UNA FUCINA DI IDEE
Eletto lo scorso 30 marzo alla presidenza del comitato dei GAA di Sna, Dario Piana spiega a Insurance Review l'impronta che vuole dare al suo nuovo ruolo: da un lato agendo in continuità con il predecessore, Roberto Fresia, dall'altro stimolando ogni contributo propositivo da parte di ciascun gruppo agenziale
31/05/2016
Agire in continuità con la precedente presidenza. Ma anche creare un laboratorio di idee da proporre all’attenzione del Sindacato nazionale agenti. Sono questi, per sommi capi, i principi ispiratori con cui il neo presidente Dario Piana intende guidare il Comitato dei gruppi aziendali agenti aderenti allo Sna.
Eletto a larghissima maggioranza lo scorso 30 marzo, Piana (che è presidente del Gama, gruppo agenti Milano Allianz) vuole proseguire il cammino percorso sotto la presidenza di Roberto Fresia (del quale era già vice presidente), incrementando le potenzialità, per il Comitato, di essere un propellente allo sviluppo di progetti e iniziative. Come precisa a Insurance Review lo stesso Piana, “l’obiettivo è quello di creare una fucina di idee, un laboratorio dove si possano discutere iniziative da proporre all’attenzione dell’Esecutivo nazionale del sindacato.
COLLABORAZIONE PARTECIPATIVA
Il comitato dei Gaa, sottolinea Piana, “deve saper affermare il proprio ruolo propositivo, integrando i diversi punti di vista e le diverse esperienze. Anche con delle critiche, qualora non fossimo d’accordo con le iniziative sindacali”. Quanto al tipo di rapporto da mantenere con l’Esecutivo nazionale, il neo presidente precisa che “il nostro intento è quello di avere sempre un dialogo leale, concreto e rispettoso. Crediamo di avere la credibilità sufficiente per essere sempre ascoltati – sottolinea – perché siamo persone serie che conoscono difficoltà e problemi delle reti”.
In questa fase di cambiamento radicale per tutto il mondo agenziale, l’importanza, per ogni gruppo agenti, di offrire il proprio contributo costruttivo, si è fatta quanto mai necessaria. Piana sottolinea l’urgenza di contrastare “l’allarmante caduta di redditività per le agenzie”. Su questo fronte, “occorre fare in modo che l’agente sia sufficientemente attrezzato per affrontare con più serenità il futuro, imparando a interpretare la modernità”.
L’EMENDAMENTO DELLA DISCORDIA
Ma, come se non bastassero le difficoltà determinate da un mercato diventato sempre più complesso, e da una concorrenza sempre più accesa, a mettere il bastone tra le ruote agli agenti è anche il legislatore. Il dito dell’intera categoria è puntato contro l’emendamento al ddl Concorrenza, approvato in commissione Industria del Senato, che abolisce il tacito rinnovo delle polizze danni. “Siamo preoccupatissimi – ammette Piana – per questo provvedimento che sarà devastante per noi agenti se non verrà cassato o emendato. Condividiamo l’iniziativa del presidente Claudio Demozzi” (vedi box). Secondo Piana, l’impatto sul lavoro quotidiano degli agenti “sarà devastante”, in primis sul piano dell’operatività. “Se tutte le polizze morissero alla loro naturale scadenza – spiega – bisognerebbe rifarle. Ma non è detto che le si possa sottoscrivere alle condizioni che erano in corso. Tutto il mercato ne sarebbe penalizzato: la norma andrebbe a complicare anche lo stesso lavoro delle compagnie”. Viene dunque da chiedersi: cui prodest? “La ratio di tutto ciò non mi è chiarissima – ammette Piana –, perché questa norma non fa bene al mercato, né agli agenti, e nemmeno alle compagnie. Ignoro chi possa trarre un vantaggio da questo emendamento, che forse è figlio di una visione distorta del concetto di libera concorrenza. Se l’intento fosse quello di stimolare un calo dei prezzi, sono certo che si otterrebbe l’esatto contrario”.
FPA, ZITTITE LE CASSANDRE
Un ulteriore elemento che tiene in apprensione la categoria è quello riguardante il futuro del Fondo pensione agenti, la cui vicenda, secondo molti rumors, si avvierebbe verso una (imminente) conclusione, e non apocalittica. Non si esclude che la Covip restituisca Fonage al comitato amministratore del fondo, in gestione ordinaria. Tuttavia, anche con una ripresa della normale operatività, sul tavolo resterebbero alcune criticità, visto che per non farne vacillare l’equilibrio, Fpa dovrebbe continuare a mantenere un adeguato numero di iscritti attivi. “Sebbene al momento non ci sia ancora niente di ufficiale, rispetto alle Cassandre e alle più nefaste prospettive, si avverte un moderato ottimismo. Se così fosse – osserva Piana – in tanti dovrebbero ammettere che la situazione del fondo non era poi così tragica come si paventava”.
LO SNA SCRIVE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIOL’emendamento al ddl Concorrenza, a firma Bianconi (Ap–Ncd), che abolisce il tacito rinnovo delle polizze danni è stato accolto con grande preoccupazione da tutta la categoria degli agenti. Tra le iniziative messe in campo, spicca quella di Sna, che ha scritto direttamente al presidente del Consiglio, Matteo Renzi.Nella lettera, il presidente del sindacato, Claudio Demozzi, parla di un “gravissimo danno alle aziende agenziali, ai consumatori e alle imprese di assicurazione”. La norma imporrebbe alle agenzie l’obbligo di rimpiazzare tutte le polizze a ogni singola scadenza annua, “con nuovi contratti rinegoziati con ciascun singolo cliente, molto spesso a condizioni normative e tariffarie diverse da quelle della polizza scaduta”. Sia le compagnie, sia le agenzie, “vedrebbero aumentare considerevolmente i costi di gestione delle polizze, nonché quelli puramente burocratici conseguenti al rimpiazzo di milioni di contratti, anno dopo anno, rimpiazzo dovuto esclusivamente all’impossibilità statuita per legge di garantire agli assicurati il rinnovo automatico, annuale, delle polizze alle condizioni in corso, a suo tempo pattuite con il consumatore”.
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