LA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO SI CREA CON IL DIALOGO

Una concreta necessità di protezione è certamente un’occasione per aumentare la sensibilità verso i rischi, ma deve essere sostenuta da un confronto costruttivo tra assicurati e compagnia. Questa convinzione è alla base della partnership stretta tra Confprofessioni e Allianz, fondata su un’offerta di coperture professionali e private e sull’impegno a instradare la collaborazione sui binari dell’evoluzione delle esigenze

LA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO SI CREA CON IL DIALOGO
👤Autore: Maria Moro Review numero: 94 Pagina: 48
Il mondo delle professioni è esposto a una serie di responsabilità che richiedono adeguate protezioni. Nella scelta di essere un libero professionista è implicita la volontà di lavorare in modo indipendente, ma è altrettanto noto il carico di responsabilità di cui deve farsi carico chi fa questa scelta. Oneri che il professionista segue spesso di persona e sui quali è il primo a rispondere. 
I rischi sono dietro l’angolo, ma la tutela assicurativa è un tema non ancora completamente assimilato da molti professionisti: pur essendo aumentata la consapevolezza, si tratta di una voce che spesso sta ancora a cavallo tra l’obbligo normativo e il costo da sostenere. 
La realtà professionale oggi è vastissima, costituita dalle professioni liberali più note e tradizionali così come da altre più recenti che includono esperti in comunicazione, in informatica, persone che operano nel mondo della cultura, degli eventi e dei servizi in genere. Tutti questi gruppi trovano una rappresentanza in Confprofessioni, che riunisce, in adesione volontaria, 21 associazioni di categoria con lo scopo di tutelare gli interessi collettivi di circa 550mila professionisti. 
Oltre alle attività istituzionali, Confprofessioni si attiva per mettere a disposizione degli aderenti una serie di servizi e convenzioni, accessibili dalla piattaforma BeProf
L’attenzione alle esigenze professionali degli aderenti ha portato l’associazione ad avviare recentemente una partnership con Allianz, fondata sull’offerta di coperture assicurative per l’attività dello studio o per tutela personale a condizioni di vantaggio. 
Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, tiene a sottolineare la natura di partenariato dell’accordo con la compagnia, che va oltre la convenzione e prevede un impegno a monitorare l’evoluzione del progetto, “che va seguito e gestito – spiega – per capire il gradimento, l’adesione degli iscritti e la rispondenza alle loro necessità concrete, con l’impegno di dare supporto, aggiornare le soluzioni assicurative, nel caso, implementarne di nuove”.

UN ACCORDO DI SISTEMA CHE COINVOLGE GLI AGENTI

Stella è anche presidente del Ceplis, il consiglio europeo delle professioni liberali che ha sede a Bruxelles, sul cui tavolo era stato disegnato un primo progetto a livello europeo con Allianz, all’origine di quello creato per la realtà italiana.
Il concetto che guida l’offerta assicurativa così costruita è la tutela del professionista e di quello che ruota attorno a lui: il lavoro, lo studio, la famiglia, i dipendenti. Questi ultimi non sono coinvolti solo come soggetti verso cui il datore di lavoro ha determinati obblighi di responsabilità, ma anche come persone a cui può essere allargata la proposta assicurativa alle stesse condizioni previste per il titolare. 
Stella aggiunge come nel valutare l’accordo sia stata fondamentale la capillarità della rete agenziale della compagnia, termine ultimo della catena che parte dalla messa a disposizione delle coperture sulla piattaforma BeProf e al quale il professionista si rivolge per personalizzare e sottoscrivere la polizza. “Come imprenditori e come privati, i professionisti avranno già naturalmente le proprie coperture, ma – sottolinea Stella – ritengo che il nostro progetto si distingua per inglobare in un’offerta strutturata le risposte a esigenze sia professionali che personali. Puntiamo in particolare su voci importanti come il rischio cyber e la tutela legale, aspetti su cui vogliamo dare un aiuto ai nostri iscritti per aumentarne la protezione”. 

L’OBBLIGO ASSICURATIVO NON AIUTA LA CULTURA DEL RISCHIO

Il primo tassello nella costruzione dell’offerta è stata la copertura di cyber protection, un’esigenza sentita dai professionisti ed emersa in particolare nel periodo di smart working in relazione all’aumento del rischio di vulnerabilità dei dati dei clienti. Da qui l’offerta si è allargata alla Rc auto, con una serie di garanzie connesse, come la tutela legale, e a proposte per l’ambito familiare quali la protezione della casa e del patrimonio. 
Nell’offerta è stata integrata necessariamente la Rc professionale, obbligatoria per i professionisti. Un ambito molto delicato perché risente della frequente evoluzione delle normative che caratterizza molti settori delle libere professioni. A questo si aggiunge la questione del costo: da un lato, in regime di obbligatorietà il mercato tende ad alzare prezzi, dall’altro i professionisti, soprattutto in un periodo di difficoltà come quello della pandemia, assecondano prevalentemente la necessità di essere conformi, scegliendo più in base alla possibilità di risparmiare che sull’effettivo contenuto della polizza. 
“Per la tutela in questo ambito – osserva Stella – gli ordini professionali, così come altre istituzioni o direttamente i singoli, si sono mossi per cercare le migliori soluzioni assicurative in termini di costo e di garanzie. Purtroppo spesso accade che la polizza sottoscritta escluda ulteriori prestazioni o che, al verificarsi di un sinistro, non copra l’esigenza. Con la proposta Rc di Allianz diamo la possibilità al professionista di valutare il contenuto e di trarre le proprie considerazioni. È sempre difficile confrontare le polizze, le condizioni sono diverse per area, per professione: avere una partnership è importante perché fonda il rapporto cliente-assicuratore sulla fiducia e sulla dialettica, elementi necessari per offrire un servizio in linea con il modificarsi delle esigenze”. 

È NECESSARIO IL CONFRONTO PER UN PROGETTO DI PROSPETTIVA

La logica verso cui si orienta il progetto di Confprofessioni è quella di un dialogo con la compagnia che sia di reale supporto al professionista per accrescere la sua consapevolezza dei rischi e per aggiornare di conseguenza gli strumenti di tutela. 
“A volte i professionisti si trovano in una condizione di difficoltà rispetto alle novità normative, e sono nell’esigenza di assumersi delle responsabilità che vanno oltre il loro ruolo. Inoltre, le professioni oggi sono cambiate, richiedono nuove competenze. Anche il contesto complessivo è in continuo mutamento e spesso le polizze non rispondono in modo adeguato. A questo serve avere un dialogo costante con l’assicuratore”, afferma Stella. Un esempio è proprio l’avvento della pandemia, che ha reso più evidenti una serie di rischi a cui i professionisti sono esposti, quali quelli sanitari, l’assistenza, l’interruzione di attività, la protezione del reddito. “Il contesto complessivo porta a un aumento della sensibilità verso i rischi, serve ora continuare il dialogo per avere prodotti in linea con le esigenze reali e a condizioni convenienti per entrambe le parti”, conclude Stella.

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