HOWDEN, LO SVILUPPO PASSA DAI TERRITORI
Dopo una serie di acquisizioni, tra il 2022 e il 2023, oggi le strategie della società di intermediazione e consulenza assicurativa passano per la crescita organica, l’ampliamento della presenza territoriale e l’investimento nei business chiave. L’obiettivo è quello di Diventare il secondo broker italiano
09/12/2024
L’Italia è il secondo mercato più importante in Europa per Howden, la società di brokeraggio e consulenza assicurativa sbarcata in Italia nel 2022 e divenuta un punto di riferimento per tutto il mondo dei rischi. Dopo il Regno Unito, l’Italia è il paese che corre di più, come confermano i numeri del 2024, l’anno fiscale che si è chiuso il 30 settembre scorso: Howden in Italia ha realizzato ricavi per 130,3 milioni di euro, in crescita rispetto ai 113 milioni dell’esercizio precedente, con un ebitda pari a 27,7 milioni, contro i 21,5 del 2023, e un margine del 21,3% (19% nel 2023). La crescita, esclusivamente organica giacché nel 2024 Howden Italia non ha effettuato acquisizioni, è stata del 15,1%, “un dato ben oltre la media di mercato (circa 10%, ndr)”, ha sottolineato Federico Casini, ceo di Howden in Italia durante un recente incontro con la stampa al quale Insurance Review era presente.
OBIETTIVO 190 MILIONI DI RICAVI AL 2027
“Puntiamo – ha continuato – a centrare la cifra dei 150 milioni di ricavi nel 2025 e 190 nel 2027”. L’obiettivo di Howden in Italia per il 2027 è di scalare la classifica dei broker dal terzo posto attuale al secondo. Per farlo, la società investirà sulla crescita organica e l’ampliamento della propria presenza sul territorio, oltre che sul consolidamento delle proprie migliori posizioni di business.
I 190 milioni di euro di ricavi al 2027 riflettono peraltro l’ambizione dichiarata nel 2022, quando il broker aveva asserito di voler raddoppiare il proprio valore, allora pari a 93,5 milioni. “Obiettivi importanti – ha riconosciuto Casini – ma noi crediamo ci sia uno spazio enorme per chi vuole crescere attraverso la specializzazione e il servizio”.
© Howden
Federico Casini, ceo di Howden in Italia
LA CRESCITA TRA LE MULTINAZIONALI
Attualmente le tre principali linee di business di Howden sono i rischi P&C, per il 40%, welfare-employee benefits (20%) e motor (12%); il 60% dei clienti sono medie imprese, con un fatturato tra i 50 ai 250 milioni di euro, un target su cui Howden detiene il primato e che vuole confermare anche in futuro. “Vogliamo crescere tra le grandi aziende multinazionali – ha spiegato Casini – anche se già oggi quel 15% di crescita lo dobbiamo soprattutto ai nuovi grandi clienti che abbiamo acquisito”.
Howden, in particolare nell’ultimo anno, è riuscita a far passare il messaggio che oltre ai noti broker internazionali, in Italia è possibile affidarsi anche ai servizi di un “player globale con una forte presenza locale”.
COME COGLIERE LE MIGLIORI OPPORTUNITÀ
Ma non solo le grandi aziende hanno interessi oltre confine: “molte imprese italiane di dimensioni medie hanno iniziative commerciali all’estero, e oggi Howden è diventato un punto di riferimento per loro”, ha detto Casini. “Secondo noi – ha continuato – dev’essere il servizio a distinguerci: non vogliamo perdere l’opportunità di essere presenti lì dove i clienti ci cercano. Ci occorre quindi un professionista locale che conosca il territorio: per fare questo abbiamo scelto due strade, o l’assunzione di singoli dipendenti per crescere insieme o l’acquisizione diretta di società”.
Su quest’ultimo punto, mentre il gruppo ha messo a segno nell’ultimo anno importanti acquisizioni, per esempio in Francia o in Giappone, in Italia l’M&A si è fermata. “Il mercato dell’M&A è stato un po’ drogato da fondi che non operano nell’intermediazione assicurativa – ha osservato il ceo – mentre noi quando facciamo acquisizioni le facciamo mirate, strategiche”.
Al momento, come accennato, non ci sono operazioni in vista: Howden punta alla crescita per linee interne, con il rafforzamento delle specialty lines, del cyber risk, ma anche Rc professionale, welfare ed employee benefits. “Vogliamo cogliere le opportunità attraverso programmi con clienti omogenei, quindi rafforzare la nostra presenza nell’area affinity ma anche la penetrazione tra gli enti pubblici e professionali. E poi, ovviamente, stiamo lavorando tantissimo sul mondo dei catastrofali, che sarà decisivo per il 2025”, ha chiosato il ceo.
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CAT NAT: SERVE UN OSSERVATORIO SUI PREZZI
Il tema cat nat è la grande incognita, e Howden si sta preparando: i dubbi maggiori riguardano i prezzi delle coperture, i limiti d’indennizzo, ma anche la distribuzione. Le ipotesi in campo sono molte: “è certamente una grande opportunità – ha commentato Casini – anche perché finalmente ci sarà certezza del risarcimento”, cosa impossibile con il sistema attuale, tutto a carico dello Stato, con tempi lunghi e procedure complesse. Secondo Casini, però, dovrà esserci un controllo, “almeno un osservatorio sui prezzi delle coperture”, per garantire la sostenibilità e l’efficacia del sistema per tutti.
Tuttavia, secondo il ceo, l’assicurazione non potrà essere la panacea: “è essenziale aumentare la cura del territorio, limitare la cementificazione, rinnovare le infrastrutture. Dalla nostra esperienza di risk analisys e loss prevention per le aziende – ha concluso Casini –, sappiamo che oggi è possibile creare sistemi di prevenzione e fare in modo che, salvo casi particolarmente complessi, non si verifichino danni devastanti”.
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