicurato conta. E questo modello sta in piedi solo se facciamo sistema con la compagnia”.
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LE “DISTRAZIONI” DEL RECENTE PASSATO
Tuttavia, secondo Marchignoli, nel recente passato la mutua trentina “si è un po’ distratta da questo discorso”. È stata l’epoca dei primi anni dello scorso decennio caratterizzata da piani industriali ambiziosi di crescita anche esogena caratterizzata dall’acquisizione di nuovi asset, “anche se oggi la compagnia ha ritrovato in pieno le proprie basi mutualistiche e lo stretto legame con i territori e le comunità in cui opera, anche grazie al nostro contributo offerto ai nuovi amministratori delegati succedutisi dal 2018 in poi”.
LE AGENZIE MUTUALISTICHE
Oggi, racconta il presidente degli agenti Itas, “siamo tornati al riappropriarci del dna originario che è quello mutualistico. All’interno del nostro gruppo agenti contiamo una cinquantina di agenzie (ma ne stanno entrando altre) che hanno intrapreso un percorso formativo legato alla cultura mutualistica, e che sono definite agenzie mutualistiche”. Dopo questo percorso le agenzie accedono a un determinato modello di agenzia sul quale la mutua assicuratrice trentina sta effettuando grossi investimenti al fine di declinare il proprio agire mutualistico sui singoli territori tramite progetti legati al mondo del Terzo settore “proprio per cercare di fare sinergia con le realtà che sono affini alla nostra”. Marchignoli spiega che gli agenti che hanno aderito a questo progetto sono molto impegnati in maniera solidale sui territori in cui operano, portando avanti diversi progetti in collaborazione con associazioni e cooperative presenti nell’area. “Ora – prosegue – stiamo allargando il progetto di impresa mutualistica cercando di collaborare con dei partner che abbiano lo stesso nostro dna. La compagnia, ad esempio, ci ha messo a disposizione un budget di 10mila euro l’anno per creare progetti sui territori da gestire in autonomia, al fine di creare valore sostenibile anche al di fuori dei territori elettivi del Trentino Alto Adige”. Marchignoli (la cui agenzia si trova in Emilia Romagna) evidenzia il fatto che il Trentino “è un territorio mutualistico, l’economia di quel territorio ha queste radici e rappresenta un modello di relazioni da esportare.”
Inoltre il gruppo agenti ha aderito al progetto della onlus Itas Solidale “di cui siamo soci fondatori noi assieme alla rappresentanza dei dipendenti di Itas e alla compagnia stessa. Attraverso questa onlus curiamo progetti di più ampio respiro, oltre i 10mila euro, anche con denaro raccolto tramite il crowfunding”. Itas Solidale, osserva Marchignoli, “è la dimostrazione di questa specificità in cui si fa sistema”.
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