GENERARE FIDUCIA, TRA RISCHI E URGENZA DI RIPRESA
05/10/2021
Come sarà il decennio post pandemia? A dare una risposta a un interrogativo che per tutti noi contiene incertezze e speranze è questa volta uno studio dei Lloyd’s sul rischio geopolitico. Il report analizza la drammaticità del sovvertimento di equilibri di potere, economici e anche sociali.
Le vaccinazioni non basteranno a riportare indietro l’orologio, e l’interconnessione tra i rischi descritti, amplificati dalle conseguenze del virus, mette in evidenza le fragilità di un mondo globalizzato. La tecnologia, che pure si è dimostrata una vera e propria àncora di salvezza durante i ripetuti lockdown, ha mostrato un’altra faccia della medaglia mettendo a nudo la gravità dei rischi che tutti noi corriamo, ormai dipendenti dalle infrastrutture tecnologiche così come dai più semplici device.
Cambiamenti climatici e rischi catastrofali sono purtroppo oggetto di una cronaca, ormai quotidiana, che documenta eventi estremi in tutto il mondo e testimonia quanto il territorio in cui viviamo sia fragile.
Gli studi sui cambiamenti della società, proliferati con l’impatto dell’emergenza sanitaria, confermano il peso di una crisi economica senza precedenti e forniscono avvertimenti su disparità sociali da sanare con interventi incisivi.
Su un punto tutti concordano: nei prossimi anni dovremo fare i conti con visioni fondamentali del mondo che sono profondamente cambiate.
Quale sarà la capacità dell’uomo di superare l’oscurità portata dalla pandemia, aggravata dalla globalizzazione, resa inesorabile dalle catastrofi naturali?
Ripartenza e rilancio sono i termini più frequentemente usati per sottolineare una forza che questa oscurità ha rianimato, facendoci ricorrere con ostinazione alla parola “resilienza”. Perché intervenire in questo scenario significa puntare proprio su una insospettabile forza, generata negli ultimi mesi, e su una capacità di reazione da sviluppare e, soprattutto, da condividere.
Le speranze riposte nell’impiego delle risorse del Next Generation EU, come noto, dovranno essere tradotte in capacità di imprimere innovazione da parte del mondo politico, delle istituzioni, della società civile.
Ma il presupposto su cui agire, semplice e senza tempo, è la sfida più grande: generare fiducia. È questa la conditio sine qua non da cui partire cercando di mettere in campo anche risorse immateriali. Con l’impegno di chi, come il settore assicurativo, si è sempre rapportato con il livello di fiducia percepito, le paure e il bisogno di sicurezza degli italiani. Un settore che oggi più che mai ha l’obiettivo di ricoprire un ruolo forte nell’economia reale, di investire, gestire i rischi, fornire coperture e garantire protezione quando serve.
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